breve di cronaca
Che fine hanno fatto gli studenti iscritti in prima superiore nell'A.S. 2004/2005?
Retescuole - 26-08-2005
Premessa

Il problema della selezione, della dispersione e dell'espulsione dalla scuola in prima superiore continua a rimanere irrisolto e i dati relativi continuano ad essere preoccupanti.

Rispetto ai dati forniti dal CSA di Milano relativi a 107 scuole su 141, la percentuale degli studenti di prima non promossi in Provincia di Milano nell'A.S. 2004/2005 è stata circa il 20%.
Nei licei la selezione è stata del 10%, negli istituti tecnici del 23%, negli istituti professionali del 30% e negli istituti superiori del 20%.

Se intendiamo per dispersi gli studenti che dopo la bocciatura non si iscrivono nuovamente nello stesso istituto, allora rispetto sempre agli stessi dati il tasso di dispersione in prima è stato del 5%.
Nei licei la dispersione è stata del 1%, negli istituti tecnici del 5%, negli istituti professionali del 10% e negli istituti superiori del 5%.

Rispetto agli stessi dati forniti dal CSA di Milano relativi solo alle 78 scuole che non sono esclusivamente licei, la percentuale degli studenti di prima non promossi in Provincia di Milano nell'A.S. 2004/2005 è stata circa il 24%, mentre il tasso di dispersione è stato del 6,5%.

Rispetto ai dati forniti dall'USR della Lombardia relativi a tutti, circa 70, gli istituti che durante l'A.S. 2004/2005 hanno avviato corsi ordinari e corsi sperimentali del secondo canale, relativi al medesimo indirizzo, la percentuale degli studenti di prima non promossi in Lombardia è stata circa del 25%. Nei corsi ordinari la selezione è stata del 26% mentre nei corsi sperimentali è stata del 24%. Nessun dato è stato fornito per quanto riguarda la dispersione.

I dati .

1.
Vediamo come sono andate le cose nelle scuole superiori della Provincia di Milano, a partire dai dati forniti dal CSA. I dati sono relativi a 107 istituti (20.000 studenti circa) su 141.

A.S. 2004/2005 Provincia di Milano

Su 1000 studenti iscritti in prima superiore 300 si sono iscritti ai licei (30%), 350 agli istituti tecnici (35%), 200 agli istituti professionali (20%)e 150 agli istituti superiori (15%).

Su 1000 studenti iscritti in prima superiore 200 non sono stati promossi (selezione 20%).

Di questi 200, 30 provengono dai licei (selezione10%) , 80 dagli istituti tecnici (selezione 23%), 60 dagli istituti professionali (selezione 30%) e 30 dagli istituti superiori (selezione 20%).

La distribuzione degli studenti non promossi tra i diversi ordini di scuola è quindi la seguente: licei 15%, istituti tecnici 40%, istituti professionali 30%, istituti superiori 15%.

Degli stessi 200 non promossi, 50 non si sono iscritti nella stessa scuola (dispersione 5%).

Di questi 50, 4 provengono dai licei (dispersione 1%), 18 dagli istituti tecnici (dispersione 5%), 21 dagli istituti professionali (dispersione 10%) e 7 dagli istituti superiori (dispersione 5%).

La distribuzione dei dispersi tra i diversi ordini di scuola è quindi la seguente: licei 8%, istituti tecnici 36%, istituti professionali 42%, istituti superiori 14%.

2. Vediamo come sono andate le cose negli istituti che non sono esclusivamente licei della Provincia di Milano, a partire dai dati forniti dal CSA. I dati sono relativi a 78 istituti (14.000 studenti circa).

A.S. 2004/2005 Provincia di Milano

Su 1000 studenti iscritti in prima superiore non ai licei , si sono iscritti 500 agli istituti tecnici (50%), 300 agli istituti professionali (30%) e 200 agli istituti superiori (20%).

Su 1000 studenti iscritti in prima superiore non ai licei 240 non sono stati promossi (selezione 24%).

Di questi 240, 110 provengono dagli istituti tecnici (selezione 23%), 90 dagli istituti professionali (selezione 30%) e 40 dagli istituti superiori (selezione 20%).

La distribuzione degli studenti non promossi tra i diversi ordini di scuola esclusi i licei è quindi la seguente: istituti tecnici 46%, istituti professionali 38%, istituti superiori 16%.

Degli stessi 240 studenti non promossi, 65 non si sono iscritti nella stessa scuola (dispersione 6,5%).

Di questi 65, 25 provengono dagli istituti tecnici (dispersione 5%), 30 dagli istituti professionali (dispersione 10%) e 10 dagli istituti superiori (dispersione 5%).

La distribuzione dei dispersi tra i diversi ordini di scuola esclusi i licei è quindi la seguente: istituti tecnici 39%, istituti professionali 46%, istituti superiori 15%.

3. Vediamo adesso come sono andate le cose negli istituti tecnici o professionali della Regione Lombardia, che hanno avviato sia corsi di ordinamento che corsi sperimentali del secondo canale relativi al medesimo indirizzo, a partire dai dati forniti dall'USR della Lombardia. I dati sono relativi a 70 istituti (5000 studenti circa), pari alla totalità.

A.S. 2004/2005 Regione Lombardia

Su 1000 studenti iscritti in prima in un istituto che prevede la sperimentazione del secondo canale, 500 si sono iscritti ad un corso ordinario (50%) e 500 ad un corso sperimentale (50%).

Su 1000 studenti iscritti 250 non sono stati promossi (selezione 25%).

Di questi 250, 130 provengono da un corso ordinario( selezione 26%) e 120 da un corso sperimentale (selezione 24%).

La distribuzione degli studenti non promossi tra corsi ordinari e corsi sperimentali è quindi la seguente: ordinari 52%, sperimentali 48%.

Non sono disponibili dati relativi alla dispersione.

Considerazioni

Il 20% di studenti non promossi in prima quest'anno in Provincia di Milano equivale a 4000 studenti bocciati, in altri termini tutte le classi prime di 20 istituti (su 107), se contiamo 8 prime per istituto e 25 studenti in media per classe. In altri termini ancora, vuol dire tutti gli studenti che si sono iscritti in prima quest'anno in un istituto professionale.
Non sono pochi!

Il 24% di studenti non promossi in prima in scuole della Provincia di Milano che non siano esclusivamente licei equivale a 3360 studenti bocciati, in altri termini tutte le classi prime di 17 istituti (su 78). In altri termini ancora, vuol dire quasi la metà degli studenti che si sono iscritti in prima quest'anno in un istituto tecnico.
Continuano a non essere pochi e stanno quasi tutti dalla stessa parte!

In prima il tasso di selezione più elevato in Provincia di Milano è stato quest'anno quello degli istituti professionali 30%, seguito subito dopo da quello degli istituti tecnici 23%, quello degli istituti superiori 20% e infine quello dei licei 10%. Più o meno 1 studente di prima su 3 è stato bocciato in un professionale, 1 su 4 in un tecnico, 1 su 5 in un istituto superiore e 1 su 10 in un liceo.
E poi si dice che la Scuola Italiana non è selettiva!

Se girando a zonzo per la Provincia di Milano incontri uno studente di prima che quest'anno è stato bocciato e gli dici che secondo te proviene da una scuola che non sia esclusivamente un liceo, hai l'85% di probabilità di azzeccarci.
Non male!

E i dispersi? Una valanga.

Se tutti gli studenti di prima dispersi si iscrivessero in un altro istituto, anche di ordine diverso, restando perlomeno a scuola, senza andare a finire chi sa dove, il problema sarebbe almeno in parte risolto. Invece no, le cose vanno diversamente.

In una prima professionale dispersione è realisticamente sempre più sinonimo di espulsione. In generale questo problema è aggravato ulteriormente dal fatto che la stessa cosa comincia a verificarsi anche nei tecnici. Cerchiamo però di essere ottimisti e ipotizziamo che solo gli studenti di prima dei professionali siano quelli più a rischio di espulsione dalla scuola, cioè siano gli unici che una volta bocciati hanno la probabilità più consistente di fare qualsiasi altra cosa che non sia continuare ad andare a scuola. L'ottimismo però non è mai abbastanza: in Provincia di Milano, se il dato di quest'anno fosse confermato anche nei prossimi anni, uno studente di prima di un istituto professionale una volta iscritto ha il 10%, e una volta bocciato il 35% di probabilità di aver chiuso per sempre, salvo ripensamenti successivi a distanza di anni, con la scuola.

Quest'anno nella Provincia di Milano in assoluto gli espulsi, in seguito alla bocciatura in prima, sono stati 400, e sicuramente il dato è sottostimato. Come al solito 400 studenti equivalgono a tutte le prime di 2 istituti (su 78).

Il tasso di espulsione dalla scuola per gli studenti di prima in Provincia di Milano quest'anno è stato quindi del 2%. Così il dato può sembrare poco significativo, ma proviamo a ricapitolare: su 100 studenti di prima 20 sono stati bocciati, di questi 20 bocciati 15 ripetono nello stesso istituto, mentre degli altri 5 bocciati ormai dispersi, 3 ripetono in altro istituto e 2 escono definitivamente dalla scuola. Una volta che sei disperso hai il 40% di probabilità di essere espulso.

Il minimo che proprio viene da dire è che forse qualcosa non funziona.

Ma nelle scuole della Lombardia dove è stato sperimentato il secondo canale della Riforma Moratti le cose sono andate meglio? Niente affatto.

Quest'anno negli istituti tecnici o professionali della Lombardia che hanno avviato corsi sperimentali e corsi ordinari relativi al medesimo indirizzo le cose non sono andate tanto diversamente. In prima il 25% degli studenti non è stato promosso, tale percentuale non si discosta particolarmente dal 24% di non promossi relativo a tutte le scuole censite nella Provincia di Milano con l'esclusione dei licei, nei quali appunto la sperimentazione della Riforma Moratti non è ancora lontanamente stata avviata. Il 25% di bocciati equivale a 1250 studenti, vale a dire tutte le prime del medesimo indirizzo di 17 istituti su (70), se contiamo 3 prime per istituto e 24 studenti in media per classe (le classi sperimentali solitamente sono costituite da un numero di studenti inferiore rispetto a quello delle ordinarie). Anche se si tengono separati i corsi sperimentali da quelli ordinari le cose non cambiano vistosamente: sperimentali 24% di bocciati, ordinari 26% di bocciati.

La Riforma Moratti non ha quindi prodotto, per il momento in Lombardia, nessun abbassamento della percentuale di bocciati.

La scelta a 13 - 14 anni tra liceo, istituto tecnico e istituto professionale, condanna irrimediabilmente all'insuccesso scolastico o all'espulsione dalla scuola molti degli studenti che si iscrivono agli istituti professionali e una parte anche di quelli che si iscrivono agli istituti tecnici. La Riforma Moratti non è in grado di invertire tale tendenza, allora probabilmente spostare più avanti nel tempo, un paio d'anni, la scelta dell'indirizzo di studi da seguire potrebbe essere il punto da cui partire per ridurre il tasso di selezione e quello di dispersione. Per ridurre invece a zero il tasso di espulsione l'unico rimedio resta invece l'innalzamento dell'obbligo scolastico, non solo a 16 anni, bensì fino a 18.

Mario Piemontese


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