Lettera alle strutture
Enrico Panini - 23-11-2005
Riceviamo e pubblichiamo - Red

Oggetto: comparto scuola e sciopero del giorno 25 novembre 2005.

Carissime compagne e cari compagni,
in questi giorni stiamo attraversando un momento difficile e ne sono pienamente consapevole.
Infatti, la recente decisione di riportare ad un'ora la durata dello sciopero del 25 novembre ha messo tanti di voi (o meglio tutti voi) in difficoltà nel rapporto con i lavoratori, nella discussione congressuale con le iscritte e gli iscritti, nel confronto con le proprie convinzioni.

Non vi nascondo che i vostri sono gli stessi sentimenti che mi attraversano.
Certo, se guardiamo alla decisione che ha assunto il Consiglio dei Ministri di venerdì scorso è indubbio che abbiamo strappato un risultato straordinario: il via libera all'iter conclusivo del contratto era tutt'altro che scontato.
Anzi, sapevamo con certezza fino a poche ore prima che i contratti sarebbero saltati per un lungo periodo. Ed è evidente che la chiusura del nostro contratto biennale mette in una situazione migliore tutti gli altri contratti.

Questo risultato è importante e non può essere sottovalutato.
Ma sono certo che questa consapevolezza è in ognuno di voi.
Rimane però lo scontento per lo scarto che c'è fra i duri colpi che assesta la legge Finanziaria per il 2006 e la decisione di scioperare per un'ora assunta per la scuola.

Un'ora è insufficiente e non rende adeguatamente visibile il livello dello scontro.
Sappiate che abbiamo sostenuto con determinazione e forte convinzione nel confronto unitario l'esigenza che la scuola scioperasse per l'intera giornata del 25 novembre.

Ci siamo però scontrati da subito contro un orientamento comune e molto compatto delle altre organizzazioni (lo stesso che molti di voi hanno poi riscontrato ai rispettivi livelli quando avete chiesto a vostra volta a Cisl e Uil di ampliare la durata decisa nazionalmente) indisponibili a prendere in considerazione la nostra richiesta.

Non è la prima volta che ciò accade e in questi casi il ricorso alle Confederazioni perché risolvano il problema, oltre a produrre forte tensioni, non consente di spostare la decisione perché si riproducono ad un altro livello le stesse divaricazioni.
Certo, il rapporto con le altre organizzazioni non è sempre stato come in questa circostanza. In molte occasioni il nostro punto di vista è risultato prevalente ed ha portato a decisioni che tutti voi avete apprezzato.
Né sarebbe stata possibile, all'interno di una proclamazione confederale unitaria, una decisione di lotta della nostra sola organizzazione.

Dopo il primo confronto unitario ad ottobre abbiamo pensato di non chiudere subito le decisioni, abbiamo lavorato perché il tempo facesse maturare altre convinzioni ma così non è stato. Non a caso siamo arrivati all'estensione dello sciopero all'intera giornata in conseguenza della situazione contrattuale.

Per come sono fatto, penso che lo sciopero comunque debba sempre riuscire perché è la misurazione di una prova di forza, del rapporto fra gli obiettivi posti e l'adesione costruita. Ma non ho dubbi che ogni compagna e compagno, per le funzioni di orientamento che svolge, a questo risultato punti senza risparmiarsi.

Volevo però rassicurarvi, in un momento difficile per ognuno, sul fatto che abbiamo cercato in tutti i modi di ottenere il risultato che ognuno di voi ci chiedeva.
Se ciò non è stato possibile è perché ci siamo scontrati con una posizione irremovibile delle altre organizzazioni.
Mi sono sentito di dare personalmente questa spiegazione come dovuta a chi, come voi tutti, ogni giorno rappresenta questa nostra grande organizzazione nel rapporto con gli iscritti e con i lavoratori.

Con affetto.
Enrico Panini

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 Italia Oggi    - 23-11-2005
Via libera del consiglio dei ministri alla preintesa,
ma è ormai tardi per la busta paga di dicembre.


Natale senza aumenti per la scuola.

Stimato in 127 euro al mese l'incremento medio per i docenti


Via libera del consiglio dei ministri al contratto scuola. Il plenum di palazzo Chigi di venerdì scorso ha dato l'autorizzazione alla firma definitiva di tre contratti per il biennio 2004/05: aziende autonome, ministeri e scuola. Ma è troppo tardi perché i pagamenti degli aumenti e dei relativi arretrati possano arrivare già con la busta paga di dicembre. Tra il controllo della Corte dei conti, a cui ieri il ministero della funzione pubblica ha inviato gli articolati e che ha 15 giorni di tempo per il parere, la firma definitiva di Aran e sindacati e la messa in pagamento da parte degli uffici del tesoro, per i dipendenti della scuola, circa un milione di lavoratori, il cedolino del 27 dicembre sarà uguale a quello di novembre. Situazione analoga per i dipendenti del ministero della scuola. Aumenti e arretrati si faranno sentire a gennaio, quando il contratto in questione sarà scaduto. Lo slittamento al 2006 delle partite contabili per i contratti, operazione che viene imputata al ministro dell'economia, Giulio Tremonti, sembra dunque essere riuscito. Nonostante le pressioni del responsabile della funzione pubblica, Mario Baccini, e i rilievi critici del ragioniere generale dello stato, Mario Canzio, che aveva sollecitato a chiudere quanti più contratti nel 2005 per evitare un appesantimento dei saldi di bilancio del 2006.

I sindacati della scuola, Cgil, Cisl, Uil e Gilda, hanno intanto revocato lo sciopero indetto per l'intero servizio di venerdì prossimo. Resta l'astensione dal lavoro di un'ora, in adesione alla protesta contro la manovra finanziaria. Nel caso di funzionamento antimeridiano, l'ora di sciopero è riferita alla prima ora di turno per tutto il personale (docenti, ausiliari, tecnici, amministrativi e dirigenti). Nel caso di più turni, per esempio il tempo pieno, per chi lavora la mattina l'astensione riguarda la prima ora; l'ultima, per chi lavora il pomeriggio. È sempre la prima ora dell'orario di servizio per i dirigenti scolastici. L'aumento in arrivo è stimato in circa 127 euro al mese, comprensivo dello 0,7% di incremento, sul complessivo 5,01%, che ancora deve essere coperto dalla Finanziaria 2006 e che sarà pagato a decorrere dal prossimo gennaio.


´Ora gli stipendi dei docenti europei sono più vicini', ha commentato il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. ´Si tratta di un atto dovuto, che abbiamo aspettato anche troppo', commenta Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola. ´Parlare di stipendi europei mi sembra eccessivo, siamo ancora lontani', aggiunge Enrico Panini, numero uno della Cgil scuola. ´È già tempo di pensare alla prossima piattaforma contrattuale', precisa Francesco Scrima, segretario Cisl scuola.


L'Aran, l'agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego, ha conteggiato in uno studio i tempi di questa tornata contrattuale: 19 mesi perché il governo emanasse i soli atti di indirizzo, quasi il doppio di quanto impiegato per il biennio 2002/03. Contenuti invece i tempi delle trattative: 1,8 mesi contro gli 8,4 richiesti per il precedente contratto, che però riguardava non solo la parte economica, come l'attuale, ma anche quella normativa, solitamente più complicata.


Nella scuola per rinnovare il primo biennio sono stati necessari dieci mesi per l'arrivo della direttiva e circa sette per la contrattazione; nel secondo biennio, l'attesa per l'atto di indirizzo è arrivata a 20 mesi e un mese e mezzo, invece, la trattativa. ´Quando il mandato è chiaro, la contrattazione è di breve durata', precisa il presidente dell'agenzia, Guido Fantoni, ´i ritardi registrati, lo dimostrano i fatti, non sono imputabili all'Aran'.

 ilaria ricciotti    - 24-11-2005
E' ora di finirla con questi contrasti sindacali, soprattutto in un momento in cui milioni di cittadini, pur avendo le idee molto chiare sulle problematiche della nostra società, non riuscono più a far sì che bisogni ed aspettative vengano soddisfatti da questo governo!
Per favore non create anche voi sindacati quella confusione che sta soffiando sul nostro bel paese!
Venerdì noi lavoratori e/o pensionati italiani a mio avviso dobbiamo scendere in piazza, insieme ai giovani, uniti contro le mille nefandezze quotidiane che non riusciamo più a tollerare.

 da la Tecnica della scuola    - 24-11-2005
Sciopero del 25: i Cobas raccolgono lo scontento dei "cigiellini"

La decisione delle segreterie nazionali dei sindacati scuola di revocare lo sciopero dell'intera giornata non piace alla base. Panini (CgilFlc). “Un'ora è insufficiente e non rende adeguatamente visibile il livello dello scontro".
Superato lo scoglio della Commissione di Garanzia, adesso lo sciopero di un’ora nel comparto scuola proclamato da Cgil-Flc, Cisl-Scuola e Ui-Scuola passa al vaglio delle assemblee sindacali di base ed il caos esplode.
Per venerdì 25 infatti i sindacati confederali della scuola hanno confermato l’astensione di un’ora mentre per i Cobas l’astensione sarà dell’intera giornata.
E in molte scuole già si preannunciano adesioni di docenti regolarmente iscritti ai sindacati confederali che aderiranno alla protesta dei Comitati di base.
La protesta contro la decisione presa dai sindacati di revocare lo sciopero dell’intera giornata per ridurlo ad un’ora soltanto è sostenuta soprattutto dagli iscritti alla Cgil che si sentono in qualche modo "traditi".
La protesta del 25 sarebbe stata l’occasione per esprimere compiutamente il dissenso contro il Governo (legge finanziaria considerata complessivamente in iniqua e penalizzante per la scuola) e contro il Ministro Moratti (la recentisssima circolare sul portfolio è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso).
Soprattutto nel Nord le prese di posizione non si contano ed è difficile tracciare un quadro completo della "rivolta" della base contro i vertici nazionali.
Si va dall’"appello agli iscritti di CgilScuola che non vogliono dormire un’ora di più" firmato da docenti di scuole medie e istituti superiori di Milano, fino alla mozione votata all’Istituto Tecnico "Machiavelli" di Pioltello, sempre in provincia di Milano. Anche a Modena e a Bologna la situazione è in fermento e così in altre città.
Nel capoluogo lombardo addirittura la segreteria provinciale di Cgil-Flc critica apertamente e pubblicamente la decisione dei vertici nazionali anche se non si spinge ad invitare gli iscritti a scioperare per l’intera giornata.
La situazione è talmente seria che poche ore fa il segretario nazionale di Cgil-Flc Enrico Panini ha deciso di scrivere a tutte le strutture periferiche per chiarire la questione: "Noi avremmo voluto mantenere lo sciopero di tutto il giorno – scrive in sintesi Panini – ma CislScuola e UilScuola sono stati irremovibili. Avremmo potuto chiedere l’intervento delle Confederazioni, ma questo sarebbe servito solamente a spostare il problema in altra sede"
Ma Panini è ancora più esplicito: "Un'ora è insufficiente - scrive testualmente il segretario nazionale - e non rende adeguatamente visibile il livello dello scontro. Noi abbiamo sostenuto con determinazione e forte convinzione nel confronto unitario l'esigenza che la scuola scioperasse per l'intera giornata del 25 novembre".
Certo è che se lo sciopero dei Cobas dovesse avere successo la politica di unità sindacale, almeno nel comparto scuola, subirà un colpo pesante.

Reginaldo Palermo

 Gabriele Attilio Turci    - 24-11-2005
Se aveste anche solo un decimo del coraggio dei compagni della FIOM!
La verità è che dell'unità sindacale (con i sindacati gialli) avete fatto solo una sporca bandiera.
Voi avete scatenato l'8 settembre della lotta sindacale in Italia.

 red    - 24-11-2005
Appello degli iscritti della cgil scuola che non vogliono dormire un'ora in piu'.
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di iscritti/e cgil


Vi proponiamo di far girare questo appello. E' stato costruito un po' in fretta, ma domani si svolgono diverse assemblee sindacali, ed e' importante che la protesta per la riduzione dello sciopero a un'ora si faccia sentire presto. Vi chiediamo di sottoscrivere questo appello di iscritti cgil inviando una mail di adesione a:
rsu_scuola@yahoo.it
specificando comune, scuola e sindacato di appartenenza. Dovreste farlo girare anche tra i vostri colleghi e poi inviarci le adesioni. Tra qualche giorno lo rifaremo circolare con le nuove adesioni. Domani in varie scuole si svolgeranno assemblee sindacali, sarebbe bene farne uscire delle mozioni dello stesso tenore dell'appello e poi faxarle a cgil cisl e uil.

iscritti e iscritte della cgil scuola che non vogliono dormire un'ora in piu'

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Per il comparto scuola, lo sciopero generale del 25 novembre sarà limitato alla sola prima ora. Così hanno deciso CGIL, CISL e UIL.
Noi, iscritti alla CGIL scuola, la riteniamo una scelta sbagliata. Lo sciopero del 25 deve essere davvero generale per tutte le categorie. Queste le ragioni:

a. lo sciopero generale è stato proclamato, a giusto titolo, contro la finanziaria. Essa colpisce tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici: Comuni, Province e Regioni subiscono tagli che si tradurranno in tagli ai servizi, anche la sanità viene pesantemente colpita, le risorse per il Mezzogiorno vengono ulteriormente ridotte, 100.000 posti di lavoro precari nella pubblica amministrazione risultano soppressi... Di nuovo, nulla viene fatto per colpire rendite e profitti. Su queste ragioni non è necessario soffermarsi a lungo: i volantini di convocazione dello sciopero riportano compiutamente le spiegazioni. All’opposto, quello che i sindacati non spiegano è il perché possono scioperare tutti eccetto i lavoratori della scuola. I motivi dello sciopero riguardano tutte e tutti gli appartenenti a tutte le categorie e tutti i cittadini.

b. in prima istanza, i nostri sindacati hanno proclamato lo sciopero di un'ora, poi di una giornata, infine sono tornati di nuovo ad un’unica ora di astensione dal lavoro. Il tutto nel giro di una settimana. Nel momento in cui l'insieme dei lavoratori sta portando avanti una battaglia contro una finanziaria che riguarda tutti, non possiamo occuparci esclusivamente dei nostri arretrati, come se la lotta comune contro le politiche del governo Berlusconi non coinvolgesse anche noi. Del resto, gli aumenti stipendiali nella scuola sono stati finanziati coi tagli che le varie finanziarie e la riforma Moratti hanno attuato nell'istruzione. Questa finanziaria non si smentisce: come testimonia un comunicato della stessa Cgil sono tagliati, ad esempio, gli stipendi dei supplenti.

c. non vi è alcuna ragione per cui i lavoratori e le lavoratrici della scuola debbano dormire un'ora in più mentre tutti gli altri si fanno carico della lotta contro la finanziaria e contro il governo che si appresta a vararla. Non è il caso di dissociarci solo perché Tremonti e Berlusconi hanno sfornato una ennesima promessa di pagamento di quel che il governo ci deve da due anni.

d. dire che la scuola sciopera la prima ora è come dire che non sciopera affatto. Nessuno nella scuola crede all'efficacia di questa forma di lotta, tant'è che solitamente la pratica una percentuale che non supera il 3%. E a ragione: se si devono perdere soldi, tanto vale farlo per una iniziativa che sia visibile e forte.

e. non pensiamo che questo governo meriti solo uno sciopero-testimonianza. La scuola è stata tra i settori più colpiti da Berlusconi e soci. La riforma Moratti sta devastando scuole e università, e i sindacati devono mostrare la massima determinazione nell'opporsi a questo governo o saranno destinati a subire i ricatti (e le promesse) della controparte.

Per questo noi sottoscritti chiediamo ai sindacati di categoria di tornare sulla propria decisione e, se ciò non avvenisse, dichiariamo sin d'ora che disobbediremo alle loro indicazioni e sciopereremo l'intera giornata (la copertura sindacale è assicurata dalla proclamazione di sciopero per l'intera giornata dei sindacati di base). Saremo nelle manifestazioni di piazza indette nelle varie città (a Milano: da Porta Venezia alle ore 9:00) dove daremo vita a spezzoni di corteo che cerchino di unificare le varie lotte che si sono articolate in questi mesi contro le riforme Moratti, dalle scuole alle università coinvolgendo precari, universitari, medi, genitori, docenti e ata.

Silvana Conedera (IP Ferraris, Milano), Michele Corsi (ITSOS Steiner, Milano), Roberto Davò (SMS Primo Levi, Milano), Laura Petermaier (IT Verri, Milano), Mario Piemontese (LS Marconi, Milano), Lucia Romano (IC Copernico, Corsico), Gabriella Zipoli (IS Machiavelli, Pioltello), Giona di Giacomi (rsu Liceo VoltaRiccione), Raffaella Guido (SMS Giovanni XXIII, Senago), Agostino Ragone (Formazione Professionale), Giuseppe Ortolano (rsu ITIS Marie Curie, Milano), Marinella Stangherlin (Ginnasio Liceo Statale "Clemente Rebora", Rho), Tonti Paolo (Direzione Didattica di Cattolica - RN), Alessandra Attianese (ITSOS A. Steiner, Milano), Anna Piseri (ITC Schiapparelli, Milano), Piergiorgio Pardo (Liceo Marconi, Milano), Paola Ricci (rsu SMS di via Vivaio, Milano), Serena Raffa (Liceo"Virgilio", Milano), Silvia Persiani, Francesco Caffarra (rsu ITIS "Leonardo da Vinci", Parma e membro del direttivo provinciale FLC), Stefania Ablondi (rsu scuola elementare "Cocconi" e membro del direttivo provinciale FLC e Camera del Lavoro Parma), Roberta Roberti (ITIS Leonardo da Vinci, Parma). Silvana Allesti (rsu SMS "L. Conti", Buccinasco), Patrizia Quartieri (scuola elementare via delle Foppette, Milano), Antonella Polito (II circolo, Paderno Dugnano), Maria Grazia Lazzarini (Senago, 2°Circolo Didattico), Giuliana Pinna SMS Primo Levi, Milano), Tassoni Maurizio (SMS "Vico", Milano), Tiziana Colasanti (ITC Besta, Milano), Sergio Pagani (ITIS Molinari), assemblea sindacale ITCS Falcone, Vladimiro Merlin e Pasquale Vigliotti (rsu ITIS Molinari), Carlo Avossa (rsu 1° Circolo di Senago), Claudia Belvedere, Claudio Alpino (rsu SMS Cardarelli), dell'IIS Cremona: Paolo Repossi, Gabriella Archinti, Pietro Zanella, Francesca Cavalli, Laura Mottini, Paola Bonichi, Gabriella Baldanchini, Bernardo Barra, Paola Pozzi, Daniela Rocchi, Silvia Bartoli, Livia Frangipane, (ISI Cremona, Milano) Gabriella Fusi(rsu SMS Monteverdi-Colorni), Giovanna Di Pietrantonio (IC "G. Marconi", Concorezzo), Paola Fiammenghi, Laura Tussi (ICS GIOVANNI XXIII/G. SEGANTINI, Nova Milanese), Maria Cipolla (IC Lacchiarella, Milano), Stefano Costa (IPCS Caterina Da Siena), Ester Prestini (IS Kandinsky), Gino Candreva (rsu Istituto Dudovich, Milano), Mariagrazia Sala (IC Trilussa, Milano), Donatella Giovannini (IT Natta), Diletta Zabaglio (rsu I.I.S "C. Varalli", Milano), Marina La Porta (Istituto Oriani-Mazzini, Milano), Maurizio Balsamo (elem. Castelvetrano - TP),Giuliana Ferrieri (IC via Pareto, Milano), Gemma Gentile (SMS Plinio il Vecchio - Bacoli, Napoli), Roberto Marcolin (IIS Gadda, Paderno Dugnano), Domitilla Meroni (IC Marconi, Concorezzo)




 Isa    - 26-11-2005
Panini scrive :
... Né sarebbe stata possibile, all'interno di una proclamazione confederale unitaria, una decisione di lotta della nostra sola organizzazione

Vorrei chiedere a Panini quando mai la cgilscuola troverà la forza di dire NO grazie, alle imposizioni di Cisl e Uil riguardo l'adesione o meno a determinate forme di lotta e protesta.
Altri settori della confederazione Cgil lo fanno, senza problemi, Epifani stesso non firmò il Patto per l'Italia, Cofferati ci chiamò tutti a Roma, nella primavera del 2002, senza Cisl e Uil, Cremaschi attua forme di lotta senza altre parti dei Confederali se ritiene di dover sostenere i diritti per i lavoratori.
Cos'è Panini, mancanza di coraggio ? o cosa?
Forse lei crede che gli iscritti cgilscuola non aderirebbero a scelte operate dalla sola propria parte sindacale?
Non si sente in difficoltà ad inviare un documento alle proprie strutture sindacali in cui in pratica dice : SIAMO CON VOI MA DOBBIAMO CHINARE LA TESTA A CISL E UIL ?
Non lo sente il disagio della base?
La Cgilscuola-flc che deve chinare la testa ?
Ma chi l'ha deciso che un sindacato deve aderire alle pretese di altri vertici sindacali e NON invece alle richieste dei propri iscritti ?

Un grande sindacato significa soprattutto tutela e garanzia del lavoratore sul posto di lavoro e nella società.
E' scritto nel sito Cgil-Flc
Crede di conoscerli gli iscritti cgilscuola-flc e le loro rivendicazioni ?
Non crede che proprio perchè gli iscritti debbono essere tutelati nella società, che fosse asssolutamente indispensabile poter manifestare assieme agli altri lavoratori, il 25 novembre, nelle piazze e contro la finanziaria e le politiche di questo governo?
E adesso, dopo il 25 novembre, crede di avere più o meno credito tra i lavoratori della scuola?
Dov'è finita la voglia di lottare ?
E’ possibile che solo altre sigle sindacali (di base) , si facciano carico del profondo malessere che è tra i lavoratori della scuola e che proprio voi, parte della grande confederazione CGIL siate assenti?
Eppure da più parti è venuta una forte spinta per la mobilitazione.
Non credete più al malessere dei lavoratori e nemmeno a quello dei vostri iscritti ?

Caro Panini, la mia e quella di altri, doveva essere un'uscita provvisoria dal sindacato in cui militavamo da decenni..ci eravamo dichiarati colpevoli di non condividere più le politiche sindacali della cgilscuola..volevamo rientrare , ma quando?
Isa

 Roberto Renzetti    - 26-11-2005
La lettera di Panini va ad aggiungersi ad un dossier lunghissimo di rinunce.
Le news della CGIL Scuola esaltano la giornata con queste parole:
"Lo sciopero di oggi ha fatto del 25 novembre una grande giornata di lotta. Non solo è riuscito lo sciopero (sia parla del 80% nei pubblici uffici, dell’80% alla Fiat, del 70% nella grande distribuzione commerciale, del 90% dell’industria veneta, fra l’80 e il 100% nell’industria friulano-giuliana ecc.) ma è riuscita soprattutto la mobilitazione che ha invaso le strade e le piazze ...
Insomma una grande partecipazione di lavoratori ma anche di studenti e di cittadini, a cui hanno contribuito i lavoratori dell’università, delle accademie e dei conservatori, della formazione professionale. Grande la partecipazione anche nella scuola, dove lo sciopero era di una sola ora, non essendo stata possibile una condivisione unitaria della richiesta della FLC Cgil di andare allo sciopero dell'intera giornata. Nondimeno alta è la consapevolezza che. tra tagli ai trasferimenti di risorse alle scuole e tagli ai comuni che si riverseranno su mense, scuolabus e supporti vari, anche la scuola è al centro del mirino.
Come è noto al centro della protesta c’erano numerosi obiettivi: l’emergenza sociale, l’emergenza sanitaria, l’emergenza occupazionale, il Mezzogiorno, la restituzione del fiscal drag per i lavoratori. Obiettivi rinfocolati dall’ultimo colpo propagandistico del governo che giovedì ha finto di intervenire sulla riforma del TFR rinviandola in realtà al 2008. “Uno sciopero di fronte al quale il governo sa rispondere solo con insulti” ha detto Angeletti. “Uno sciopero che non è preelettorale, ma cade oggi solo perché il governo ha voluto rinviare le questioni senza confrontarsi con i sindacati” ha detto Pezzotta. “Uno sciopero imponente in tutta Italia, da cui vengono le stesse indicazioni, e cioè che i lavoratori, i pensionati e i giovani condividono le nostre critiche alla finanziaria e al governo” ha detto Epifani, ed ai giornalisti che lo sollecitavano sul rinvio della riforma del TFR ha risposto “ Ci sono talmente tanti motivi per scioperare che possiamo aggiungere pure quello del TFR!”. "

E' utile rilevare che l'altra notizia in queste news è quella che è davvero nel cuore di Panini, la situazione contrattuale dei dirigenti scolastici (che è poi quella dei dirigenti sindacali):

"Nell’ultima settimana la trattativa per il Contratto dei Dirigenti scolastici ha subito una accelerazione. Le parti si incontreranno ancora il 28 e il 29 novembre con l’obiettivo di chiudere. Sarebbe un risultato importante, soprattutto se si considera che siamo ad un mese dalla scadenza del quadriennio di vigenza del Contratto (2002-2005). Nel frattempo è pervenuto l’Atto di indirizzo anche per il secondo biennio economico 2004-2005 così si è scongiurato il pericolo di chiudere il Contratto solo per il quadriennio normativo e per il biennio economico 2002-2003. I punti di maggiore confronto sono l’inapplicabilità della Frattini alla Dirigenza Scolastica, il suo carattere specifico di dirigenza di scuola, un sistema di valutazione che sia non cartaceo e più oggettivo possibile, le garanzie contro gli arbitri dei Direttori generali, la retribuzione adeguata degli incarichi aggiuntivi comprese le reggenze, una maggiore possibilità di mobilità fra i settori, l’assicurazione e tutela legale."

Insomma viene il dubbio di una scelta di scambio che, dati i precedenti (dal concorsone ad oggi), non è peregrino.

Occorre fare chiarezza ed essa può solo venire dagli iscritti alla CGIL Scuola con scelte dolorose ma necessarie.