In un
giorno di settembre due
maghi entrarono in una
scuola , strapparono il
cuore ad una maestra e lo conservarono in una
bottiglia di
liquore .
La maestra senza
cuore diventò cattiva con i suoi
scolari . Li
picchiava con una
squadra di
legno , li metteva in
ginocchio dietro la
lavagna , li
schiaffeggiava anche se non facevano
chiasso .
I genitori dei bambini,
sdegnati , andarono dai carabinieri e raccontarono al
maresciallo quello che succedeva nella classe dei loro
figli .
I carabinieri corsero a
scuola e, aperta la porta dell'aula,
scoprirono che una ragazzina,
inginocchiata dietro la
lavagna , piangeva mentre l'
insegnante la
picchiava con la frusta.
Immediatamente
acchiapparono la maestra per i polsi, le misero le manette e la
trascinarono in carcere.
Rinchiusa nella cella, la donna urlava: "
Voglio uscire da
qui .
Voglio andare a
picchiare quei piccoli
delinquenti . Li odio
quei bambini. Datemi una sega per
tagliare queste sbarre!".
Intanto i due
maghi avevano
scagliato la
bottiglia di
liquore , in
cui era
rinchiuso il
cuore della maestra, nell'oceano.
Acquietati e
compiaciuti , gli stregoni giravano per le strade
canticchiando :
"
Din don dan,
din don dan,
che felicità
quando un pescecane
il cuore inghiottirà."
Ma la
bottiglia non finì in bocca al
pescecane , ma fu
trascinata dalle onde sullo
scoglio delle sirene. La regina delle sirene
scoprì che la
bottiglia conteneva un
cuore e si
inquietò .
"Sento puzza di
vecchio ! Ci
scommetterei la testa e sono
sicura di non
sbagliarmi , c'è lo zampino di
quei crudeli stregoni", disse fra sé. Poi gridò: "Fata Sirena, fata Sirena
esci dall'
acqua con la tua sfera di cristallo, c'è una questione da risolvere!".
Fata Sirena emerse dall'
acqua e
chiese : "Cosa vuoi mia regina?".
"Devi
scoprire a chi appartiene questo
cuore , disse la regina, mostrando la
bottiglia .
Fata Sirena guardò nella sfera: "C'è una donna che urla come un diavolo
scatenato . La senti anche tu?".
"Certamente, strilla così forte! Guarda se
compaiono anche quei due
mascalzoni ".
"Eccoli, eccoli. Ridono, ballano e cantano. Ascolta la loro canzone".
"
Din don dan,
din don dan,
il male trionferà
e i bambini non avranno
più serenità.
Din don dan,
din don dan,
che gioia e felicità
se il cuore d'ogni maestra
una brutta fine farà!"
Fata Sirena
bisbigliò qualcosa all'
orecchio della regina e subito dopo si trasformò in gabbiano. Tenendo la
bottiglia stretta fra le zampe, raggiunse
gli stregoni, li accarezzò con le ali e......per magia,
quei due diventarono buoni. Si ritrovarono fra le mani la
bottiglia .
"
Questa è la
bottiglia che lanciammo nell'oceano. Il gabbiano l'avrà trovata su
qualche scoglio ", disse il più
vecchio .
"Adesso dobbiamo ridare il
cuore a quella sventurata maestra. Grazie gabbiano", continuò l'altro.
L'uccello compiaciuto andò via.
I
maghi corsero in caserma e raccontarono al
maresciallo la verità dei fatti.
"Siamo noi i malvagi, non
quell'insegnante ",
dichiararono angosciati .
I carabinieri li
accompagnarono alla prigione.
I
maghi tolsero il
cuore dal
liquore e lo rimisero nel petto della maestra, la
quale perse
quello sguardo cupo .
"Dove sono i miei cari bambini?",
chiese .
"Tra poco li rivedrai. Ti
accompagneremo da loro. Noi due fummo crudeli con te. Ti
togliemmo il
cuore e lo ficcammo in una
bottiglia di
liquore . Tu diventasti cattiva e ti
rinchiusero in carcere. Da
questo momento promettiamo di non fare più male a nessuno".
I ragazzini, a
scuola , da
quel giorno non piansero più perché avevano per maestra la donna
migliore del mondo e per amici due
maghi simpaticissimi.
"
Din don dan,
din don dan,
la scuola è gioia e serenità
e i bambini canteranno questa canzone qua ".
I bambini della SECONDA E
Anno scolastico 1995-96
Rosa Boccia - 29-11-2005
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Ricercare parole e, con esse, creare fiabe per imparare l’ortografia ha indubbiamente maggior efficacia dello scrivere pagine di noiose e sterili esercizi. |
ilaria ricciotti - 30-11-2005
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Ricercare la parola,
così....,
questa sì che è scuola!
Condivido pienamente tale strategia didattica, ma nell'attuale riforma c'è posto per tutto ciò?
Penso proprio di no.
La scuola deve essere viva,
deve poter essere partecipativa,
dove bambini ed insegnanti
si cimentano entrambi,
dove bandiscano la noia
e la sostituiscano con la GIOIA! |