Non hanno dubbi le famiglie italiane: frutta e zucchine, carne e formaggio sono rincarati più dei testi scolastici, cresciuti poco più dell'1% in un anno. A scandagliare le percezioni degli italiani sull'incremento dei prezzi nei confronti delle principali voci di spesa è l'indagine «
I libri di testo: la percezione delle famiglie italiane» elaborata dall'Ispo per l'Aie e basata su 3.932 interviste.
Nella percezione del caro-prezzi, le famiglie indicano al primo posto gli alimentari (24%), seguono l'abitazione (22%), l'abbigliamento (11%), gli articoli per lo svago e il tempo libero (10%) e i servizi sanitari (8%). Soltanto il 3% della popolazione (4% per i genitori con figli che vanno a scuola) indica i libri scolastici aumentati in modo rilevante. Un intervistato su due (il 49%) ritiene, inoltre, che le spese sostenute negli ultimi 12 mesi per acquistare libri di testo non hanno inciso sul reddito familiare: in particolare il 15% dei partecipanti all'indagine dichiara che tale spesa ha inciso «poco» mentre il 34% (circa un terzo) afferma che non ha inciso «per nulla». Il 41% del campione ritiene, invece, che la spesa per i libri abbia inciso «molto/abbastanza». Tra le spese per l'istruzione diminuiscono leggermente rispetto all'anno precedente le spese per i libri di testo (-1%), per i trasporti e i pasti in mensa (-1%) e per il corredo scolastico (-2%) a scapito delle altre spese per lo studio come l'acquisto del computer, le lezioni private e il materiale per l'approfondimento e le ricerche (+4%). Caro-vita, quindi, ma non caro-libri. Il 63% dei libri scolastici in commercio nell'anno 2004-2005 non ha fatto registrare alcun aumento di prezzo o ha mostrato un incremento inferiore al tasso di inflazione. La ricerca, giunta quest'anno alla sua terza edizione ed effettuata sui dati di listino dei 32.680 libri di testo presenti in commercio proposti per le scuole secondarie di primo e secondo grado, rivela che nel 2005 i ritocchi hanno subito un incremento medio dell'1,17%, un dato che non si discosta molto da quello del 2004 (+1,16%) e inferiore a quello del 2003 (+1,35%). Inoltre il 58% dei libri di testo in commercio ha mantenuto fermi i prezzi. «I libri - ha commentato Michele Lessona , presidente del gruppo editoria scolastica dell'Aie - continuano ad avere un incremento inferiore a quello del costo della vita. Il fatto che la spesa sia quasi sempre concentrata in un'unica soluzione accentua, però, specie per le famiglie a basso reddito, una percezione che non corrisponde all'effettiva evoluzione dei prezzi».