Viva Zapatero
Pino Patroncini - 22-12-2005
E viva anche la sua Ministra dell'Educazione. Maria Jesus de San Segundo, la quale nonostante il nome ( o forse proprio per questo) sa bene quale è la differenza fra potere civile e potere religioso.
Viva! perché nonostante che il Partido Popular, reduce da ben due successi elettorali consecutivi, avesse appena fatto nel 2002 una legge di riforma della scuola (LOCE), con tutte le caratteristiche delle riforme di destra ( canalizzazione precoce a 12 anni, segregazione scolastica in base ai risultati, finanziamento alle scuole materne private, opzionalità tra insegnamento della religione cattolica e studio del fatto religioso - sic! -, assunzione in ruolo dei docenti di religione nominati dai vescovi, bocciatura obbligatoria con solo due insufficienze, presidi non più elettivi, doppio esame di passaggio all'università), non hanno esitato a sospendere quella legge appena arrivati al potere nel 2004.
Viva! perché si sono messi subito all'opera riscrivendo una legge (LOE) per riportare le scelte a 16 anni, abolire i percorsi segreganti, ricontrattualizzare i docenti di religione, introdurre la facoltatività della religione, portare a tre le insufficienze per la bocciatura, rieleggere i presidi, unificare gli esami di ammissione all'università.
Viva! Perché non si sono fatti intimorire da una piazza di un milione di persone mobilitata un mese fa dalle gerarchie ecclesiastiche con il pretesto della possibile esclusione dell'insegnamento religioso dalle scuole e col ricatto nei confronti degli insegnanti di religione obbligati a fare da raccoglitori di adesioni alla manifestazione.
Viva! Perché, pur in un confronto così duro, sono riusciti a riaprire il dialogo con l'opposizione sia di destra che di sinistra senza blindare la legge, ma anzi aprendola a ben 163 emendamenti parziali o trasversali, scrivendo un testo che il 15 dicembre è stato approvato alla Camera dei Deputati col voto contrario, per quanto consistente (134 voti) del solo Partido Popular.
Ma nei 184 voti a favore non c'erano solo quelli dei socialisti del PSOE e della Esquerra Repubblicana (ERC- Sinistra repubblicana di Catalogna) che fa parte della maggioranza governativa. C'erano anche quelli del cattolico PNV-EA ( il partito nazionalista basco), della Coaliciòn Canaria, che pure aveva governato col PP e aveva approvato la LOCE., di Convergencia i Uniòn, il partito catalano anch'esso già al governo col PP .
Si sono astenuti in 7, alla sinistra del PSOE: Izquierda Unida, il BNG (il blocco nazionale gagliego), la Chunta Aragonesa e Nafarroa Bai (partito dei baschi di Navarra) . Hanno votato invece a favore i due deputati di Iniciativa per Catalunya-Verdes che insieme ai tre deputati di IU formano il gruppo parlamentare IzquierdaVerde. L'astensione di IU, che è avvenuta dopo che la stessa IU aveva votato a favore di numerosi emendamenti approvati, esprime dubbi e perplessità soprattutto sul controllo sulle scuole private e sulla mancata esclusione della religione dall'orario scolastico.
Sul piano parlamentare dunque un grande successo per Zapatero e per la "ministra" dell'educazione Maria Jesus de San Segundo, che hanno isolato il PP ed hanno ottenuto un voto politicamente ampio che consente al governo di dire che questa è davvero la legge della maggioranza degli spagnoli..
Sul piano sindacale la legge ha l'appoggio della UGT, l'appoggio critico delle Comisiones Obreras, mentre sono contro i settori di sindacalismo radicale "a la cobas", come la STES, la CGT, e il sindacato degli studenti. Il segretario generale della Federacion de Ensenanza delle Comisiones Obreras, Josè Campos, che ho avuto la fortuna di incontrare il 14 dicembre, proprio mentre era impegnato in una mobilitazione intorno ai temi della legge, pur non nascondendo alcune critiche e confessando di aver operato a fianco di tutti i partiti di sinistra per ottenere il maggior numero di emendamenti possibile, ha espresso la sua soddisfazione perché la nuova legge offre garanzie sul lavoro degli insegnanti e degli operatori scolastici, prevede un finanziamento congruo nella legge stessa, pone al centro l'attenzione alla diversità e sollecita la partecipazione degli insegnanti.
La legge attende ora l'approvazione del Senato che si presume avverrà entro i prossimi due mesi.

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