breve di cronaca
La Curia boccia 160 maestre
la Repubblica - Palermo - 14-03-2006
Hanno rifiutato di seguire un corso di aggiornamento della diocesi: manterranno lo stipendio ma dovranno fare supplenze

Non possono più insegnare religione, ne saranno nominate altre

Si crea spazio per altri docenti "graditi" al vescovo e pagati dallo Stato: critici i sindacati


Non hanno seguito il corso di aggiornamento organizzato dalla Curia, quindi non potranno più insegnare religione. Al loro posto saranno nominati (e pagati) altri insegnanti, graditi alle autorità ecclesiastiche. La "bocciatura" colpisce centinaia di maestre di scuola elementare e materna curricolari (cioè che insegnano tutte le materie) entrate di ruolo prima dell´85 e per questo abilitate anche all´insegnamento della religione cattolica.
Alcune di loro, a Palermo, sono incappate nell´esclusione già quest´anno e non ci stanno. Si sono rivolte ai sindacati, secondo i quali «non occorre alcun corso di aggiornamento obbligatorio per continuare a insegnare religione».

Il prossimo anno 160 maestre rischiano la stessa sorte. La Curia revocherà loro l´idoneità prevista dalla revisione del Concordato Stato-Chiesa dell´85 e rilasciata dall´ordinario diocesano. Il corso di aggiornamento è partito nel settembre scorso, e più della metà delle insegnanti abilitate non si sono presentate all´appuntamento.

La questione negli ultimi giorni si è fatta scottante, perché entro il 15 marzo occorre comunicare gli organici per il prossimo anno scolastico. I sindacati hanno inviato una nota al direttore dell´Ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano, e al provveditore Paolo Giambalvo, chiedendo un incontro urgente. Flc-Cgil, Cisl, Uil Scuola e Snals segnalano «la presenza di forti tensioni fra il personale delle scuole, a causa di comunicazioni indirizzate dalla Curia arcivescovile della diocesi di Palermo ai dirigenti scolastici, che interpretano in maniera unilaterale le norme che regolano la materia nelle scuole statali».

«Ancora non abbiamo comunicato nulla agli interessati», frena padre Francesco Muscarella, responsabile dell´ufficio Scuola della Curia. Ma la decisione è imminente. Le insegnanti "sotto esame" sono state immesse in ruolo prima dell´85, quando era possibile insegnare religione avendo studiato la materia all´istituto magistrale. Successivamente le norme sono cambiate più volte fino all´immissione in ruolo, nel settembre scorso, di maestre che insegnano soltanto religione cattolica.

«La mossa della Curia - dice Marisa Cuccì, della Flc-Cgil - tende ad aumentare i posti disponibili. Se viene revocata l´idoneità a tante maestre, l´organico degli insegnanti di religione si ingrossa». «Non c´è alcuna preclusione nei confronti di chi non ha frequentato il corso - replica padre Muscarella - anche se il vescovo, per la conferma dell´idoneità, ha richiesto l´aggiornamento degli insegnanti. La nostra però non è una decisione drastica: chi vorrà tornare a insegnare la religione cattolica potrà sempre farlo, in pieno spirito di collaborazione».

Le 160 maestre che non potranno più insegnare religione (due ore settimanali all´elementare, una e mezza alla materna) apriranno le porte il prossimo anno a una ventina di insegnanti nominate dalla Curia ma pagate dallo Stato. Le "bocciate" non perderanno un centesimo ma si vedranno costrette, nelle ore rimaste libere, a fare supplenze in altre classi.

SALVO INTRAVAIA
  discussione chiusa  condividi pdf