breve di cronaca
Le Regioni bocciano la Riforma Scolastica
Italia Oggi - 08-07-2005
Il coordinamento chiede il ritiro del decreto.

Le regioni pronte a fare la guerra alla riforma della scuola. Il decreto che rimette le mani all'istruzione superiore è lesivo delle competenze regionali, privo della necessaria copertura finanziaria e fatto in tempi troppo stretti. Insomma, si rischia di avere una riforma fatta al buio. Con queste argomentazioni il coordinamento nazionale delle regioni ha chiesto ieri al ministro dell'istruzione Letizia Moratti il ritiro del decreto che disciplina il secondo ciclo, in attuazione della legge n. 53/2003.

Per i rappresentanti dei consigli regionali, capitanti dall'assessore all'istruzione del Lazio, Silvia Costa, ci sono problemi di metodo e di merito a consigliare un passo indietro sulla riforma.

I primi, innanzitutto: è stato violato il principio di leale collaborazione istituzionale, che dovrebbe invece esserci in materie per le quali è competente anche la regione. Il nuovo titolo V della Costituzione ha infatti affermato la potestà regionale in materia legislativa e regolamentare sull'intero sistema educativo. I governatori mettono inoltre sull'avviso il ministero per quanto riguarda il rischio di spaccare in due il sistema, che proprio la legge n. 53 vorrebbe unitario: istruzione da una parte, ossia allo stato, formazione professionale dall'altra, cioè in mano alle regioni.
Una sperimentazione del nuovo ciclo a partire da settembre, come è nelle intenzioni del ministero dell'istruzione, e come anticipato da ItaliaOggi martedì scorso, farebbe solo precipitare le cose e renderebbe più incerte le relazioni istituzionali, hanno detto gli assessori regionali all'istruzione.

C'è poi il discorso del merito: mancano le condizioni di fattibilità della riforma. A partire dalle risorse, che sono giudicate largamente insufficienti. Le regioni, inoltre, hanno sottolineato la necessità di limitare il raggio d'azione del decreto all'aspetto ordinamentale, senza addentrarsi in indicazioni di natura gestionale e organizzativa. Alle critiche delle regioni ieri si sono aggiunti i rilevi negativi anche di sindacati e imprenditori, che, in un incontro con i coordinamento regionali, hanno evidenziato le criticità del sistema, dall'apprendistato all'alternanza scuola-lavoro.

Alessandra Ricciardi

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