A Napoli: classi sovraffollate ed aule inidonee
Gennaro Capodanno - 15-09-2005
Dalle segnalazioni che ci stanno pervenendo, in totale contrasto con il quadro ideale che viene descritto dalle istituzioni preposte, emerge una situazione drammatica della scuola napoletana, che anche quest'anno apre i battenti con i problemi di sempre aggravati dalla miopia di chi, invece di tessere le proprie lodi in interviste autoesaltanti, farebbe bene a recarsi sul "campo di battaglia" per vedere come stanno realmente le cose. E non si tratta solo di antichi e ben noti problemi strutturali, mai risolti dagli Enti proprietari degli edifici, con scuole divise in diversi plessi e che devono effettuare la rotazione delle classi anche con turni pomeridiani per mancanza di aule. Fin qui è storia nota. Ma si aggiungono problemi che, in parte, dipendono da scelte del Governo con la riduzione del personale ausiliario e dei docenti di sostegno, in altra parte, dipendono da scelte a dir poco infelici se non illegittime concordate in sede locale. Così molte aule, che già in gran parte non rispettano le norme di sicurezza né quelle specifiche indicate nella normativa sull'edilizia scolastica, sono sovraffollate. Si sono create classi con più di 30 allievi, che rappresenta il limite stabilito per legge, stipati in pochi metri quadrati, senza banchi e senza sedie anche perché non vi è spazio per allocarli. Aspetto ancor più grave nelle classi con allievi diversamente abili il limite previsto dalla norma è di 25 studenti ma, in casi particolare, può essere anche di 20. Ebbene non si è tenuto conto di questo limite arrivando anche in questi casi fino a 30 allievi. Una scelta miope che non tiene conto dei sacrosanti diritti degli studenti e delle loro famiglie, costringendo i primi in aule inidonee e impedendo, di fatto, un normale andamento dell'attività didattica. Tutto questo evidentemente con l'imprimatur della direzione regionale scolastica della Campania che ha fissato gli organici di fatto delle singole scuole sulla base degli studenti iscritti, e che nella logica del risparmio a tutti i costi ha tagliato numerose classi, peraltro sottraendo posti sia al personale docente sia al personale ausiliario. Ci domandiamo a questo punto cosa fanno i sindacati per contrastare questo stato di cose illegittimo, ma anche i motivi per i quali la Magistratura inquirente del capoluogo partenopeo, che pure è informata di queste vicende, non si sia ancora attivata.


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