breve di cronaca
La Voce sulla scuola
lavoce.info - 25-01-2006
Cronaca di un'altra riforma inattuata, quella della scuola. La risorsa principale di ogni sistema formativo sono gli insegnanti, ma non si e' deciso come remunerarli e non c'e' alcuna programmazione nelle loro assunzioni. Il mezzogiorno e' sempre piu' sfavorito a dispetto dei principi di uguaglianza delle opportunita'. Ci vogliono vere riforme per la secondaria e l'universita' che non possono prescindere dal coinvoglimento economico delle famiglie.
Savino Pezzotta e Tiziano Treu intervengono sulle proposte di Boeri e Garibaldi su contratti atipici e standard minimi.


da www.lavoce.info


OPINIONI

Per l'uguaglianza delle opportunitą
Daniele Checchi e Vito Peragine

I divari nei rendimenti scolastici in Italia sono significativi e dipendono fortemente da fattori quali l'area di residenza e il background familiare. Nel Centro-Sud il livello medio di abilita' e' piu' basso e piu' alta la percentuale di disuguaglianze dovute alle diversita' nei punti di partenza. La famiglia esercita un'influenza anche nella capacita' di successo nel lavoro. Agire sulle politiche scolastiche e' senz'altro utile. Ma effetti sui processi di mobilita' sociale si avranno solo con riforme serie del mercato delle professioni e dell'accesso alle carriere.


Il "quasi-mercato" dei professori
Giorgio Brunello e Adriana Topo

La qualita' degli insegnanti e dell'insegnamento svolge un ruolo cruciale nel determinare gli esiti scolastici degli studenti. Ma come motivare i docenti piu' bravi? Nel Regno Unito la contrattazione collettiva e' stata sostituita da un sistema di retribuzione fondato su un esplicito meccanismo di classificazione delle scuole. Anche da noi si dovrebbero ridurre le posizioni di rendita, premiando le istituzioni piu' efficaci e gli insegnanti migliori. Mentre la contrattazione collettiva dovrebbe concentrarsi sulla determinazione di condizioni di base eguali per tutti.


La scuola cinque anni dopo
Asterix

La legge 53/2003 vuole definire le norme generali sull'istruzione e i livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale. Per questo alla legge delega sono gia' seguiti sei decreti di attuazione. Tante norme, ma scarse risorse finanziarie per realizzarne il contenuto. Il piano programmatico di interventi finanziari a sostegno dell'attuazione della riforma Moratti indicava un totale di 8.320 milioni di euro per il quinquennio 2004-2008. Buona parte dei quali resta da reperire nei prossimi tre anni.

Dare credito allo studio
Alberto Bisin e Andrea Moro

I dati mostrano che il modello italiano di diritto allo studio e' inefficace. I sussidi sono modesti rispetto al costo della laurea, e difficilmente possono influire sulle decisioni dei giovani provenienti dalle famiglie meno abbienti. Meglio sarebbe introdurre forme di credito agli studi universitari. Che dovrebbero coprire i costi dell'istruzione, ma anche i mancati salari, con rimborsi a lungo termine. Ricordando che i paesi con una alta percentuale di laureati hanno anche un elevato differenziale medio salariale a favore di chi possiede un titolo universitario.


SEGNALAZIONI

Lo tsunami dell'universitą italiana
Francesco Sylos Labini e Stefano Zapperi

L'anali dei dati demografici dei docenti universitari italiani rivela un numero sproporzionato di coloro che appartengono alla fascia compresa tra i cinquantacinque e i sessanta anni. Il picco anomalo si sposta nel tempo man mano che il personale invecchia, ricordando la propagazione di un'onda solitaria. Il "terremoto" che l'ha provocata e' la legge 382/1980 che ha assunto ope legis una vasta classe di figure orbitanti nel mondo universitario. Che succedera' tra quindici anni, quando tutti questi professori arriveranno all'eta' della pensione?

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