breve di cronaca
Il Grande Fratello esce di casa
Indymedia - 22-04-2002
Il Grande Fratello esce di casa, ma il protagonista dello Spettacolo oggi sei tu.
Prende vita il più innovativo esperimento di controllo sociale: la videosorveglianza. Una fitta rete di telecamere collegata alla centrale operativa di una società privata di sorveglianza, in costante comunicazione con vigili, polizia e carabinieri.

Ogni nostro gesto è sotto stretta sorveglianza. Altre telecamere affiancano quelle già presenti nei centri commerciali, fuori dalle vetrine dei negozi, fuori dalle banche. Altri occhi, freddi e silenziosi, si aggiungono a quelli che già condizionano la nostra vita. Un'imponente campagna mediatica sulla sicurezza crea quotidianamente sospetto e diffidenza, ci fa sentire in gabbia in casa nostra, con l'occhio sempre attento rivolto contro il vicino di casa. La paura del diverso, la paura di vivere la città sono strumenti di chi semina il terrore per garantirsi il controllo.

Il clima di terrore creato attorno all'etichetta microcriminalità insabbia e nasconde le attività speculative dei macrocriminali, di Veneziani e della sua Giunta del malaffare, e di Scajola con le sue squadracce. Lo stesso progetto videosorveglianza si è rivelato un ottimo business: la spesa per la messa in scena dello Spettacolo è di tre miliardi duecento milioni di Lire. La ditta di sorveglianza privata scelta per affiancare il progetto è la Fidelitas, nonostante abbia chiesto 468 milioni in più rispetto alle concorrenti nella gara d'appalto, e quindi avrebbe dovuto perderla. Questa ditta è implicata inoltre nel riciclaggio dei 91 miliardi versati dal gruppo dirigente della Fininvest, in occasione della legge Mammì.

Questo Governo esige il Monopolio del Telecontrollo. Mentre sulle città vengono aperte decine di occhi indiscreti, presunte sedi di Indymedia-Italia a Torino, Bologna, Firenze, Taranto sono oggetto di perquisizioni e sequestro di VHS e CD. Le riprese del blitz di luglio nella scuola Diaz e dei pestaggi di Genova scottano ancora. Le telecamere che riprendono i massacri operati dalle forze del disOrdine vengono spente con la forza, e nessuna telecamera può sorvegliare i crimini che avvengono nelle Sale della nostra Amministrazione.

Il ministro degli Interni Scajola, dopo i massacri di Genova, dopo la criminalizzazione dei migranti attraverso la dichiarazione dello stato di emergenza, dopo aver sottratto le scorte ai giudici che accusano Berlusconi, è a Bergamo tra il 15 e il 17 aprile per inaugurare il progetto videosorveglianza.

Mentre sorride alle telecamere delle tv, altre telecamere garantiscono per lui il pieno controllo della città e delle vite dei suoi abitanti.

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