Il decreto Bersani
Corrado Mauceri - 20-07-2006
La giustizia amministrativa e la trasparenza della P.A. precluse ai non abbienti


Può sembrare inverosimile, ma purtroppo è la realtà; il decreto Bersani, oltre a prevedere la liberalizzazione dell'attività forense con tutti i rischi che sono stati evidenziati, con lo stesso pressappochismo che contraddistingue gran parte del provvedimento all'art. 21, comma 4 ha previsto:

a) per i ricorsi davanti ai TAR ed al Consiglio di Stato il contributo dovuto è, indipendentemente dal valore della controversia, di € 500,00;

b) per le sospensive, anche se proposte unitamente al ricorso principale, il contributo dovuto è di € 250,00;

c) per il giudizio di ottemperanza è di € 250,00;

d) per l'accesso agli atti della P.A. è di € 250,00.

Quindi mentre prima il contributo variava con il valore della vertenza, ora grazie a tale provvedimento il valore della vertenza può essere di miliardi o di modestissima entità il contributo è lo stesso.

Inoltre, mentre prima il contributo era previsto per l'intero procedimento compreso quindi quello cautelare in via incidentale ed il giudizio di ottemperanza, ora invece il contributo dovrà essere pagato per ogni fase del procedimento; di conseguenza prima per l'intero procedimento il contributo era per i ricorsi di valore medio e/o indeterminato € 340,00, ora può arrivare ad € 1000,00, anche per i ricorsi di scarso valore! Se poi c'è l'appello il tutto è raddoppiato!

A tale costo di aggiungono ovviamente le ulteriori spese per onorari dell'avvocato e varie.

Una vera e propria ingiustizia; se poi si considera che tale criterio si applica soltanto per la giustizia amministrativa, il decreto, oltre ad essere ingiusto, è illogico e discriminatorio e quindi di dubbia legittimità costituzionale.

A tale assurdità si deve aggiungere la scelta molto grave di penalizzare l'accesso agli atti della P.A., prevista dallo stesso articolo del decreto Bersani; difatti la trasparenza della Pubblica Amministrazione, affermata sempre a parole, in pratica è sempre ostacolata.

Per superare la ritrosia della P.A. verso la trasparenza i cittadini potevano adire anche direttamente (senza avvocato) il TAR e pretendere l'accesso agli atti; con il decreto Bersani anche tale elementare diritto, volto a garantire la trasparenza e l'imparzialità dell'azione della Pubblica Amministrazione, comporta un contributo di € 250,00 in tale modo il Governo, invece di aprire maggiormente la P.A. verso i cittadini, aggiunge ulteriori ostacoli (ovviamente nei confronti dei cittadini meno abbienti).

Un ulteriore ostacolo al diritto dei cittadini alla trasparenza della P.A. e quindi alla democrazia.

Ogni commento è veramente superfluo; ci piacerebbe però avere delle spiegazioni


Corrado Mauceri ( coordinatore regionale di AEQUATOSCANA )
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 Ilaria Ricciotti    - 20-07-2006
Con l'insediamento di questo governo che è nel mirino di molti, le informazioni che stanno emergendo sui poteri forti sono molteplici.
Ed allora si scopre che c'è calciopoli e che con essa ci sono numerose lobby: quella dei tassisti, quella dei farmacisti, dei banchieri, degli assicuratori, degli avvocati, dei notai e di tanti altri.
Questi personaggi, fino ad ora sostenuti da politici e governi accondiscendenti, che hanno agito in nome di specifici interessi personali, ora protestano, scendono in piazza e minacciano, soltanto perchè un Ministro ha osato mettere in discussione i loro privilegi ed ha fatto tremare un tantino le loro caste.
Queste categorie stanno finalmente uscendo allo scoperto e sembra che abbiano fatto proprio il motto della CGIL "resistare, resistere".
In questo caos anche la Confindustria considera il decreto Bersani "un ottimo impulso alla concorrenza" e dichara che "non bisogna arretrare oltre".
Io, che condivido le scelte del Ministro, sono preoccupata che esse, subendo queste incalzanti pressioni personalistiche, vengano ridotte ai minimi termini e che molti cittadini italiani, non essendo informati adeguatamente sulla loro portata, sostengano questi manifestanti perchè stanno subendo enormi disagi.
Nonostante ciò abbiamo bisogno di queste liberalizzazioni, concepite a vantaggio dei consumatori, e per questo il Ministro Bersani deve avere l'appoggio di milioni di italiani affinchè possa continuare ad andare avanti in nome dell'equità e della giustizia sociale.
Perciò, avanti tutta, stimatissimo Ministro Bersani!

 Reginaldo Palermo    - 20-07-2006
Cara Ilaria, sbaglio o le "personalistiche" e "corporative" rivendicazioni dei taxisti sono state sostenute anche dai sindacati di categoria aderenti alle confederazioni ? Delle due l'una: o i sindacati confederali dei taxisti hanno sbagliato (ma allora perchè Epifani & C. non li hanno "richiamati" all'ordine?) oppure bene hanno fatto a protestare (e allora vuol dire che il decreto Bersani non è questa meraviglia che si pensa).. Insomma, ammetterai che qualche contraddizione c'è ?

 ilaria ricciotti    - 22-07-2006
Caro Reginaldo ti avevo già risposto,
ma il mio commento è caduto nel fosso,

se ben ricordo ti avevo detto che le contraddizioni,
ogni governo ne ha tante,
specialmente se il premier si chiama ...............oni.

Nel caso specifico ammetterai anche tu,
che questo governo lo può aiutare solo Gesù,

son troppi infatti i problemi che deve affrontare,
tra cui anche qualche suo parlamentare.

A proposito di soluzioni
il motto è uno solo:
rivogliamo berlusconi.
rivogliamo il cavaliere,
che sa aggiustare
e
sa soprassedere (questo è il 3° commento identico che scrivo, scaramanzia o convinta soluzione?).