breve di cronaca
Nessun fronte senza abrogazione
Retescuole - 09-12-2005
"Non è possibile aprire nessun fronte di discussione sulla scuola senza l'abrogazione della "riforma" del ministro Moratti"

COMUNICATO DAL CONGRESSO FLC-CGIL-SCUOLA
(Torino, 6 dicembre 2005)

"In questo momento di attacco generalizzato ai diritti e alle conquiste, il XV congresso della CGIL assume un importanza che travalica il ruolo di un dibattito interno al sindacato, per riguardare tutti i lavoratori. A partire dalle tesi congressuali è possibile aprire una riflessione tra gli iscritti e i simpatizzanti da allargare a tutti i lavoratori e nel Paese.

La resistenza contro le pretese "riforme" che hanno colpito la scuola e l'università pubbliche in questo ultimo decennio pone l'esigenza di unire le lotte di insegnanti, docenti, genitori, ricercatori, studenti di ogni ordine di scuole, università e centri di ricerca per difendere, oltre le conquiste specifiche, alcuni tra i principi essenziali della democrazia, sanciti dalla Costituzione: il diritto per tutti i cittadini di avere una buona istruzione di base, il diritto per i "capaci e meritevoli" di accedere ai più alti livelli dell'istruzione, la libertà dell'insegnamento e della ricerca scientifica e artistica.

Per la scuola il punto di partenza è la posizione della CGIL per l'abrogazione della legge 53/2003: non è possibile aprire nessun fronte di discussione sulla scuola senza l'abrogazione della "riforma" del ministro Moratti, se non si ripristinano i programmi, le schede di valutazione e gli esami nazionali, i 20 e 25 alunni per classe, le ore di sostegno, il tempo pieno e prolungato, l'esame di maturità con i relativi diplomi, ecc. Per l'università si pone analogamente l'esigenza di abrogare il DDL Moratti, votato mentre una manifestazione a Roma di 150.000 studenti, ricercatori e docenti denunciava lo sfascio che si prepara con lo slogan: "Zecchino, Moratti, non veniamo a patti". In effetti il DDL Moratti è la continuazione e la conseguenza delle riforme del precedente governo. E' stato Zecchino che ha introdotto il 3+2, che ha indebolito le lauree, che ha aumentato le tasse, che ha avviato il processo del reclutamento locale e di precarizzazione dei ruoli docenti e ricercatori. D'altra parte è stato Berlinguer nella scuola a varare la legge di Parità, l'Autonomia scolastica, a eliminare il tetto di alunni nelle classi, le supplenze, l'esame di maturità, a sopprimere decine di migliaia di posti.

E' urgente rendere praticabili da ora, subito, i principi non superati del dettato costituzionale sulla scuola e l'istruzione, riaffermando il ruolo dei docenti e dei ricercatori, i diritti degli studenti e dei cittadini. Si tratta di lottare contro una formazione funzionale alla precarizzazione del lavoro. Si tratta di interrompere il processo di sottrazione di risorse alla scuola e all'università che sta mettendo in discussione l'esistenza stessa di una scuola e di una università pubblica. Bisogna affermare chiaramente: abrogazione della riforma Moratti e dei decreti applicativi abrogazione del DDL Moratti sull'università, delle riforme Zecchino-Berlinguer e di tutti i provvedimenti distruttivi presi in questi anni"
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