dall'Unità - 15-10-2005 |
Scuola, controriforma è fatta: ultimo sì del governo alla legge Moratti La riforma è fatta. Proprio in zona Cesarini (la delega scadeva il 17 ottobre) il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ai decreti legislativi di riforma delle scuole superiori targati Letizia Moratti. Si tratta di due provvedimenti relativi ai livelli essenziali delle prestazioni del secondo ciclo del sistema educativo e alla formazione degli insegnanti. Due provvedimenti che concludono la ristrutturazione dell'istruzione italiana anche per le scuole superiori previsto dalla legge numero 53 del 2003. La riforma partirà il prossimo anno. L'Unione ha avversato sin dall'inizio l'impianto complessivo della riforma che costringerebbe i ragazzi a una scelta precoce prefigurando due cicli separati, uno di tipo umanistico e l'altro professionale facendo tornare la scuola indietro di 50 anni. Bocciatura anche dalla conferenza Stato-Regioni, dall'Unione delle Province e dall'Anci. A nulla sono valse le fermissime proteste di studenti, professori e genitori che contro la riforma Moratti si sono battuti negli ultimi anni e che, proprio mercoledì, hanno fatto scendere in piazza 270mila ragazzi in tutta Italia (da Firenze a Foggia, da Messina a Torino, da Trieste a Barletta) al grido: «Contro la scuola dei padroni, cento, mille occupazioni». E le occupazioni infatti continuano. Soprattutto nelle università. Se la ristrutturazione della scuola fino alle superiori è conclusa la riforma dell'università invece ancora non lo è. La discussione alla Camera del ddl è prevista il 24-27 ottobre. E fino a quella data studenti e docenti universitari promettono di dare battaglia. «L'intero mondo universitario italiano si sta sollevando contro il sopruso del ministro Moratti che vuole imporre, con ogni mezzo e ad ogni costo, il suo disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti, un provvedimento letale per l'università e dannosissimo per il Paese». Così una nota unitaria di Adi, Adu, Andu, Apu, Auri, Cisal-Università, Cisl-Università, Cnru, Cnu, Firu, Flc-Cgil, Nidil-Cgil, Snals Università, Sun, Uilpa-Ur, Udu, sottolinea il dissenso di sindacati e organizzazioni dei docenti dal provvedimento governativo. Una manifestazione nazionale davanti alla Camera è stata indetta per martedì 25 ottobre, alle 11. La manifestazione sarà preceduta da assemblee di ateneo di tutte le componenti. Mentre il 20 ottobre le facoltà di Lettere e Filosofia dell'università Roma Tre hanmno organizzato i «funerali dell'università» alle ore 10:00 sempre in piazza di Montecitorio. |
dal sito del Miur - 15-10-2005 |
Riforma sul secondo ciclo: la sperimentazione dopo la definizione di tutti i passaggi normativi In seguito all'approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legislativo sul secondo ciclo, il Ministro Letizia Moratti, relativamente alla sperimentazione della riforma, precisa che il decreto approvato stamani non contiene riferimenti ad una data precisa, ma stabilisce che "sino alla definizione di tutti i passaggi normativi propedeutici all'avvio del secondo ciclo di competenza del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il medesimo Ministero non promuoverà sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle scuole, ferma restando l'autonomia scolastica". |
da Rai News 24 - 15-10-2005 |
Scuola. Il governo approva la riforma delle superiori Roma, 14 ottobre 2005 Via libera del governo alla riforma della scuola. Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sul secondo ciclo di istruzione. Il decreto, che stabilisce le "norme generali e i livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione", è il secondo segmento del nuovo sistema di istruzione disegnato dal ministro Moratti. Con questo provvedimento si conclude il cammino della riforma scolastica previsto dalla legge numero 53 del 2003, contro la quale mercoledì scorso erano scesi in piazza gli studenti con manifestazioni e cortei nelle principali città italiane. Un cammino piuttosto difficile che si chiude proprio a ridosso della scadenza della delega concessa dal Parlamento: il 17 ottobre. Non è ancora chiaro se la riforma interesserà gli studenti già dal prossimo anno oppure sarà applicata a partire dall'anno scolastico 2007-2008. Questo perché è tuttora vigente un accordo tra il ministro Moratti e i presidenti delle Regioni che posticipa l'attuazione del decreto, cosa che permetterebbe al centrosinistra - qualora vincesse le elezioni - di cancellare il provvedimento. Sistema dei licei e dell'istruzione e formazione professionale Nel decreto infatti permane un'ambiguità di fondo: stando alla Costituzione la competenza in materia spetterebbe alle Regioni e non è stata prevista alcuna modifica del titolo V della nostra carta costituzionale. Oscura resta anche la distinzione fra il sistema dei licei e quello dell’istruzione e della formazione professionale. Inoltre, secondo la legge, "dal compimento del quindicesimo anno di età i diplomi e le qualifiche si possono conseguire in alternanza scuola-lavoro o attraverso l’apprendistato". I nuovi licei: due bienni più un anno finale Al sistema dei licei attuale andrebbero ad aggiungersi quelli economico, musicale e coreutico, tecnologico e delle scienze umane. Tutti i licei avranno durata quinquennale, anche se l’attività didattica si svilupperà in due periodi biennali e in un quinto anno a se stante. Non sono chiari j programmi didattici , nè la provenienza e la ripartizione delle risorse economiche necessarie alla riforma. La formazione iniziale dei docenti e i "Centri di ateneo" Il secondo decreto approvato riguarda invece la formazione iniziale dei docenti. Le Scuole di specializzazione per la formazione dei futuri insegnanti, create dal ministro Berlinguer saranno sostituite dai "Centri di ateneo", a numero chiuso, grazie ai quali, dopo due anni di frequenza, si potrà ottenere l'abilitazione all'insegnamento. E' poi prevista l'iscrizione in un albo regionale a cura dell'Ufficio scolastico regionale. Questo segnalarà alle scuole che faranno richiesta gli abilitati disponibili per ogni materia d'insegnamento. L'istituto sceglierà il candidato e lo assumerà con un contratto di formazione-lavoro della durata di un anno, al termine del quale ci sarà una nuova valutazione e conferma dell'abilitazione alla professione o la bocciatura. |
gp - 16-10-2005 |
In merito al comunicato stampa sui meccanismi di formazione e di reclutamento degli insegnanti diffuso dal MIUR segnalo questo intervento pubblicato in un forum pubblico. |
ilaria ricciotti - 17-10-2005 |
Che bella scuola!!!!!!!! Siete contenti??????????????? |