breve di cronaca
Movimento studentesco in Lombardia
Bg Social Forum - 09-11-2005
Il 17 novembre è la giornata mondiale di mobilitazione per il diritto all'istruzione!

Cosa siamo noi studenti nella scuola? Tutto

Quanto siamo tenuti in considerazione? Niente

Che cosa vogliamo? Una scuola pubblica laica e pluralista, un reale diritto allo studio e libero accesso alla cultura

Noi ci siamo e scendiamo in piazza, ecco perchè....

Ormai da qualche settimana assistiamo con entusiasmo alla straordinaria mobilitazione degli studenti e dei ricercatori nelle Università italiane. Questo movimento grida a gran voce il malessere della nostra generazione che, a partire dalla difesa dei saperi e dell'accesso alla conoscenza come bene comune da garantire a tutti, rifiuta la condanna della precarietà a vita imposta negli ultimi decenni neoliberisti e chiede una vera alternativa in materia di scuola e formazione.

Infatti, dopo le disastrose riforme Berlinguer e Moratti, agli studenti è ormai riservata una formazione sempre più precaria dovuta da una lato alla vergognosa mancanza di fondi per il sostegno di un effettivo diritto allo studio - che vengono invece destinati alle scuole private come da indicazione di WTO (organizzazione mondiale del commercio) - e dall'altro alla crescente difficoltà per molti di noi di raggiungere con successo la conclusione del percorso scolastico-formativo. L'istruzione che viene fornita è sempre più dequalificata e tecnica, impartita da docenti in gran parte precari e demotivati. I forti tagli ai finanziamenti hanno messo in ginocchio la maggior parte degli atenei e delle scuole pubbliche.

In questo preoccupante quadro generale di impoverimento dell'istruzione pubblica appare ancora più inaccettabile assistere di anno in anno al dirottamento, da parte della Giunta regionale di Formigoni, di vagonate di soldi pubblici verso gli studenti di istituti privati, attraverso l' odioso meccanismo dei Buoni Scuola. Solamente l'anno scorso sono stati stanziati dalla regione Lombardia più di 40 milioni di euro in Buoni Scuola. Per la loro assegnazione bisogna dimostrare di spendere più di 200 €, ma in questa cifra non possono essere incluse le spese per i libri di testo né quelle per i trasporti, che ogni anno pesano fortemente sulle spalle dei genitori di uno studente di una scuola pubblica, soprattutto, in una società, come la nostra, in cui sono sempre di più le famiglie in equilibrio precario sulla soglia della povertà. L'unico parametro di cui si tiene conto ai fini del finanziamento consiste invece nella sola retta scolastica! Come sappiamo solo le scuole private hanno rette superiori a questa cifra e così questi 40 milioni finiscono regolarmente nelle tasche di chi può permettersi di spendere migliaia di euro di retta all'anno per frequentare un istituto privato. Inoltre la regione Lombardia, nonostante l'evidente condizione disastrosa, degli edifici di parecchie delle nostre scuole, sempre nell' ottica di favorire gli istituti privati, si limita a sporadici stanziamenti, che servono poco a nulla e lascia tutto nelle mani delle province, anch'esse in molti casi poco solerti in materia di edilizia scolastica.

Di fronte alla privatizzazione della scuola pubblica e della cultura e alla conseguente mercificazione e precarizzazione della condizione studentesca, giovedì 17 novembre ci mobiliteremo in tutta la Lombardia per rivendicare il diritto ad un concreto diritto allo studio.

PER L'ABOLIZIONE DEL "BUONO SCUOLA" E L'UTILIZZO DI QUEL DENARO PER RIMBORSI DEI LIBRI DI TESTO E DELLA SPESA PER I TRASPORTI AGLI STUDENTI DELLE SCUOLE PUBBLICHE.
PER MAGGIORI STANZIAMENTI NELL'EDILIZIA SCOLASTICA, DA PARTE DELLE RISPETTIVE PROVINCE E DELLA REGIONE LOMBARDIA.


ReSA(Rete studentesca autorganizzata lombarda): Re.Co.S Monza, Movimento Studentesco e Collettivo Zeta -Bergamo, Collettivo Aca Toro -Mantova, Collettivo Iskrà -Come e Cantù, Collettivo Studenti in Lotta-Brescia, Kollettivo Autonomo -Varese, Rete Studentesca Ribelle - Rho 2-


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 Matilde Corradini    - 14-11-2005
Perchè non utilizzare come forma di protesta anche il boicottaggio delle prove INVALSI ?