Per una Scuola del Gratuito
Riccardo Ghinelli - 25-05-2002
Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
Servizio Scuola


Documento approvato dal Consiglio di Governo in data 24 maggio ’02.

L’équipe scuola ritiene sia necessario prendere una posizione riguardo ai cambiamenti e alle riforme in atto. I motivi di questa necessità sono due: il primo è che si prospetta un peggioramento delle potenzialità di accoglienza della scuola ( sia in termini numerici che di funzionalità e di offerta formativa ) di cui faranno le spese i soggetti più deboli in particolare i portatori di handicap; il secondo è che questa riforma si ispira ad un modello dirigistico-aziendale e pertanto crea un tipo di scuola che si allontana ulteriormente dal nostro progetto di Scuola del Gratuito.

1. Non condividiamo la scelta di operare dei risparmi nella scuola attraverso:
· la diminuzione del numero degli insegnanti
· l’aumento del numero di alunni per classe
· la riduzione dei progetti, del tempo pieno e di quello prolungato
· l’incentivazione del lavoro straordinario
· l’aumento del carico di lavoro per gli operatori scolastici
In questo modo tutti verranno colpiti: il personale scolastico che vedrà peggiorate le condizioni di lavoro e il suo ruolo educativo, i genitori che come educatori saranno sempre meno aiutati e più estromessi, gli studenti per i quali la scuola diventerà sempre più vuota e inutile.
Ben altri sono i settori in cui avvengono sprechi di denaro pubblico.
Proponiamo invece che si investa nella scuola sia in termini di strutture (in molti casi veramente scandalose!!) sia in termini di risorse umane e professionali; questo perché crediamo che la scuola sia uno dei servizi fondamentali per la comunità e la società.

2. Non condividiamo assolutamente il modello dirigistico-aziendale già presente nella politica dello scorso governo e ora portato a compimento da quello attuale.
La scuola è luogo di educazione e di crescita, non è luogo di produzione; è luogo di gestione partecipativa e democratica non è luogo per dirigenti o garanti.
Proponiamo che invece di rinnegare completamente gli attuali organi collegiali, essi vengano potenziati e valorizzati: i genitori e gli studenti devono poter collaborare con i docenti nella costruzione del percorso educativo e didattico.

3. Ci opponiamo ad una politica che a parole tiene conto dell’integrazione scolastica ma che nei fatti la ostacola: il contenimento del numero delle classi e degli insegnanti, la riduzione dei progetti e del tempo pieno e di quello prolungato, danneggeranno sicuramente gli alunni con handicap. Inoltre a fronte di tutti questi cambiamenti non è mai stato convocato l’Osservatorio Nazionale sull’integrazione scolastica.
Ribadiamo in particolare la nostra proposta di un insegnante di sostegno ogni 100 alunni dell’intera popolazione scolastica, più le deroghe per i casi gravi.

4. Non possiamo accettare un modello di scuola che non tiene conto degli ultimi. La riforma non garantisce alle scuole le necessarie risorse umane e finanziarie per accogliere e valorizzare gli alunni più deboli o con handicap. Nel Manifesto della Scuola del Gratuito invece si parte proprio dagli ultimi come risorsa per riformare tutta la scuola

5. Non condividiamo l’ingresso anticipato dei bambini nella scuola dell’infanzia e in quella elementareE’ necessario rispettare i normali tempi di sviluppo senza inutili forzature. Tutta l’Europa ci invidia la nostra scuola per l’infanzia, perché metterla in difficoltà con bambini che non sono in grado di seguire il percorso educativo proposto? Lo stesso dicasi per la scuola elementare.

6. Condividiamo il percorso formativo previsto per l’accesso alla professione di insegnante. Chiediamo che il periodo di tirocinio venga svolto per una parte presso strutture e/o comunità che operano con minori in stato di difficoltà.

7. Condividiamo in linea di principio il diritto-dovere all’istruzione-formazione per 12 anni. Però riteniamo che tale modello di scuola non potrà né combattere la dispersione scolastica, né venire incontro alle aspirazioni dei ragazzi d’oggi, né fornire loro un adeguato spirito critico.

8. Siamo perplessi riguardo all’alternanza scuola lavoro: sono studenti o lavoratori? quale tutela assicurativa e sindacale avranno? verranno pagati?



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