Educazione degli alunni che non c'è più....
un'insegnante - 30-06-2006
Insegno da 30 anni nella scuola media, ho 53 anni, ma sono amareggiata dal disinteresse nei confronti della disciplina degli alunni. È un argomento che non piace. C'è molto malcontento fra noi insegnanti, non si trova la chiave di lettura giusta per affrontare l'argomento, anzi veniamo umiliati.
Chiedo scusa della schiettezza con cui riporto le parolacce che usano costantemente e quotidianamente molti ragazzi.
Per comprendere meglio il problema pongo alcuni quesiti, su quanto accade all'interno della scuola:

• Quando un alunno/a si rivolge all'insegnante dicendogli: "vaffanculo", quale dovrebbe essere il provvedimento disciplinare?

• Quando un alunno/a fa trovare scritto sul muro della classe "zoccola e il cognome dell'insegnante", quale dovrebbe essere il provvedimento disciplinare?

• Quando un alunno alza le mani all'insegnante, quale dovrebbe essere il provvedimento disciplinare?

• Quando un alunno/a lancia le sedie o altro per aria, quale dovrebbe essere il provvedimento disciplinare?

• E potrei continuare all'infinito......

Perché si colpevolizzano sempre i docenti che esigono educazione dai ragazzi e non si ammoniscono gli alunni che sono in crescita e vanno anche educati.
È pur vero che il compito di educare i figli è dei genitori, ma se i ragazzi sono maleducati i docenti devono subire?
Quando si mette a conoscenza il Dirigente Scolastico il quale non si comporta professionalmente, in molti casi preferisce ignorare, non prende provvedimenti né, presumibilmente, segnala agli Organi competenti (Forze dell'ordine, Servizi sociali, ASL) almeno i casi di cui sopra visto che comunque trattasi di reati anche se di lieve entità, cosa bisogna fare?
Continuando così la scuola andrà alla deriva, i maleducati aumenteranno sempre di più, si formeranno sempre di più branchi e dilagherà la delinquenza.
E quando il Sindacato non ti ascolta e non interviene perché non è di loro pertinenza ed inoltre dice che questo accade in tutte le scuole, cosa bisogna fare?
Ci si può sentire soddisfatti del proprio lavoro in queste condizioni?
Distinti Saluti

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 ilaria ricciotti    - 02-07-2006
Capisco il tuo, anzi il vostro disagio nei confronti di una scolaresca o di un gruppo di alunni che, a quanto pare, non hanno ricevuto da nessuno adeguate ed universali regole di comportamento.
Tuttavia io , pur non sminuendo la gravità di tali atteggiamenti, pretenderei dal consiglio di classe che tali difficoltà venissero affrontate con i genitori per intraprendere insieme opportune strategie affinchè i ragazzi si rendano conto che l'educazione è propria di un essere civile, anche se gurdando la TV essi potrebbero a ragione affermare che molti autorevoli adulti vengono meno ad una tale pratica.
Ed allora bisogna spiegare loro, con l'esempio che questi "autorevoli adulti" non vanno imitati, ma perseguiti per quello che dicono o per i gesti che fanno.
La mia non vuole essere una ricetta, ma solamente un confronto su questa tematica che a mio avviso è molto importante. Di parole di troppo, dette da alcuni che ci rappresentano, ne abbiamo le tasche piene anche noi

 Didi '54    - 25-07-2006
Cara Ilaria, ma con chi pensi di disquisire di regole di comportamento più o meno valide se la famiglia (quando si può chiamare tale) è la prima fonte diseducativa?
Credo proprio, come dice la collega che ha sollevato per prima la questione, che sia giunto il momento di passare dalle parole ai fatti, introducendo dei provvedimenti atti a dissuadere sia gli alunni sia i genitori dal tenere comportamenti incivili.
Credimi, non si può più subire e basta!