breve di cronaca
L'ennesimo regalo del Governo alle private
Alba Sasso - 22-12-2005
Ennesimo regalo del Governo al settore dell'istruzione privata, fatto nel momento stesso in cui pesanti tagli colpiscono, al contrario, il sistema pubblico.

Vengono tagliate le spese per le supplenze brevi, per il "miglioramento dell'offerta formativa", per l'aggiornamento dei docenti e per gli straordinari dei dipendenti; viene ridotta a 565 milioni di euro la spesa per le supplenze brevi del personale docente e del personale Ata; e però, contemporaneamente, si è pensato bene di stanziare maggiori finanziamenti in favore delle famiglie che iscrivono i figli alle scuole private. E così, con la Finanziaria 2006, il bonus scolastico viene incrementato fino a 157 milioni di euro. Una cifra che supera addirittura il triplo della somma stanziata con la Finanziaria 2005.

Si conferma, insomma, l'indirizzo complessivo seguito in tutti questi anni dal centrodestra, costantemente orientato ad impoverire l'intero comparto dell'istruzione, dell'università, della ricerca e della cultura, a mortificare i diritti di tutti, per incentivare e sponsorizzare i privilegi di pochi.

Come se non bastasse, è di questi giorni la notizia per cui una circolare del Ministero stabilisce che il mancato rispetto degli obblighi contrattuali non costituisce motivo di revoca del beneficio della parità. Come leggere questa indicazione, se non come l'autorizzazione, per le scuole paritarie, ad assumere personale docente anche in forme diverse da quella del contratto a tempo indeterminato? In questo modo, oltre che agevolare le scuole paritarie, si procede sulla strada della precarizzazione dei rapporti di lavoro e della compressione dei diritti.

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 Igor    - 23-12-2005
Onorevole Alba Sasso,

mi fa piacere che lei partecipi attivamente alle discussioni sulle problematiche della scuola e in diversi casi ho anche apprezzato i suoi interventi, così come condivido le sue odierne preoccupazioni .

Tuttavia, visto che sa essere sempre così veemente contro gli sciagurati provvedimenti di questo governo, le dico, con tutta franchezza, che mi sarei aspettato di leggere il suo nome tra i firmatari della proposta di disegno di legge per l'abrogazione delle leggi Moratti alla quale hanno già aderito suoi autorevoli colleghi di partito quali l'On. Cesare Salvi e l'On. Fabio Mussi oltre a numerosi esponenti del mondo sindacale, della cultura e del giornalismo.

In un'intervista pubblicata su La Tecnica della Scuola lei afferma di essere poco convinta della proposta di disegno di legge elaborata dal comitato fiorentino del Tavolo Fermiamo la Moratti, poichè, a suo dire, oltre all'abrogazione sarebbe necessario un progetto, che non può essere rappresentato dal puro e semplice ritorno al passato, ma che dovrebbe nascere dalla discussione, dal coinvolgimento e dalla partecipazione di tutti i soggetti che animano il mondo della scuola.

Giusto! ( ed in verità qualche tentativo, in tal senso, è già in corso... vedi la bozza per la scrittura condivisa di una legge di iniziativa popolare di Retescuole elaborata da docenti , genitori, studenti, ATA, cittadine e cittadini che in questi anni bui hanno difeso con coraggio e determinazione la scuola pubblica da una visione mercantile del sapere)

Stando al suo ragionamento, in attesa che l'eventuale futura maggioranza di centrosinistra discuta un nuovo progetto di scuola ( e lei sa meglio di me che queste cose richiedono tempi lunghi) che faremo?
Ci terremo le Leggi Moratti, magari dandogli un'aggiustatina?

Parliamoci chiaro, se la preoccupa così tanto un ritorno allo status quo ante riforma (che pur con i suoi limiti era enormemente migliore rispetto alla condizione attuale di confusione e di degrado della scuola pubblica) vuol dire che del presente, della "controriforma "per intenderci, qualcosa pur condivide!
Forse anche per lei, come per il suo collega "buonsensista" Andrea Ranieri, la Riforma Moratti non è tutta da buttare?

Cara On. Sasso, vorrei sentir parlare di scuola con più chiarezza anche da parte sua, non mi basta leggere le sue dichiarazioni contro le "regalìe" alle scuole private per sentirmi rassicurato.
Le garantisco che moltissimi insegnanti, come me, sono stanchi di ascoltare i giri di parole dei politici di sinistra (quelli di destra non mi interessano) che prima strizzano l'occhio ai movimenti e poi decidono insieme a Confindustria.

Saluti
Igor