breve di cronaca
Rutelli: il mio piano per rivoluzionare le vacanze a scuola
La Stampa web - 21-09-2006
IL VICEPREMIER RILANCIA LA SUA IDEA: CALENDARI STABILITI DALLE REGIONI PER EVITARE LA CONCENTRAZIONE DELLE PARTENZE NEL SOLO PERIODO DI LUGLIO E AGOSTO

«Più brevi d'estate e più frequenti
E raddoppiamo la sosta di Pasqua
»

20/9/2006
di Raffaello Masci

ROMA. Il vicepresidente del Consiglio con delega al Turismo, Francesco Rutelli, ha festeggiato ieri, insieme al Comitato nazionale per il Turismo riunito a palazzo Chigi, una stagione positiva per la nostra maggiore industria. Ha presentato il nuovo presidente dell'Enit (l'ente che si occupa della promozione del marchio Italia nel mondo) Umberto Paolucci e il presidente onorario dell'Agenzia per il Turismo, Nicola Bulgari. Feste. Ufficialità. Annuncio della conferenza nazionale di settore che si terrà a Pescara a fine mese.

Ma il vicepremier ne ha approfittato per rilanciare quella che era una antica proposta fatta dagli operatori del settore: dare più tempo alle famiglie per andare in vacanza e rilanciare la domanda interna. E quindi «vacanze scolastiche più brevi d'estate ma più frequenti nel corso dell'anno. Senza trascurare la possibilità di raddoppiare la durata delle vacanze pasquali».

Per il momento la cosa è tutta in questi termini, perché il cambiamento del calendario scolastico è una questione complicatissima da dirimere: il Ministero della pubblica Istruzione decide il numero complessivo dei giorni di lezione (che non deve essere inferiore a 200), i calendari debbono invece essere stabiliti dalle Regioni, ma solo in linea di massima, perché le singole scuole - nella loro autonomia - possono decidere piccoli aggiustamenti.

Da qui la proposta di aprire un tavolo «con il ministro Fioroni dal quale è venuta piena disponibilità». Rutelli, comunque si è sbilanciato sui tempi: «L'anno scolastico 2007-'08 potrebbe essere il primo della vacanze riformate».

Il modello resta, secondo il ministro, quello dei land tedeschi, che decidono autonomamente sull'articolazione del tempo-scuola, all'interno di un quadro nazionale. «L'idea noi l'abbiamo lanciata già alcuni anni fa - dice il vicepresidente di Alpitour Mauro Piccini - muovendo da quello che dice un detto spagnolo: per viaggiare bisogna avere "salud, dinero y tiempo para vivir". Se la gente ha salute e soldi ma non ha mai un tempo compatibile per i vari membri della famiglia, è difficile promuovere dei pacchetti turistici all'infuori dei mesi canonici dell'estate. Io credo che la proposta di Rutelli potrebbe dare un impulso salutare al nostro turismo interno».

Insieme a questo, beninteso, servono anche risorse per sostenere il settore, e Rutelli si è impegnato a reperire fondi già nella Finanziaria 2007 per rifinanziare la legge 135 (i sistemi turistici locali) e il raddoppio dello stanziamento per l'Enit. La cifra sulle possibili disponibilità finali non l'ha fatta il ministro, ma è stato Enrico Paolini, coordinatore degli assessori regionali al Turismo, a quantificarla in circa 100 milioni di euro, dei quali 40 andrebbero come dotazione all'Enit.

Una decisione più circostanziata sia sui fondi che sulla modifica del calendario scolastico potrebbe essere annunciata durante la terza Conferenza sul Turismo, in programma a Montesilvano (Pescara) sabato 30 settembre e domenica primo ottobre. In quella sede le prospettive del settore turistico saranno affrontate nell'ottica di un piano triennale, per dare certezza di risorse e di programmi all'Agenzia del Turismo e all'Osservatorio nazionale sul turismo.


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 Emanuele Benvenuto    - 24-09-2006
Pur essendo un elettore di sinistra non condivido la prospettiva rivoluzionaria del pur bravo Rutelli.

Non credo nella possibilità di poter cambiare di molto il calendario scolastico. Soprattuto le scuole del sud - poco so di quelle del nord - non sono certo attrezzate per tenere in classe gli alunni negli ormai 30/40 gradi di temperatura dei mesi di giugno/luglio.
Ma poi, gli italiani sempre più massicciamente preferiscono andare in vacanza fuori confine visti prezzi e qualità dei servizi.
Il turismo italiano non si sviluppa modificando il calendario scolastico, ma migliorando le professionalità, la qualita di strutture e servizi turistico-alberghieri, i collegamenti e le infrastrutture, intensificando il mezzo aereo per i necessari lunghi trasferimenti, qualificando l'ambiente, rendendo più "civili" e puliti tutti i luoghi frequentati, badando alla qualità delle acque del mare, facendo funzionare i depuratori esistenti, effettuando seri controlli su tutto quello che c'è da controllare e via dicendo...