Anna Di Gennaro Melchiori - 22-08-2005 |
Segnalo l'indubbia valenza del testo sottostante il cui autore è grande estimatore dello studi scientifici del dr. Lodolo D'Oria: note le sue numerose citazioni su documenti on-line, tra le quali la risposta alla "Lettera agli insegnanti italiani" di James Hillman. Il suo eminente apporto alla prevenzione del burnout, ma anche al latente disagio mentale della categoria docente, è illustrato nel cap. "La scuola e il nemico invisibile" contenuto nel dossier ed. Armando "Scuola di follia": il coautore dr. Guglielmo Campione, relatore ai seminari FSE, ne riporta l'esempio. Sono quindi lieta di indicarlo a tutti coloro che intendano arricchire il proprio bagaglio di conoscenze per una maggiore consapevolezza e auto-valutazione che tenga conto della specificità della professione, notoriamente più a rischio di altre helping profession. Cordialmente. Anna Di Gennaro PSICOLOGIA del PROFONDO e COMPLESSITA’ delle ORGANIZZAZIONI Collana diretta da Pasquale Picone “Siamo nani sulle spalle di giganti”, dicevano i grandi pensatori del Rinascimento. Nella misura in cui la pulsione trasformativa, intrinseca alla prospettiva più ampia, consentita dalla posizione di altezza di una dimora sulle spalle di giganti, viene inibita, si precipita sotto i loro tacchi. La natura umana, vista nella sua rappresentazione complessa di sapiens/demens, come propone E. Morin, è dotata di spinte filogenetiche che confluiscono in un’opera ontogenetica di metamorfosi. Questa è un’epoca di grandi opportunità, ma anche di grandi resistenze. Strutture squisitamente medioevali si rivelano non solo nella testimonianze di varie arti e dell’architettura. Il Medioevo non è solo relegato nei libri di storia. Lo si può osservare, come operante, anche oggi, nei comportamenti e nelle mentalità. Gli storici francesi delle Annales ci hanno insegnato che le mentalità sono strutture storiche di lunga durata. Il fare sistema, la coesione sociale, la knowledge society, il capitale umano per l’Europa, richiedono una passione interminabile di re-interpretazione di valori già noti. Una ri-connessione di questi con le nuove acquisizioni, con le nuove produzioni dello Spirito del Tempo. Questa Europa che, come struttura politica e organizzativa, sta nascendo come produzione del nostro tempo. Ma che, come knowledge society, è sorta nell’Atene del VI-IV sec. a.C. che, dopo l’Epopea, la Poesia Lirica e la Tragedia, ha visto la nascita della Filosofia, della Matematica, della Medicina, delle Scienze Politiche e Sociali, delle Scienze della Natura, cioè della Conoscenza. Da qui la complessità dei prodotti dell’uomo, generati dalla sua pulsione associativa. Le organizzazioni. Dalla famiglia, allo Stato. Con i loro speculari fenomeni, rispetto all’individuo, di aggregazioni creative e di cieca entropia. La teoria della complessità è un enorme flusso di idee alimentato da diversi affluenti. Dalla teoria della relatività e dalla fisica quantistica, alla psicoanalisi. Dai contributi degli studiosi dell’Istituto Warburg di Londra, a quelli delle Annales e della scuola di psicologia storica francese. Al punto che il concetto di teoria della complessità può essere interscambiabile con quello di knowledge society. Alcune radici della teoria della complessità devono essere fatte risalire a Jung, che accolse la proposta di Toni Wolf di usare, come sinonimo di psicologia analitica, il temine “psicologia complessa”. A Giordano Bruno ed Erasmo; ai platonismi di tutte le epoche, e quindi a Platone, ad Empedocle, ad Eraclito, con la teoria degli opposti. Organizzazione dei servizi. In primo luogo i servizi formativi e sanitari, la lifelong learning e la salute fisica e mentale. Ma anche i media, la giustizia, l’amministrazione pubblica, l’ambiente. Tutte quelle aree che, configurandosi come bene collettivo (al di là della proprietà che può essere anche privata), richiedono valori, atteggiamenti e comportamenti finalizzati al “fare sistema”, come nell’alto richiamo del Presidente Ciampi, nel discorso a Caserta dell’8-12-2003. Questa collana si vuole porre la mission di contribuire allo sviluppo delle rappresentazioni della complessità organizzativa. Con le relative accezioni di settore: complessità scolastica, complessità organizzativa di un servizio di salute mentale, dell’apparato amministrativo di un Comune, di un asilo nido, ecc. Una delle direttrici di analisi, produttrice di sviluppo delle rappresentazioni, è la pluralità dei settings, molto spesso trasversali a organizzazioni diverse. Le riunioni con finalità decisionali, la riunione di dipartimento universitario, di un servizio di salute mentale, di una redazione di giornale o di testata televisiva, l’assemblea della società di psicoanalisi, sono tutte realtà di setting organizzativo. Il fatto che oggi, sia un apparato amministrativo, sia un’azienda, devono fare periodicamente aggiornamento e formazione, consente di vedere come il setting organizzativo e il setting formativo sono trasversali a tutti i tipi di organizzazione. Esiste poi una trasversalità del setting clinico, e talvolta addirittura del setting analitico, in organizzazioni in cui, sino a forse un decennio fa, era impensabile che potessero organicamente comunicare, in quanto strutturate come compartimenti stagni del tessuto sociale. Che c’entra la psicoanalisi con l’azienda? Basta leggere Kets de Vries e Quaglino. Quando nella scuola si fa un gruppo di prevenzione del burnout dei docenti, oppure un’attività di prevenzione del disagio giovanile o degli interventi sul bullismo degli studenti, concettualmente bisogna parlare di setting clinico. Ne deriva che un canale di sviluppo, la “vettorizzazione delle rappresentazioni”, per dirla con G. Maffei, avviene lungo l’asse che intercorre tra la polarità individuale del “setting organizzativo interno” e quella collettiva del “setting organizzativo esterno” di una specifica realtà di aggregazione sociale finalizzata ad un obiettivo. In un tale quadro le competenze filosofiche, cliniche e analitiche possono essere concepite come competenze di gestione di un fenomeno che possiede il gradiente più alto di complessità, rispetto all’intero creato: la mente umana. 1° volume della collana -P. Picone, SUPERVISIONE E FORMAZIONE PERMANENTE. Per il futuro della professionalità docente. edizioni SETTE CITTÀ Largo dell’Università s. n. c. – 01100 Viterbo tel 0761354620 – fax 0761270939 –info@settecitta.it – www.settecitta.it |