I carri armati dell'autonomia
Grazia Perrone - 01-10-2005
Non amo autocitarmi ma, tempo fa, rispondendo - in una mailing list - ad una Onorevole che scrive spesso (senza mai rispondere agli interlucori ... peraltro ... motivo per il quale mi sono "disiscritta" da una mailing list che avrebbe dovuto essere di discussione e che si è trasformata in una sorta di "bacheca" propagandistica) su Fuoriregistro con argomenti non molto dissimili da quelli utilizzati dall'ispettore Tiriticco scrivevo (e cito a memoria poiché l'Onorevole, se vuole, può correggermi) così: "Presto, molto presto, le scuole che si stanno opponendo alla riforma Moratti saranno spazzate via - una ad una - dai carri armati dell'autonomia ".

Le mie previsioni - ahimé - si stanno rivelando veritiere se è vero - come è vero - che dopo la Cisl anche la Uil scuola sta mostrando segni di cedimento sull'interpretazione dell'articolo 43 del CCNL 24 luglio 2003 suggerendo ai Collegi l'individuazione di (testuale) (...)"soluzioni e articolazioni orarie che facciano perno sulle diverse forme di flessibilità al fine di riconoscere la funzione tutoriale, per classi o per gruppi di alunni, all'insieme degli insegnanti" (...)".

Il tutto - manco a dirlo - sulla scorta delle indicazioni e delle opzioni possibili offerte dall'autonomia. E' ancora presto per dire che il tutor è passato ... con la complicità sindacale (alla "tenuta" della FLC-Cgil di fronte alle lusinghe del probabile (e futuro) ... governo amico non credo affatto ... checché ne dica Pino Patroncini) ma temo che - dopo il "congelamento" del decreto sul secondo ciclo - la scuola (ex) elementare diventerà l'agnello sacrificale da immolare sull'altare della realpolitik e del risanamento economico.

Basta leggere queste dichiarazioni di autorevoli esponenti del centrosinistra - alle quali il sindacato del preside Panini non ha replicato - per rendersene conto.
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 Isa    - 01-10-2005
Non è necessario essere delle aquile per prevedere come probabilmente finirà la questione della riforma.
Sono d'accordo, la scuola el. sarà l'agnello sacrificale del risanamento.
E' lì che si possono tagliare posti, togliendo le compresenze ed inserendo la funzione tutoriale.
Si potranno quindi tagliare le spese dei laboratori, della formazione, dei progetti.. tanto chi li farà più con le classi numerose che ci sono, con i problemi di disagio e di inserimenti vari, senza insegnanti di sostegno alla classe e senza compresenza, andare in laboratorio è come giocare al massacro...
Si potranno perciò tagliare tutti i fondi di istituto per migliorare l'offerta formativa..non credo che i docenti avranno l'energia di fare progetti e insegnare oltre l'orario..
Evabbè, si tornerà all'insegnamento dell' insegnante unico dalla cattedra, ridurremo l'orario delle scuole, torneranno i doposcuola comunali e parrocchiali per chi ne ha bisogno e non può pagarsi scuole private a tempo pieno..
Quando si dice corsi e ricorsi storici..
Ma cosa vogliono questi politici ?
A quale modello sociale fanno riferimento ?
Quando si parla di condivisione delle riforme con chi ci lavora, si può sapere cosa vogliono da noi?
Una lista della spesa ?
E dopo che l'abbiamo fatta?
Perchè l'abbiamo anche fatta, ad esempio in tutte le assemblee sindacali..ma non ce n'è traccia, evidentementente..
No, il problema è anche un altro (oltre a quello importantissimo e già evidenziato molto chiaramente da Aragno nel suo ultimo documento Avevamo una volta strumenti di analisi ) : a parlare di scuola ci vuole qualcuno che la conosca la scuola.
Ma da dentro, non da fuori.
Perchè solo vivendola si capiscono i problemi.
Non si rendono conto di quanta demagogia c'è nei loro interventi che sono vuoti e retorici e non danno mai risposte?
E quando chiedono e noi rispondiamo, mettono la risposta sotto pile di scartoffie e se la dimenticano, nella travolgente danza di mediazioni, favori ricambiati e scambi tra ministeri, e trasformismi vari.
Basta poco per capire com'è cambiata la scuola in questi ultimi anni, e con un tracollo verticale negli ultimi.. , basta poco per capire le richieste, basta veramente pochissimo : basta entrarci, aprire le porte e fare un passo oltre.. e aprire bene non solo quelle mentali, di porte, ma soprattutto quelle reali, quelle degli edifici.

 Vittorio Delmoro    - 01-10-2005
Cos'è questo sconforto, care Grazia e Isa?
E' forse la voglia di mettere le mani avanti per tempo, così da attutire l'eventuale caduta?
E' il pessimismo della ragione che ci fa prevedere una storia vista e ripetuta?
E' una delle solite corse in avanti per poi poter dire noi l'avevamo detto?
E' semplicemente realismo?
Che la situazione non sia eccellente posso anche convenire (la crisi economica e le casse vuote che il centrosinistra erediterà), ma da questo prevedere il calo di braghe da voi ipotizzato mi pare eccessivo.
Intanto nei mesi che precedono le elezioni l'Unione non potrà assolutamente affermare che lascerà intatta la legge 53, tantomeno la riforma del primo ciclo : ne va di centinaia di migliaia di voti.
Una volta vinte le elezioni i giochi saranno tutti da fare e non sono affatto scontati.
Quanto alla CGIL la sua tenuta non è in discussione, quand'anche restasse sola a chiedere l'abrogazione della riforma e quand'anche si ritrovasse di fronte il governo amico : l'esperienza insegna e non credo che essa voglia ripetere gli errori commessi nel passato non troppo remoto.

 gp    - 01-10-2005
(...)"quand'anche restasse sola a chiedere l'abrogazione della riforma e quand'anche si ritrovasse di fronte il governo amico (...)"

Non si può parlare per slogan (Alba Sasso docet) né è possibile impostare il dibattito in base ad ... "attestazioni di fede".

Ragione per la quale quello che vorrei sapere - caro Vittorio - è cosa propone la Cgil in merito alla scuola (ex) elementare e quale strategia (e alleanze) intenda adottare nel caso in cui il governo dell'Ulivo (nell'auspicabile caso di vittoria elettorale) tergiversi allo scopo di:

- "far passare la nottata";
- consentire ai "carri armati" dell'autonomia di completare il lavoro già iniziato quest'anno;
- rendere - in ultima analisi - irreversibile il processo di disgregazione già in atto nella scuola (ex) elementare
.

Lo vorrei sapere prima delle elezioni politiche e ... prima delle elezioni Rsu.

Chiedo troppo?

 Isa    - 02-10-2005
Beh insomma.. non è questione di allucinazioni, caro Vittorio, le dichiarazioni possibiliste di cisl e uil sulla funzione tutoriale le abbiamo lette tutti, la chiarezza e la certezza delle intenzioni della cgilscuola ancora non ce l'ho, sai... e quello che dicono i rappresentanti del cs anche, lo abbiamo ascoltato .
Una certa esperienza nella politica mi fa capire che quando le parole che si dicono cambiano a seconda della platea che si ha davanti, per essere sempre più ambigue, questo significa che le cose andranno nella peggiore delle ipotesi.
Ti ricordi le prese diposizione dei politici dell'opposizione sulla riforma Moratti alle prime manifestazioni, e quelle di oggi ??
Dov'è finito il sostegno di Rutelli e non solo il suo, e le parole di attacco al ministro Moratti sulla Riforma?
Sono convinta che la paritocrazia sia un male quando si mette a discutere sulla scuola, mi spiace ma la scuola non dovrebbe stare in mano ai partiti per essere un oggetto di scambio, non si fanno mediazioni sulla scuola.
Mai pensato di mettere le mani avanti per poter dire "io l'avevo detto", non fa parte di me questo atteggiamento.
Passata la prima fase di mobilitazione sulla Riforma, mandato giù il rospo della inerzia del sindacato che mi rappresentava, ho visto poco alla volta calare l'attenzione sia dei media sia delle parti coinvolte sul proseguimento di una lotta che si doveva fare ad oltranza.
Difficoltà ad agire tutti insieme, movimento contro la Riforma che si trovava diviso in due piazze, rivalse e ripicche tra cobas e cgil.. anche qua, insomma, che si ripete la classica dicvisione tra i partiti del cs, in momenti che invece richiedevano, e richiedono ancora, compattezza.
E' passata la linea del disimpegno, comunque della mancanza di chiarezza, mi sembra.
Ma chi ce lo fa fare di andare in piazza, continuare a spiegare le cose come stanno quando proprio dai politici che ci dovrebbero rappresentare passano dichiarazioni che fanno cadere le braccia.. e quando i rappresentanti dei sindacati ci tirano chi in una piazza chi in un'altra e solo noi, chi è interessato alla scuola, vogliamo stare insieme... te le ricordi le due manifestazioni di Roma? Io ero in tutte due, anche se per la verità Panini non pronunciò mai la parola abrogazione della Riforma, in piazza Navona.
Vabbè che peggio di questo governo io non ho mai visto e quindi prima se ne va meglio è, ma poi... poi... quale progetto ci troveremo... perchè si fa presto a dire che ci meritiamo la miglior scuola possibile, che la scuola va sostenuta, che gli insegnanti hanno un compito di grande responsabilità e quindi vanno gratificati, che la formazione sarà economicamente incentivata... si fa presto a dire tutto questo... il problema è quale migliore scuola possibile pensa, il centrosinistra nel suo insieme , e quale sarà il progetto che sarà partorito per sostenerla ?
Ci saranno i soldi e la volontà di investire nella scuola, alla faccia delle private e dei privilegi, e dei favori che prima di tutto saranno concessi ai rappresentanti della politica e alle loro lobbies?
Aspettiamo , allora che i giochi si facciano dopo le politiche, dici... fortunato te che sei ottimista e pensi che ancora tutto non sia scontato.
Spero davvero di sbagliare, davvero, sarei felicissima di dire: ho sbagliato, finalmente la scuola è libera, libera dalle mani della politica... o di certa politica.
Se ci lasciassero un poco in pace a lavorare, ogni tanto...

 Vittorio Delmoro    - 02-10-2005
Sì, forse chiedi troppo, almeno se lo chiedi a me, che sono una semplice RSU.
Potrei dirti cosa farei io, se fossi Panini; oppure se fossi Epifani.

Ma non credi che lo stesso (identico) discorso possa valere anche per te? Direi di più : che le domande (giuste) che tu poni valgono per tutti noi del movimento antiriforma?

Allora proviamo a fornire una risposta corale, di movimento, appunto, senza sottilizzare su questioni attinenti alla concorrenza sindacale o addirittura cominciando una campagna elettorale con oltre un'anno d'anticipo sulle prossime elezioni RSU.

 gp    - 02-10-2005
(...)"Allora proviamo a fornire una risposta corale, di movimento, appunto, senza sottilizzare su questioni attinenti alla concorrenza sindacale o addirittura cominciando una campagna elettorale con oltre un'anno d'anticipo sulle prossime elezioni RSU. (...)".

Vedi, Vittorio, io ho lo presunzione di credere che la risposta - "corale" - alla smobilitazione ope legis della scuola (ex) elementare ci sia già stata.

Certamente vi sono tantissime altre cose da dire e, forse, non sarebbe una cattiva idea riaprire il discorso (dibattito ... meglio) sui moduli che mi appassionò da giovane (eravamo nel secolo scorso!).

Dammi solo un po' di tempo per mettere ordine (e ritrovare) alcuni, vecchi, appunti.

Per quanto riguarda la campagna elettorale e la competizione sindacale (che ha prodotto tanti guasti di cui sono la prima - e non da oggi - a denunciare) ti consiglio di guardarti un po' in giro.

Ti accorgerai che non è mai terminata.

Con viva cordialità

grazia

 Cagliostro    - 02-10-2005
No,Grazia, non chiedi troppo, formuli una richiesta leggittima. Ma non avrai soddisfazione da gente che ha usato la posizione di potere per costruirsi carriere amministrative su misura.
Resta il problema della razionalizzazione dell'uso del personale docente (dalle elementari all'Università), in molte ,in troppe occasioni, si utilizza personale qualificato al 20% . In una situazione difficile come quella attuale non ce lo possiamo permettere.

 gp    - 03-10-2005
Concordo pienamente con la tua “chiusa”, caro, Cagliostro.

Nello specifico (e per rimanere nell’ambito di scuola a me più consono) l’insegnamento della lingua straniera nella scuola (ex) elementare già oggi assegnata a “specialisti” (definiti tali dopo un “corsetto” di 500 ore) è destinato a peggiorare ulteriormente.

Ma l’insegnante unico proposto dalla Moratti - e non ostacolato a sufficienza dalle forze politiche - vuol dire, essenzialmente questo.

Le/i maestre/i devono insegnare di tutto un po’ … confuso.


 ilaria ricciotti    - 08-10-2005
Molti insegnanti iscritti ai sindacati non hanno mai ottenuto e non ottengono privilegi di sorta. Siamo in molti al contrario ad essere stati tempo fa perseguitati (soprattutto gli iscritti alla CGIL) perchè volevamo una scuola democratica, rispettosa della Costituzione e soprattutto nuova. Una scuola dell'autonomia, in cui ognuno poteva scoprire ed esprimere le sue capacità. Abbiamo lottato e pagato in molti per questo, mentre altri preferivano stare a guardare o seguire il faraone di turno. Ora più che mai la scuola ha bisogno di persone che la difendono, di persone che non si "calano le brache" o litigano pregiudizialmente. Così non si otterrà nulla. Saremo soltanto di cattivo esempio per quella parte di società che a volte, a ragione, non ha molta fiducia e stima degli insegnanti.