Comunicato stampa Roma, 26 luglio 2006
Cittadinanzattiva presenta esposto alla Procura della Repubblica per lo sciopero delle farmacie: interruzione di pubblico servizio. Il governo non ceda.
Di fronte alla chiusura reiterata di oltre 16 mila farmacie che ha lasciato numerosi Comuni italiani senza assistenza farmaceutica, Cittadinanzattiva ha oggi inviato un esposto alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma per valutare l'esistenza del reato di interruzione di pubblico servizio.
In base all'articolo 340 del Codice penale "
chiunque, fuori dai casi preveduti da particolari disposizioni di legge, cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità, è punito con la reclusione fino a 1 anno. I capi, o promotori od organizzatori sono puniti con la reclusione da uno a cinque anni".
Con la serrata i farmacisti impediscono oggi ai cittadini l'accesso a medicinali di classe A: non stiamo parlando di pillole per il mal di testa, o sciroppo per la tosse, ma di antibiotici, antiipertensivi, cortisonici, e altri farmaci salvavita" afferma Teresa Petrangolini, segretario generale di Cittadinanzattiva che ringrazia le farmacie comunali per non aver aderito allo sciopero.
Ci auguriamo che il Governo non ceda in alcun modo a questi ricatti.
Non temiamo nemmeno l'annunciato referendum abrogativo in quanto sarà anzi uno strumento per accompagnare con il consenso popolare la liberalizzazione dei farmaci da banco,
il ministro Turco precetti i farmacisti.
Lo sciopero ad oltranza è un ricatto inaccettabile.
Cittadinanzattiva ha oggi chiesto in una lettera al ministro della Salute Turco di precettare i farmacisti per evitare lo sciopero che da domani provocherà la chiusura di oltre 16 mila farmacie, come già accaduto nei giorni scorsi.
Lo sciopero ad oltranza è un ricatto inaccettabile.
Cittadinanzattiva ha oggi chiesto in una lettera al ministro della Salute Turco di precettare i farmacisti per evitare lo sciopero che da domani provocherà la chiusura di oltre 16 mila farmacie, come già accaduto nei giorni scorsi.
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Riteniamo insufficiente la sanzione minacciata dalla Commissione di garanzia sugli scioperi nei servizi nei confronti di Federfarma. A che serve una multa di 2.500 euro per la violazione delle norme sul preavviso per le proteste nei servizi pubblici essenziali? Questa multa, peraltro, verrebbe comminata soltanto all'organizzazione che ha proclamato lo sciopero, mentre i singoli farmacisti resterebbero impuniti.
Quello dei farmacisti è un *ricatto inaccettabile* per ragioni di merito e di metodo. Nel merito, perchè si tratta di abuso di monopolio da parte di una corporazione che da anni esercita in condizioni di assoluto vantaggio. Nel metodo, perché scarica i disagi di questa protesta sui soggetti più deboli, cioè quelle migliaia di malati che, nei casi più gravi, hanno necessità di ricorrere ai farmaci salvavita.
Le farmacie comunali, a cui va ancora il nostro apprezzamento e riconoscimento per non aver aderito allo sciopero, non potranno comunque da sole far fronte alle richieste della popolazione. Nè tanto meno potranno farlo le farmacie di turno.
Per queste ragioni chiediamo a Lei - che, come Ministro competente, ha l'autorità per farlo - *di procedere senza esitazioni alla precettazione della categoria*, secondo le modalità previste dalla legge, per assicurare lo svolgimento corretto del servizio.
Con questa richiesta siamo certi di interpretare le esigenze dei cittadini italiani. E siamo convinti, allo stesso tempo, che la grande maggioranza della popolazione apprezzerà la sua iniziativa".
Cittadinanzattiva onlus - Ufficio stampa
ilaria ricciotti - 28-07-2006
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Condivido pienamente l'iniziativa di questa associazione e mi meraviglia che altri movimenti, tanto attenti alle proprie rivendicazioni, non facciano sentire il loro dissenso in merito, ma, come si dice "chi tace acconsente". |