Firmato il contratto
Redazione - 22-09-2005
Letteralmente strappato questo rinnovo contrattuale, siglato alle tre del mattino tra l'Aran e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, SNALS, GILDA UNAMS.
Nelle buste paga dei docenti andranno circa 120 euro lordi medi di aumento (119,83 - per un docente di scuola media con 21 anni di servizio); allo stesso docente andranno inoltre 81 euro una tantum e 2.532,36 euro lordi di arretrati.

Per leggere l'ipotesi di accordo sottoscritto questa notte clicca qui

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 l'Unità    - 22-09-2005
Scuola, accordo sul contratto: aumento medio di 130 euro


Scuola: il contratto c’è. Dopo lunghe trattative, manifestazioni e un rach finale durato 15 ore consecutive, si è conclusa nella notte tra mercoledì e giovedì, la trattativa, iniziata lo scorso 7 settembre per il rinnovo del contratto scuola per il secondo biennio economico. Un respiro di sollievo per un milione di dipendenti per i quali gli aumenti saranno tra i 70 e i 150 euro mensili, a seconda dei diversi profili professionali e delle diverse fasce di anzianità.

L’intesa firmata da Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals, Gilda e Unams si riferisce al periodo 1 gennaio 2004 -31 dicembre 2005 e interessa oltre un milione di lavoratori, per la precisione: 817.330 insegnanti e 244.230 personale non docente Ata (Ausiliari Tecnici Amministrativi: dai bidelli ai tecnici di laboratorio). Gli aumenti medi sono di 130 euro mensili ed è previsto un arretrato di 1.600 euro. Nell'accordo sono state confermate le decorrenze e la corresponsione degli arretrati (da gennaio 2004) già definite nell'accordo del 27 maggio. In sostanza l’incremento complessivo del biennio 2004 - 2005 sarà del 5,01% di cui solo lo 0,7% disponibile a partire dal 2006.

Soddisfatti i sindacati che hanno firmato l’intesa. «Dopo 16 ore di no stop abbiamo firmato una buona intesa - ha detto il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna - Ora deve essere fatto tutto il dovuto perchè le procedure formali siano veloci per fare avere aumenti e arretrati nelle tasche del personale entro dicembre». «Accordo apprezzabile» per il coordinatore nazionale della Gilda, Alessandro Ameli. Duro invece il giudizio dei Cobas. Secondo il portavoce nazionale, Piero Bernocchi «siamo di fronte ad aumenti ridicoli, offensivi per docenti ed Ata che hanno uno stipendio pari alla metà della media europea occidentale».


 Kikrana    - 22-09-2005
Meglio pochi che niente. Se ci sarà la sinistra al governo, nei prossimi 5 anni rimarremo al palo.

 Repubblica    - 23-09-2005
Confederali, Snals e Gilda sul contratto siglato nella notte: "E' il migliore possibile rispetto alle condizioni economiche generali"

Tutti soddisfatti tranne i Cobas
La Moratti: stipendi quasi europei"


La vertenza non termina: "Ora subito i soldi in busta paga"

ROMA - Da un lato gli apprezzamenti dei sindacati confederali, che considerano l'accordo sul contratto "buono" "il migliore possibile" e "soddisfacente", dall'altro le voci discordi di Cub e Cobas, che parlano di "aumenti ridicoli e offensivi per docenti e personale Ata". E poi il commento soddisfatto di Letizia Moratti, che parla di stipendi "quasi" europei: "Con questo ulteriore incremento di 130 euro mensili, che si aggiungono ai 147 euro medi mensili per gli insegnanti del biennio economico precedente, gli stipendi del personale della scuola si avvicinano consistentemente alla media europea".

Per Enrico Panini della Cgil è "un risultato contrattuale molto importante". Il segretario sottolinea che "il Governo ha tentato in tutti i modi di evitare i rinnovi contrattuali del Pubblico Impiego, costringendo il sindacato a scioperi, manifestazioni e mobilitazioni di varia natura. Il fatto che il contratto si rinnovi ormai alla fine del biennio di riferimento la dice lunga dell'opposizione incontrata" C'è ancora molto da fare, però, e Panini avvisa: "Ora il Governo non si inventi altre scuse: vogliamo tempi brevi per i controlli di rito e vogliamo gli aumenti in busta paga già a partire dal mese di dicembre 2005".

"E' una buona intesa - sostiene Massimo Di Menna della Uil - siamo riusciti a dare velocità al negoziato, evitando riti burocratici e lungaggini. Il risultato pratico al quale abbiamo mirato è stato di far arrivare aumenti e arretrati nelle tasche del personale della scuola".

Una trattativa "lunga e difficile" che si è conclusa "positivamente", per il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima che commenta :"Una vicenda complicata - ha sottolineato - non solo per la situazione generale del paese, ma anche per la necessità di superare i ricorrenti ostacoli frapposti dal governo". "Le acquisizioni contrattuali sono le migliori possibili rispetto al contesto generale - conclude Scrimma - e in linea con l'accordo del 27 maggio.
Chiusa questa partita la battaglia continua nei confronti della finanziaria".

Lo Snals-Confsal è soddisfatto e sostiene che il contratto: "consente di dare una risposta alle esigenze di rivalutazione delle retribuzioni del personale della scuola". "Lo Snals-Confsal - conclude il segretario generale Gino Galati - si impegna ora a accelerare l'iter procedurale per consentire al personale di percepire l'adeguamento retributivo e i relativi arretrati entro la fine del corrente anno".

"Un risultato apprezzabile - commenta il coordinatore nazionale della Gilda, Alessandro Ameli - tanto più perché ottenuto in un contesto socio economico difficile e ad un tavolo contrattuale che ha dovuto contrastare tutte le rigidità possibili dell'Aran, arroccata a concedere poco o niente ad un contratto apripista per altri 26 contratti in attesa".

Scontenti i Cobas, per i quali il contratto scuola "si chiude miseramente, con aumenti ridicoli, offensivi per docenti e Ata e per le loro condizioni di vita e di lavoro". Piero Bernocchi, leader dei Cobas, sottolinea come "ormai gli stipendi del personale della scuola italiana siano circa la metà di quelli di tutti i Paesi europei".

I Cub parlano di "contratto cannibale" e annunciano uno sciopero per il 21 ottobre. "E' evidente che siamo di fronte a un contratto il cui costo è completamente coperto dal taglio degli organici".


 Gianni Mereghetti    - 24-09-2005
Ringraziamo ministro e sindacati per aver firmato il contratto della scuola per il biennio 2004-2005, dimostriamo loro la nostra gioia per gli aumenti salariali, che sono significativi, però non esageriamo, per favore! Infatti che con questi aumenti “gli stipendi del personale della scuola si avvicinino consistentemente alla media europea” mi pare essere una valutazione un po’ azzardata. Sarebbe stato meglio dire, “cari docenti vi abbiamo dato i soldi necessari per stare a galla in questa società in cui il costo della vita ha una velocità doppia rispetto a quella degli stipendi!”.
Del resto ad un docente come me che dopo trent’anni di insegnamento arriverà a percepire forse 1700 euro netti suona un po’ come una beffa sentirsi dire che è uno stipendio quasi europeo ….. quando un mio collega in Germania con la mia anzianità arriva a 3000!
La questione seria di questo contratto è però un’altra, che ormai si tace di una promessa fatta dal ministro Moratti agli insegnanti, quella di una contrattazione separata così da toglierli dalla condizione impiegatizia e farli diventare liberi professionisti. Di questo ormai non si vuol più nemmeno parlare, ovvero dovremmo accontentarci di diventare impiegati di lusso. Non sia mai!

 Cosimo Scarinzi    - 25-09-2005
Eviterei ringraziamenti al governo ed ai sindacati istituzionali.
Il contratto arriva, ai fini economici e se va bene, con ben 24 mesi di ritardo.
Non si recupera nemmeno l'inflazione del biennio contrattuale e parte degli aumenti vanno nel fondo di istituto o a finanziarie corsi concorso per gli ATA che avranno, nel caso superino i corsi stessi, aumenti modestissimi.
Il contratto, poi, è finanziato, di nuovo, con il taglio degli organici e con la crescita della quota di colleghi, docenti ed ata, precari.

Non vedo che vantaggio avremmo da un contratto separato per i docenti visto che il problema non è formale ma sostanziale e consiste nello spostamento di risorse verso il lavoro dipendente in genere e verso i lavoratori della scuola in particolare.

Mi sembra evidente che questo spostamento non c'è, ancora una volta, stato.