Venaus: cosa è successo e cosa penso
Oscar Peroglia - 12-12-2005
Volevo scrivere alcune osservazioni...il pezzo è un po' lungo, ma vi pregherei di leggerlo tutto... martedì notte ero a Venaus... Ero fra quelle 70-80 persone che presidiavano nella notte delle cariche.... In questo momento mi sento INDIGNATO, UMILIATO e INCAZZATO.

Quello che è successo quella notte è un chiaro segnale che siamo in un paese privo di democrazia.
In quella notte siamo stati picchiati, maltrattati e derisi... In quella notte siamo stati trattati come delinquenti.... In quella notte siamo stati trattati come bestie (volevano a tutti i costi rinchiuderci nella baracca-presidio, anche se fisicamente non ci stavamo e dentro c'erano già alcune persone ferite gravemente dalle manganellate... e loro spingevano e urlavano per farci entrare.... come alcuni farebbero con le bestie... o anche peggio)....

In quella notte ho sentito comandanti della polizia urlare "massacrateli!!!" e mentre urlavano avevano gli occhi pieni di odio.... Ho visto sguardi di poliziotti che erano chiaramente sotto stato di anfetamine o coca.... ho visto inveire su chi fotografava e picchiarli violentemente (un giornalista che fotografava è stato ricoverato in ospedale).... Ho visto una ragazza con un collare al collo essere picchiata fino a spaccarle letteralmente il naso... In quella notte ho visto la polizia che con odio devastava tutto ciò che incontrava nel passaggio.... Ho visto distruggere con i calci tende da campeggio con dentro persone che dormivano..... Ho visto un anziano con barba grigia trascinato a terra per metri e poi abbandonato urlando "è solo un vecchio!"....

Ma ho anche visto che tutti noi presidianti ci siamo mossi in maniera TOTALMENTE NON-VIOLENTA.... Dopo le manganellate, mentre eravamo sequestrati dalla Polizia di Stato che ci teneva chiusi in un cordone per più di 1 ora, ci guardavamo negli occhi.... Guardavo gli occhi dei poliziotti... non esprimevano nulla... Sentivano le nostre voci che gli spiegavano che cosa avevano fatto.... perché noi eravamo lì, cosa ci muoveva... Gli facevamo vedere la ragazza con il collare e la faccia piena di sangue.... l'anziano agitato tutto sporco di terra e i vestiti sbrandellati.... cercavamo di farli sentire dei vermi.... Gli ho chiesto più volte di guardarci negli occhi... e nessuno di loro l'ha fatto.... non riuscivano...

Noi invece avevamo lo sguardo di chi fa le cose pulite... di chi si muove disinteressatamente perché crede a degli ideali... Fra di noi ci si guardava intensamente, sapendo di avere davanti uno che come te in quel momento soffre.... soffre perché si rende conte di vivere una grossa ingiustizia... soffre perché in poco tempo si è perso ciò che i nostri anziani hanno conquistato donando anche la propria vita.... soffre perché si rende conto che non siamo assolutamente più in democrazia.... Fra di noi ci capivamo, senza bisogno di parole.... Tutto era chiaro.... e come se si fosse sentito il cuore battere di tutti noi...

E sentivamo anche che fuori da quel cordone migliaia di persone erano con noi... Veniva la voglia di abbracciarsi, perché eravamo li per una causa comune ed avevamo tutti lo stesso sdegno e la stessa collera.... e la stessa delusione per le istituzioni e lo stato.... mi sono arrivati sms alle 4,30 di notte che dicevano "tenete duro, stiamo arrivando...siamo con voi!!!".... E infatti alle 5 del mattino migliaia di persone erano a Venaus... tenute distante da noi con i manganelli della polizia....

E poi guardavamo gli agenti..... occhi sempre più spenti... inquieti... di chi l'ha fatta grossa e se ne reso conto.... alcuni lucidi.... ma mai esprimevano orgoglio o felicità... Forse perché finito l'effetto delle anfetamine ci si rende conto? Forse perché anche dopo averci picchiati ed umiliati nessuno di noi ha reagito violentemente (e questo non era preventivato)?
In un certo senso mi facevano anche pena, perché il loro sguardo esprimeva quanto gli hanno svuotati di personalità, di intenzionalità, di sensatezza... quanto non erano più esseri umani.... ma molto vicino a delle bestie da guerra.

Quella notte non siamo stati aggrediti ed umiliati solo noi... ma tutta l'Italia!!! Quella notte (come anche nei casi di Genova, o aprendo i CPT o precariezzando i lavoratori, o umiliando gli extracomunitari o tanti altri casi) ci si è resi conto della totale mancanza di democrazia!!! Le decisioni si prendono non per gli interessi della popolazione, ma per avvantaggiare o arricchire le banche, le grandi holding e rafforzare chi detiene il potere economico.

Ci siamo resi conto, in anni di attività controcorrente, che le due coalizioni politiche hanno una sola direzione mentale: il neoliberismo (o neofascismo). La differenza fra il polo delle libertà e la falsa sinistra che è in Parlamento è veramente sottile: la destra ti fa passare il neoliberismo in maniera esplicita, l'Unione facendoti credere che lo hai scelto!!! Sul tema NOTAV questo è chiaro!!! Tutti lo vogliono!

Noi del Partito Umanista vogliamo proporvi alcune cose, senza arroganza, ma perché ci crediamo:


Continuare a resistere sul fronte NOTAV con qualsiasi metodo purché non-violento, con metodi di disobbedienza e resistenza civile.
Trovare qualsiasi metodo non-violento per boicottare le olimpiadi (non si possono fare le olimpiadi nella stessa Valle dove vengono negati dei diritti alle persone, come il diritto di libera circolazione o di manifestare; in Val di Susa, dove non viene ascoltata una contestazione così radicata nella popolazione, dove non c'è democrazia, ma violenza delle forze dell'ordine).
Chiediamo di strappare le tessere dei sindacati espressamente proTAV.
Chiediamo a tutti (sindaci ed amministratori compresi), di strappare le tessere dei loro partiti, in quanto complici di questo svuotamento di democrazia e di senso!
Chiediamo ai vertici dei Verdi e di Rifondazione Comunista di uscire dalla giunta regionale, provinciale e della città di Torino, questo per coerenza, se veramente sono contrari al TAV, altrimenti rischiano di dire solo parole incoerenti che illudono solo le persone.
Chiediamo a tutte le forze contrarie (non a parole) al neoliberismo, al neofascismo e all'autoritarismo (proprie delle due coalizioni parlamentari e delle giunte sopra citate) di unirsi per formare un terzo polo non-violento e propositivo che lotti per la mancanza di democrazia e di libera espressione in Italia.

A tutti voi che avete letto mi scuso per la mia prolissicità e vi abbraccio tutti quanti.
Saluti NOTAV
A lé dùra!!! Ma ce la faremo!!!

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 da Peacelink    - 10-12-2005
I retroscena della Val di Susa

CMC: la cooperativa "rossa" che deve realizzare il cunicolo di Venaus

Queste informazioni sono tratte dal sito Internet della cooperativa CMC. Per informazioni invece sulle capacità perforative del ministro Pietro Lunardi, ingegnere esperto in trafori
si veda il sito della società Rocksoil e si capirà perché ha detto agli abitanti della Val di Susa di "mettersi il cuore in pace tanto il traforo si farà".


Fonte.


In data 31 gennaio 2005 la Cooperativa Muratori e Cementisti - Cmc di Ravenna, quale capofila del raggruppamento che comprende Strabag AG, Cogeis SpA, Bentini SpA e Geotecna SpA, ha firmato il contratto per la realizzazione, nell'ambito della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, del cunicolo esplorativo di Venaus.

L'appalto, il cui valore è di oltre 84 milioni di Euro, è stato aggiudicato al raggruppamento di imprese dalla società LTF (Lyon Turin Ferroviarie), posseduta dalla società italiana RFI - Rete Ferroviaria Italiana e dal Gestore della rete ferroviaria francese RFF - Réseau Ferré de France.


La Società LTF è responsabile degli studi di progetto e della conduzione dei lavori di ricognizione sulla tratta italo-francese del nuovo collegamento ferroviario transalpino Torino - Lione.


L'opera principale della Torino-Lione è il Tunnel di Base che unirà Saint Jean de Maurienne con Venaus, in Val di Susa, ed avrà una lunghezza di 53 km.
La portata dell'opera - attraversamento del massiccio montuoso di Ambin ad una profondità media di 1.500 metri con un massimo di copertura rocciosa di 2.500 metri - è tale da rendere indispensabile un elevato numero di informazioni prima di poter procedere alla realizzazione di un progetto definitivo.


Il cunicolo esplorativo di Venaus servirà quindi per acquisire ed aumentare le conoscenze essenziali per la realizzazione del futuro Tunnel di Base.


Il cunicolo esplorativo di Venaus avrà una lunghezza di 10 km (di cui 3 opzionali) ed un diametro di 6 metri e correrà per la quasi totalità del suo sviluppo tra le due gallerie del futuro Tunnel di Base.


Lo scavo del cunicolo sarà realizzato con una fresa circolare del diametro di 6,30 metri seguita da un "treno di servizio" della lunghezza di circa 150 metri, attrezzato specificatamente per l'installazione, la raccolta ed il monitoraggio dei dati geologici richiesti.


I tempi di realizzazione per il cunicolo di Venaus saranno di circa quattro anni.


Cmc può vantare una notevole esperienza nei lavori in sotterraneo avendo completato con successo nel corso degli anni, in Italia ed all'estero, più di 30 progetti eseguiti sia con scavo "tradizionale" sia "meccanizzato", per una lunghezza complessiva di 350 chilometri.

Alessandro Marescotti


Note:

La lettera di esproprio della CMC a Venaus


Scrive Simone Olla (9 dicembre 2005):
"E sono troppo evidenti gli interessi in gioco perché destra e sinistra non si mettano d'accordo come è accaduto: la Rocksoil della famiglia del ministro Lunardi farà i «sondaggi» in territorio francese, mentre la cooperativa rossa Cmc di Ravenna farà i «sondaggi» nel territorio italiano. Il progresso, si sa, ormai lo vogliono sia a destra che a sinistra. E io pago..."

http://www.girodivite.it/article.php3?id_article=3431

 Cub scuola Torino    - 12-12-2005
Le ragioni della manifestazione del 17 dicembre

· se il governo si è risolto ad un confronto è solo perché c'è stata una mobilitazione forte, unitaria e chiara nei contenuti. Ogni divisione del movimento sotto la pressione delle minacce del governo stesso non potrebbe che rafforzare il governo nazionale, e quello locale e indurlo a forzare la mano e a procedere nella realizzazione della linea TAV

· il documento governativo - basta leggerlo con attenzione per rendersene conto - è volto esclusivamente a prendere tempo in vista della stagione invernale e delle Olimpiadi torinesi. In pratica la lobby pro Tav cerca di depotenziare il movimento in un momento critico e di riprendere successivamente i lavori

· Torino, capitale olimpica e principale città coinvolta nel progetto TAV, è stata coinvolta fino ad adesso in misura limitata dal progredire della mobilitazione anti TAV. Dal momento che le istituzioni nazionali e locali favorevoli al progetto hanno le loro sedi in questa città è necessario portare per le strade della città sabauda la protesta contro il treno della morte

· Le Olimpiadi si avvicinano ed è necessario gettare sul piatto della vertenza TAV la possibilità che il movimento sia in grado di utilizzarle come palcoscenico internazionale per rilanciare la propria protesta. Rinunciare a scendere in corteo a Torino il 17 sarebbe come accettare il rispetto di una presunta tregua olimpica utile solamente ai fautori della linea ad alta velocità.

L'insieme di queste ragioni ci porta a concludere che la manifestazione del 17 a Torino sia imprescindibile, e lo sia nella forma del corteo che si ponga l'obiettivo di comunicare con la città da esplicare all'interno del centro cittadino, portando tra il passeggio del sabato le ragioni e la voce della protesta della Valle.

La richiesta isterica di divieto della manifestazione da parte del principale portavoce della lobby TAV in Piemonte, il sindaco di Torino Chiamparino, la dice lunga su come i sostenitori del treno ad alta voracità siano seriamente preoccupati dalla possibilità che anche tra la popolazione della capitale subalpina si diffonda la consapevolezza che la linea TAV sia inutile, costosa e dannosa, e che la sua realizzazione sia interesse esclusivo della lobby che ne gestirà lavori e realizzazione.

Il 17 dicembre sfileremo a Torino in forma pacifica e comunicativa, perché a noi interessa il coinvolgimento della popolazione torinese all'interno della vertenza contro la TAV. Dobbiamo respingere il tentativo del governo e del sindaco di Torino di trasformare una vertenza popolare in una questione di ordine pubblico.

Per la Federazione Piemontese della CUB
Cosimo Scarinzi