tam tam |  opinione  |
A che serve insegnare?
Gianni Mereghetti - 29-06-2006
Guido Ceronetti con un interessante articolo dal titolo "A che serve insegnare" propone con grande efficacia la domanda sul perché dell'insegnamento. Lo fa riferendosi ad un breve e drammatico articolo letto su "LE MONDE", nel quale un giovane insegnante di filosofia, Michael Smadja, denuncia la quotidiana resa dell'insegnante, il suo trovarsi senza armi di fronte al nulla.
E' vera l'analisi di Michael Smadja, spesso dalla cattedra si ha l'impressione di non riuscire a smuovere niente, di dire parole che non trovano un terminale, di battere l'aria a vuoto. Ma questa analisi, lungi dal demoralizzarmi, mi rende ancor più consapevole di quanto sia importante insegnare, si tratta dell'ultima spiaggia per strappare tanti giovani dal nulla. E' affascinante entrare ogni mattina in classe con la coscienza di questa sfida, una sfida che dipende da me, da quanta umanità sappia spendere insegnando la mia disciplina, da quanta apertura alla realtà sappia comunicare. E' solo dal mio impegno con la vita che posso sconfiggere il nulla che incombe su ogni classe in cui entro. So di essere in trincea e che la battaglia è ormai estrema, ma nello stesso tempo so di avere un alleato, decisivo per vincere, è il cuore di ogni studente. Sì, decisivo perché il cuore vuole il tutto, non il nulla. Insegnare ha così un unico improrogabile scopo, destare il cuore di ogni studente, uno scopo per cui val la pena entrare in classe ogni mattina.

  discussione chiusa  condividi pdf