breve di cronaca
Confermato lo sciopero del 21 ottobre 2005
Cub scuola Torino - 18-10-2005
Parole in libertà del ministro dell'istruzione

Quando il Ministro della non più pubblica, Istruzione afferma che: "grazie alle nuove norme la scuola italiana avrà contenuti più moderni e insegnanti più giovani e qualificati" Ci vengono in mente due considerazioni:

· che i contenuti della scuola saranno moderni, lasciamo da parte valutazioni che suonerebbero severe sull'uso della lingua italiana da parte del ministro, è un'ovvietà giacché sono definiti per il futuro. Detto ciò, per quanto riguarda la controriforma scolastica del ministro, vale il vecchio proverbio per il quale quello che è nuovo non è buono e quello che è buono non è nuovo. E, francamente, di deliberazioni buone non ne vediamo come dimostra la forte e diffusa opposizione dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola, delle famiglie e degli studenti. Una riforma che consegna una quota rilevante di studenti ad un addestramento al lavoro ci riporta ad oltre quarant'anni addietro e favorisce il degrado della scuola pubblica e della società tutta;

· che avremo insegnanti più giovani e qualificati appare un'affermazione assurda se non offensiva per l'intelligenza dei cittadini.

I dati resi disponibili dallo stesso ministero ci informano che ci sono quasi 100.000 insegnanti precari e cioè il 15% dei docenti e quasi 70.000 non docenti precari e cioè il 30% del personale ATA. Il governo promette 30.000 assunzioni in due anni a fronte di almeno 50.000 pensionamenti e il ministro afferma che avremo insegnanti giovani. Tutti sanno che, grazie alla sciagurata politica del reclutamento di questo e dei precedenti governi, l'età media degli immessi in ruolo si avvicina ai 40 anni, tutti sanno che vi sono quasi 500.000 lavoratori che hanno maturato il diritto all'immissione in ruolo e il ministro ci rassicura sulle sorti magnifiche e gloriose della scuola modello Moratti.
È evidente che le ragioni per scioperare venerdì 21 ottobre sono ancora maggiori e che dovremo sviluppare nel prossimo periodo una mobilitazione unitaria fra studenti, lavoratori della scuola, genitori e tutti coloro che rivendicano una scuola pubblica di qualità.

Cosimo Scarinzi
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