breve di cronaca
«Sos save our school»
Roma - Mano nella mano intorno al ministero della Pubblica Istruzione a Roma. Il popolo dei girontondi, dopo la giustizia e l'informazione, torna in piazza contro la riforma della scuola. Scatta la protesta in 20 città del Paese in difesa della scuola pubblica e per sfidare la Moratti e la sua controriforma. Appuntamento alle 15 incuranti della pioggia che arriva inaspettata a Roma, a Milano e Napoli. «Sos save our scholl» è l'appello scritto in rosso su un lenzuolo bianco che accoglie i girontondisti a viale Trastevere. Gli organizzatori parlano di 5000 persone, (secondo la questura mille): studenti, genitori, docenti, politici intelletuali che risalgono i 4 giri concentrici intorno allo storico palazzo Bazzani. C'è Nanni Moretti, assente Jovanotti dato per certo dagli organizzatori.
«Non potevo non esserci spiega il regista, che ha fatto una breve apparizione - i miei genitori sono insegnanti, se non fossi venuto mia madre me le avrebbe date». Dice «che non farà mai politica anche se con questi girotondi in qualche modo l'abbiamo fatto. Questi girotondi comunque non sono importanti solo per il centrosinistra ma hanno un' influenza positiva anche sugli elettori di centrodestra perchè si tratta di una battaglia di principio».
A girontondare c'è l'ex ministro della pubblica Istruzione Tullio De Mauro che accusa il governo di voler cancellare tutto quanto è stato fatto in 50 anni per la scuola. Molti parlamentari, Giovanna Melandri, Pietro Folena, Marco Rizzo, Paolo Cento, Dario Franceschini, Vincenzo Vita ed Alba Sasso. «La scuola al centro dell'attenzione - dice la deputata diessina pugliese. Questa mobilitazione sta a dimostrare che la scuola pubblica e la scuola di qualità sono un bene a cui tiene l'intero Paese». Per l'ex ministro Melandri bisogna mobilitarsi perchè il governo di centro destra ha un idea mercantile e privatistica della cultura e dell'istruzione». Ci sono vecchi docenti in pensione e giovani insegnanti precari, alunni di tutte le età e genitori preccupati per il futuro dei loro figli sincalisti. Cartelli striscioni e slogan sono il pezzo forte: «Più scuola per tutti anche per la Moratti, più Moretti meno Moratti, niente ricerca, niente sviluppo, ricerva in via di estinzione». Arriva una delegazione di ragazzi down con tanto di cartello («ministro che cosa stai facendo per noi»). E una rappresentanza vivace di ricercatori, uno di loro indossa un manifesto dalla scritta «grazie a Dio sono ateo, grazie a mamma sono napoletano e grazie a Letizia sono affamato».
E' un girotondo con tanta gente, molta non appartiene al mondo della scuola - osserva il segretario della Cgil scuola Enrico Panini- e questo dimostra che la scuola è un valore trasversale, un tema che appartiene alla società civile. Contro la legge delega è in programma un altra protesta e gli insegnanti per due giorni, il 17 e 18, andranno in classe con una fascia bianca».
Stesso film a Milano davanti all'istituo Cattaneo. Sono circa in tremila a sfidare la pioggia battente ed il vento in nome della democrazia e contro la politica della Moratti. Anche qui una folla variegata di parlamentari, intelletuali, sindacalisti ed gente comune, famiglie intere con bambini. C'è anche la Moratti, ma e solo un' imitazione di Paola Cortellesi. A Bologna a piazza Maggiore invece torte in faccia contro la maschera di Berlusconi molto più gettonata di quella della Moratti.


Franzi de Palma

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