Finanziamenti pubblici alle scuole private
Antonia Sani - 31-08-2005
Roma, 29 agosto 2005

Alle OO.SS CISL Scuola FLC-CGIL- UIL-Scuola, COBAS Scuola

Alle forze politiche dell'UNIONE

Alle Associazioni professionali e studentesche

Loro recapiti


Oggetto: iniziativa unitaria per le contestazioni dei finanziamenti pubblici alle scuole private.

Mentre le scuole statali non hanno le risorse per pagare la tassa della nettezza urbana, il Ministro Moratti, utilizzando anche (purtroppo) le leggi del centro-sinistra, ha incrementato addirittura di 50 milioni di Euro il contributo per la frequenza nella scuola privata.

La Costituzione all'art. 33 afferma però: "Enti e privati hanno diritto di istituire scuole, senza oneri per lo Stato".

"Senza oneri per lo Stato" per il Ministro Moratti significa imporre allo Stato un onere di svariati milioni di Euro.

Indignarsi è giusto, ma non è sufficiente.

L'aumento del finanziamento aggrava ancor più, come già a suo tempo denunciato, la violazione dell'art. 33 della Costituzione.

Se con tali contributi si viola la legge fondamentale dello Stato, è, quanto meno, necessario che:

a) l'opposizione denunci in Parlamento e nel Paese questo illegittimo ed ingente danno allo Stato;

b) si denunci il Ministro Moratti alla Corte dei Conti per danni all'Erario;

c) si impugni con tempestivo ricorso il decreto che ha previsto questo ulteriore finanziamento pubblico per le scuole private.

Infine sarebbe opportuno, con buona pace dell'onorevole Rutelli, pensare ad una modifica delle legge di parità, ora utilizzata per questi illegittimi finanziamenti.

Poichè i tempi per l'impugnativa del decreto del Ministro sono ristretti, auspicando una più forte ed autorevole iniziativa da parte dell'opposizione, l'Associazione "Per la Scuola della Repubblica" invita tutte le organizzazioni ed associazioni che giustamente si sono indignate di fronte a questo illegittimo finanziamento pubblico, a promuovere un'iniziativa unitaria per contestare quest' illegittimo sperpero di denaro pubblico, a rendersi disponibili ad un sollecito confronto per concordare tutte le più opportune iniziative; pertanto, poichè l'eventuale impugnativa con ricorso al TAR deve essere proposta nei ristretti termini di decadenza, Vi preghiamo di farci conoscere la Vostra opinione entro il 10 settembre p.v.

In attesa Vi salutiamo cordialmente.

Per l'Associazione "Per la Scuola della Repubblica"
A.S.
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 Maria Teresa De Nardis    - 31-08-2005
Vorrei qui ricordare che c'è ben altro oltre la mancanza di fondi per pagare la tassa per i rifiuti urbani. In tutta la serie di tagli alla scuola pubblica fatti nel nome del risparmio, nella Finanziaria 2003 erano contenuti i famigerati commi 5 e 6 dell'articolo 35, riguardanti il personale docente ed ATA inidoneo per motivi di salute e utilizzato in altri compiti.
A seguito dell'applicazione di tale norma, il personale ATA fu fatto rientrare nel ruolo a mansioni ridotte -peraltro causando vistosi disservizi all'interno dei singoli istituti - mentre ai docenti furono dati 5 anni di tempo per.... andarsene.
In effetti, per stessa ammissione della Sottosegretario Aprea, la mobilità intercompartimentale si è dimostrata impraticabile per molti fattori, primo fra tutti la mancanza di posti liberi nelle altre amministrazioni, ma anche l'impossibilità di equiparare funzioni e livelli stipendiali.
Sono ormai 3 anni che i docenti inidonei si battono per il riconoscimento del loro diritto alla salute e al lavoro, calpestato da una norma che non solo viene meno alla solidarietà sociale, ma rischia di essere un precedente per altre categorie di lavoratori.
Purtroppo in questa lotta i docenti inidonei si sono ritrovati tragicamente soli, mentre la data fatidica della "risoluzione del rapporto di lavoro" -31.12.2007- si avvicina a grandi passi.
Di recente la Corte Costituzionale ha respinto un ricorso basato sugli articolo 35 e 36 della Costituzione, per un semplice vizio di forma. Questo fa ritenere che la battaglia si fa più dura.
A ciò si aggiunga che i docenti inidonei prestano utilmente servizio, per 36 ore settimanali, nei CSA, nelle segreterie, nei progetti dei POF ma soprattutto nelle biblioteche, che rimarranno desolatamente vuote alla loro "dipartita".
I docenti inidonei aderenti al Conbs si associano all'indignazione per l'illegittimo finanziamento alle scuole private e si rendono disponibili ad un confronto che investa anche il problema del loro licenziamento

Maria Teresa De Nardis
Referente Nazionale CONBS
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici