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Un museo della memoria
Ansa.it - 27-06-2006
BOLOGNA - I pezzi di aereo possono raccontare delle storie. Ma, da soli, non riescono a raccontare la verità. O almeno non tutta. Le storie dei passeggeri del volo Bologna-Palermo IH 870, precipitato in mare al largo di Ustica alle 20.59 del 27 giugno 1980, sono in qualche modo tornate dove erano partite. Il relitto del Dc-9 dell'Itavia, ripescato a 3.500 metri di profondità nelle acque del Tirreno é stato infatti riportato, stanotte, dall'aeroporto militare di Pratica di Mare al capoluogo emiliano. Dove presto sarà rimontato nel "Museo della memoria", in allestimento in un ex deposito dell'azienda dei trasporti.

Ma i resti, da soli, non possono raccontare la verità. "Il Governo - ha assicurato con un messaggio il ministro della difesa Arturo Parisi - si sente impegnato a promuovere tutte le iniziative che abbiano come obiettivo la ricerca della verità ". La verità che, per i familiari, dopo 26 anni, sarebbe il miglior "Museo della memoria". La rabbia accumulata é sfogata da uno dei familiari che alla fine della cerimonia alla caserma dei vigili del fuoco di Bologna, ha lanciato il suo amaro appello al sindaco di Bologna Sergio Cofferati e al sottosegretario all Interno Ettore Rosato: "La sinistra ha vinto, ce la dite la verità o fate come l'altra volta? ". Ma la verità è in un cassetto difficile da aprire, Per tutti. "Questo relitto è una meravigliosa opera d'arte spontanea - ha detto, fra le lacrime, Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei familiari delle vittima - vogliamo sapere da chi è stato così spezzettato. Credo che ce lo debbano ".

Il "ritorno" del Dc-9 a Bologna è stato un viaggio a ritroso nella storia dei misteri d'Italia. Ma è stato anche un trasporto straordinario senza precedenti. Impacchettato sui tir dei Vigili del fuoco è lentamente proceduto come un funerale civile lungo l'Autostrada del Sole. Il convoglio, composto da 15 mezzi, è partito attorno alla mezzanotte di ieri dall'aeroporto militare di Pratica di Mare e ha raggiunto alle 11.30 la caserma dei Vigili del fuoco di Bologna. In Europa sono stati fatti pochi trasporti di queste dimensioni. L'Autostrada non è mai stata chiusa, anche se il convoglio, pressoché impossibile da superare in molti tratti dell'A1, ha rallentato il non intenso traffico della notte e della mattina.

Al suo arrivo non un applauso, solo un gelido silenzio e tante lacrime. Le lacrime di chi, 26 anni fa, vide partire un familiare a bordo di un aereo che ha fatto ritorno al punto di partenza dilaniato da un atto che ha ancora molti lati oscuri. "Un aereo civile - ha ripetuto Daria Bonfietti come una preghiera laica - è stato abbattuto in tempi di pace. Vogliamo sapere chi è stato ".

A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Bologna Sergio Cofferati. "La scelta del Governo di ricorrere contro la sentenza d' appello è politica - ha detto - e non solo giudiziaria. Ovviamente andrà sostenuta da altre specifiche iniziative, perché venga fatta tutta la luce che manca attorno alla vicenda di Ustica. Tutti devono fare la loro parte, la nostra è tenere viva l'attenzione per non dimenticare e costruire la conoscenza. Se ognuno farà la sua parte i familiari delle vittime avranno le risposte che cercano ".

Quello di martedì sarà quindi un anniversario particolare per i familiari delle vittime della strage di Ustica. Un anniversario che guarda però già al prossimo: quando il "Museo della Memoria" dovrà essere ultimato, ed il relitto del Dc-9 Itavia sarà diventato un monumento alla ricerca della verità.

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