Ripeto la domanda: quale scuola elementare ha in mente l'Unione?
Grazia Perrone - 14-10-2005
Non si spengono le polemiche dopo le, ambigue, dichiarazioni del diessino Andrea Ranieri al quale risponde - egregiamente - la collega Clara Bianchi rammentando al "sinistro" personaggio che, su alcuni temi messi in discussione oggi, (...)"ci scontrammo nel '90 con il centrosinistra (...)".

Ebbene ... forse non sarebbe male rammentare agli "smemorati" - alla Ranieri & Co - alcune questioni ... sulle quali la scuola reale si è già confrontata - nel 1990 e prima - con il centrosinistra. E con il Sindacato ... amico.

La principale è costituita dall'adozione dei Nuovi Programmi nella scuola elementare (anno scolastico 1987/88: prima c'erano i programmi del '55 che assomigliano molto - specie per quanto riguarda l'insegnamento della Storia - a quelli proposti dalla ... Moratti!) che partivano da un assioma - "la formazione della persona è al centro di ogni intervento" - in virtù del quale tutta l'azione didattica della scuola (ex) elementare è finalizzata alla formazione della persona in tutti i suoi, molteplici, aspetti: fisio-psichico; espressivo-estetico; logico-critico; socio-civico-politico; operativo tecnologico; morale; religioso. [1] Per raggiungere il fine indicato ("far crescere la persona in modo tale che sviluppi al massimo tutte le proprie potenzialità") le discipline didattiche - affidate a specialisti appositamente formati e continuamente aggiornati ... at proprie spese ... ahimé - sono dei mezzi [2] per realizzarlo.

Di più. Adottati i nuovi programmi della scuola elementare il Consiglio Nazionale della pubblica istruzione (Cnpi) e la Commissione Cultura della Camera presieduta dall'On. Piero Fassino chiesero - esplicitamente - alcune cose:

1. il superamento dell'insegnante unico "tuttologo", con la pluralità e la contitolarità (professionale e giuridica) di più insegnanti per classe con competenze differenziate (e certificate);

2. l'allungamento del tempo scuola stante la complessità e l'ampiezza delle nuove discipline introdotte con i Nuovi Programmi.

Non starò qui a fare la cronistoria della battaglia parlamentare (durata quattro anni) limitandomi a dire che questi due principi sono stati recepiti (in maniera un po' contraddittoria in verità) nella legge 148/90.

Una legge di cui oggi sono in molti (a cominciare da Piero Fassino) a disconoscerne la paternità.


[1] cfr. Afio Zoi - Scuola Italiana Moderna - n. 1, settembre 1986

[2] ibidem
interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Irene Baule (genitore e insegnante 1° Circolo di Alghero)    - 16-10-2005
ho appena votato - mi hanno dato il programma dell'Unione - non una parola sulla scuola

VERGOGNA!

 Rosa Boccia    - 16-10-2005
Con l'entrata in vigore della legge 148/1990 quel "felice superamento dell'insegnante unico", auspicato dai cosiddetti compagni della nuova sinistra, segnò, almeno per quanto mi riguarda, il crollo. E mi riferisco alle mie esperienze vissute nel "team" in una scuola elementare rimasta la stessa di prima, ma che voleva chiamarsi "nuova" pur non essendosi liberata del "vecchio". E quella che per anni era stata una mia scelta educativa, mi fece vivere situazioni insostenibili. Così, nonostante lo "spirito innovativo dei moduli", mi ritrovai sola a combattere contro il "nuovo-vecchio", sola a prendere le difese dei bambini "turbolenti" , "caratteriali", sola a stare dalla parte dei meno fortunati e ....sola a subire gli ammonimenti dei capi d'istituto, i quali si sentivano in diritto di accusarmi perchè portavo le mie idee politiche a scuola.

 Rosa Boccia    - 16-10-2005
Con l'entrata in vigore della legge 148/1990 quel "felice superamento dell'insegnante unico", auspicato dai cosiddetti compagni della nuova sinistra, segnò, almeno per quanto mi riguarda, il crollo. E mi riferisco alle mie esperienze vissute nel "team" in una scuola elementare rimasta la stessa di prima, ma che voleva chiamarsi "nuova" pur non essendosi liberata del "vecchio". E quella che per anni era stata una mia scelta educativa, mi fece vivere situazioni insostenibili. Così, nonostante lo "spirito innovativo dei moduli", mi ritrovai sola a combattere contro il "nuovo-vecchio", sola a prendere le difese dei bambini "turbolenti" , "caratteriali", sola a stare dalla parte dei meno fortunati e ....sola a subire gli ammonimenti dei capi d'istituto, i quali si sentivano in diritto di accusarmi perchè portavo le mie idee politiche a scuola.

 Daniela Borghesi    - 16-10-2005
Scusate ma proprio non capisco: non mi risulta che nel 1990 Piero Fassino facesse parte del governo che ha varato la legge 148; se nel 1990 c'era un governo di centrosinistra forse ne facevano parte DC e PSI ma non il PCI ...la memoria mia è fallace o quella di qualchedunaltro?

 gp    - 17-10-2005
Il principio fondante (costituzionale) della (prima) Repubblica è (era?) costituito dalla separazione dei poteri. Al Parlamento il potere legislativo; al Governo quello esecutivo. In questo contesto far parte di una commissione parlamentare e concorrere alla formulazione di una legge dello Stato non significa "far parte del Governo".

Premesso questo vorrei rispondere - senza entrare nel merito di vicende personali - alla collega Rosa Boccia alla quale "confesso" senza alcuna remora che l'introduzione del sistema modulare nella scuola (ex) elementare ha prodotto - con la formula del team docente contitolare di due (o tre) classi - dei "conflitti relazionali" (chiamiamoli così).

Molte/i maestre/i hanno dovuto superare - proprio nel rapporto relazionale/professionale tra colleghe/i - una sorta di "monadismo" culturale insito nella figura del/la maestro/a unico/a.

Ma non ne farei una questione politica dal momento che questa impostazione didattica non è stata promossa dai (testuale) "compagni della nuova sinistra" ma da forze sociali e professionali eterogenee tra le quali segnalo la rivista "Scuola Italiana Moderna" da sempre vicinissima alle posizioni della Cisl (e della gerarchia ecclesiastica).


 ilaria ricciotti    - 17-10-2005
Quale scuola ha in mente questo governo ormai tutti lo sappiamo, così come sappiamo dal governo precedente quale idea di scuola si evinceva. Ciò che al contrario non è sufficientemente chiara è l'idea di scuola che hanno certi operatori. Si sparla, ci si lamenta di una certa classe politica, in modo particolare quella di centro sinistra, si critica la legge moratti, ma, scusate, a voi va bene bene qualcuno o avete intenzione di propinarci un governo diverso da quelli sperimentati? Ditecelo, così potremo confrontare e confrontarci.