PRIMA CHE CADA IL GOVERNO!
RIVOLTO A TUTTI I CITTADINI ITALIANI MA, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO
• ai gentili colleghi di scuola, di ogni ordine e grado;
• ai cortesi simpatizzanti e/o attivisti politici di qualunque estrazione o colore politico di appartenenza;
• a tutte le varie associazioni culturali della donna esistenti in Italia.
CHIEDO
È giusto, oggigiorno, che una persona con la più alta carica istituzionale nel campo della cultura, perché l'espressione massima dell'Istruzione, sembri volere ripudiare da tempo il proprio naturale cognome di nascita per utilizzare, forse con più profitto, quello più noto del consorte?
Se la risposta in merito dovesse essere positiva, prego gentilmente gli interessati lettori di rinunciare a leggere il relativo prosieguo della presente.
Se invece la risposta fosse negativa, come credo debba essere più giusto, allora siamo al cospetto, a dir poco esilarante, di chi non sembra mostrare più tanto rispetto ed amore verso i propri natali che, oltre a donare la vita, assegnano anche un nome da utilizzare, piaccia o meno, fino alla fine della vita!
Ciò sta accadendo nella nostra bella Italia dove un ministro, di sesso femminile, in maniera imperterrita continua a farsi chiamare semplicemente con il cognome del proprio marito, senza che i suoi poveri "sudditi" cittadini abbiano mai avuto modo di conoscere il suo vero cognome: LETIZIA BRIGHETTO ARNABOLDI meglio nota come LETIZIA MORATTI, ministro della pubblica istruzione (oggi inteso come MIUR).
Forse qualcuno ha mai letto, conosciuto o sentito parlare della Riforma scolastica di Letizia Arnaboldi Brighetto? Credo proprio di no, perché ormai ci hanno obbligato ad assimilare "Letizia Moratti" in tutte le salse ed in tutte le sue manifestazioni.
Vorrei, a questo punto, fare pure notare che il problema era già stato denunciato anche pubblicamente, già da tempo, attraverso alcuni importanti siti Internet informatici scolastici e non, come Fuoriregistro, Rete scuole, La scuolasiamonoi, oltre che su alcuni giornali quotidiani e professionali (come l' ANIAT di Torino); il tutto, riportato anche sul grande ed universale sito conosciuto col nome di Google (vedi).
Attraverso questi articoli si chiedeva, fra l'altro, il perché di questo poco ortodosso comportamento della Moratti che ormai appariva come un schiaffo morale rivolto sì, alle donne italiane, ma in senso lato, credo, anche a tutte le donne del mondo che tanto hanno combattuto perché fosse riconosciuta, finalmente, la loro condizione femminile, nel mondo, al pari dell'uomo. A cosa sono valse, allora, queste giuste, perché sacrosante, conquiste sociali delle donne quando poi, come per ironia della sorte, ci si trova al cospetto di una ministra che, in barba a quanto prima riferito, utilizza in Parlamento (e forse anche altrove...), in maniera imperterrita il cognome, più noto, del proprio marito ?
Mi chiedo, inoltre, cosa abbia sortito l'interpellanza parlamentare, in proposito, a suo tempo portata avanti da ben 29 parlamentari? Anche perché vorrei sapere ancora se tutti gli atti ufficializzati con il nome Letizia Moratti siano validi o meno. Mi piacerebbe, infine, se mi si consente, conoscere il motivo di questo strano modo di comportarsi da parte di una così importante carica dello Stato...Una cosa, comunque, è certa: non è un bell'esempio per nessuno!
ALLE DONNE ( E PERCHE' NO, ANCHE AGLI UOMINI) DI MILANO
Ma non finiscono qui gli strani comportamenti della signora Letizia Arnaboldi Brighetto in Moratti perché, pensate un po', la si vuole candidare addirittura a sindaco di Milano nella prossima tornata elettorale: povere donne di Milano, persino in casa umiliate ed offese!
BENITO GIOVANNI CORRAO
Docente di Educazione tecnica c/o la scuola media "GIACOMO GALATTI" di Messina
Consigliere nazionale dell'ANIAT (Associazione Nazionale Insegnanti Area Tecnologica)