Le tre I della riforma Moratti: Invalsi, Invalsi ed ancora Invalsi
Angelo Verpelli - 22-06-2005
Con una sconcertante decisione il MIUR ha confermato la somministrazione dei test Invalsi anche per i prossimi tre anni scolastici, la direttiva nr. 48 del 6 maggio 2005 , della quale pubblichiamo alcuni stralci, ne enuncia le motivazioni e fissa i criteri per l'applicazione.
Sembra che la grande mobilitazione popolare e le dichiarazioni dei sindacati in merito alla non obbligatorietà dei test, alla loro inutilità e parzialità, siano stati del tutto ignorati dal governo, anzi il MIUR ha emesso un bando di gara il 10 giugno per l'appalto delle prove 2005-06 per un valore di 3,9 milioni di euro, con procedura ristretta ed accellerata, che per i non addetti ai lavori significa che nel giro di due o tre settimane al massimo, quindi entro fine giugno, il bando sarà aggiudicato.
Dai capitoli della gara di appalto traspare una certa urgenza nell'aggiudicare la gara, vediamo quali sono i punti salienti del bando:

La procedura d'urgenza
"5) II.1.5 Denominazione conferita all'appalto dall'amministrazione aggiudicatrice: Bando di gara d'appalto concorso con procedura ristretta accelerata."

Ci sono 1600 scuole in più rispetto all'anno 2004/05
"6) II.1.6 Oggetto dell'appalto: Servizio di editing, stampa, allestimento, confezionamento, spedizione e lettura ottica delle prove di apprendimento per la scuola primaria, scuola secondaria di I grado e secondaria di II grado per un numero complessivo di circa 11.600 istituzioni scolastiche, presumibilmente 120.000 classi e circa 2.350.000 studenti correlato all'a.s. 2005-2006 - Servizio Nazionale di Valutazione."

Tutte le operazioni, incluse le riletture dei test effettuati, saranno effettuate presso la sede della ditta scelta per i lavori, e la privacy?
"7) II.1.7 Luogo di esecuzione dei lavori, di consegna delle forniture o di prestazione dei servizi: Italia (editing, stampa, allestimento, confezionamento e lettura ottica in ditta, spedizione presso e dalle scuole e prodotto finale presso sede dell'INVALSI)".

Il costo presunto del servizio
"11) II.2.1 Quantitativo o entità totale: L'importo massimo previsto per il servizio è di Euro 3,9 milioni(tremilioninovecentomila/00) IVA esclusa."

Le giustificazioni del MIUR
"25) IV.1.2 Giustificazione della scelta di procedura: Scadenze imposte al Servizio Nazionale di Valutazione stabilite dal MIUR (Direttiva n. 49 del 6/5/2005 prot. n. 4182) per l'anno scolastico 2005-2006."

Mai fu così rapida l'approvazione di un capitolo di spesa per la scuola, l'intera operazione avrà un costo superiore ai 16 milioni di euro per il triennio, ma non era meglio impiegare questi fondi per la dotazione degli organici nelle scuole?
A questo punto è lecito aspettarsi la solita propaganda su quanto si è investito in più nella scuola, peccato che questi fondi non rimarranno all'interno del sistema, bensì dispersi nel privato.
Nonostante i ripetuti appelli e confutazioni in merito alla violazione della privacy, il ministero affida la lettura ottica ad una ditta esterna, con quali garanzie in merito alla segretezza dei dati?

Nel bando si fa riferimento alla circolare nr. 49 del 6 maggio che fissa gli obiettivi degli Invalsi per il prossimo anno scolastico, vediamo alcuni punti salienti:

"RITENUTA l'opportunità di emanare, ai sensi dell'art. 2, comma 4, del citato decreto legislativo n. 286/2004, una specifica direttiva sugli obiettivi generali in campo educativo cui dovrà attenersi l'INVALSI ai fini dello svolgimento della propria attività istituzionale per l'anno scolastico 2005-2006; EMANA la direttiva prevista dall'articolo 2, comma 4, del decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286 di individuazione dei seguenti obiettivi generali delle politiche nazionali per l'anno scolastico 2005/2006 cui dovrà attenersi l'INVALSI per lo svolgimento della propria attività istituzionale:
1) Provvedere alla valutazione di sistema a conclusione dell'anno scolastico 2005 - 2006 con particolare riferimento al funzionamento delle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al piano dell'offerta formativa delle stesse, e, relativamente alle scuole del primo ciclo, all'articolazione delle attività nella quota obbligatoria e nelle attività opzionali e facoltative dei piani di studio.
2) Provvedere alla valutazione degli apprendimenti all'inizio dell'anno scolastico 2005 - 2006, nelle scuole statali e paritarie, dell'italiano, della matematica e delle scienze con riferimento, alla II e IV classe della scuola primaria, alla I classe della scuola secondaria di I grado, ed alle classi I e III della scuola secondaria di II grado.
Per il sopra citato anno scolastico l'attività di valutazione per il primo ciclo di istruzione è obbligatoria in quanto connessa all'attuazione della riforma del primo ciclo del sistema scolastico introdotta dal decreto legislativo n. 59 del 2004 che ne disciplina i percorsi. L'attività di valutazione del secondo ciclo è invece facoltativa in quanto è ancora in corso l'iter di emanazione dei relativi decreti attuativi della legge n. 53/2003 e richiede, quindi, l'adesione volontaria delle scuole. In tale segmento di istruzione, le rilevazioni relative agli apprendimenti terranno conto delle peculiarità delle diverse tipologie e dei vari indirizzi.
La somministrazione delle prove, per ciascun ciclo scolastico, dovrà essere effettuata contestualmente su tutto il territorio nazionale stabilendo un'unica data per lo svolgimento delle stesse.
La somministrazione dovrà favorire forme e mezzi d'intervento idonei a garantire la trasparenza e l'affidabilità dei dati rilevati.
Per quanto attiene alle predette prove di apprendimento dovrà inoltre essere favorito il più possibile il ricorso alla somministrazione informatica.
3) Proseguire nelle attività connesse con i progetti promossi da organizzazioni internazionali ed in particolare dall'OCSE, dallo I.E.A. e dalla UE, per assicurare, la partecipazione italiana alle ricerche valutative in campo internazionale e comunitario.
4) Collaborare, al fine di assicurare l'interoperabilità fra le attività e i servizi di valutazione di competenza regionale e locale, con il Comitato Tecnico permanente, previsto dal comma 4 dell'art. l del decreto legislativo del 19 novembre 2004, n. 286, al quale partecipano i rappresentanti delle amministrazioni interessate.
5) Collaborare con le competenti Direzioni Generali del M.I.U.R al fine di integrare i rispettivi sistemi informativi e di condurre ricerche finalizzate alla miglior conoscenza del sistema educativo.
6) Collaborare con le competenti Direzioni Generali del M.I.U.R per il monitoraggio e la valutazione delle azioni per il successo formativo e la prevenzione degli abbandoni di cui alle norme attuative delle disposizioni contenute nella legge 53/2003 in materia di diritto-dovere all'istruzione ed alla formazione.
7) Promuovere la cultura, della valutazione e dell'autovalutazione con particolare riferimento alle azioni di formazione del personale dirigente e docente della scuola, anche in collaborazione con la Direzione Generale per il personale della scuola.
8) Collaborare con la Direzione generale per l'istruzione post-secondaria e con le regioni in tema di istruzione e formazione professionale e di istruzione e formazione tecnica superiore, con riferimento all'accreditamento delle competenze, al riconoscimento dei crediti e alla certificazione.
9) Completare la realizzazione dei progetti già avviati in attuazione della direttiva ministeriale n. 56 del 12 luglio 2004; 10) Sviluppare le altre azioni che saranno commissionate dalle Direzioni generali del Ministero al di là di quelle connesse ai compiti istituzionali dell'Ente per i quali sono stati individuati gli obiettivi generali nei precedenti punti della presente direttiva. In tal caso le Direzioni generali interessate dovranno motivare adeguatamente le iniziative commissionate provvedendo ad assegnare le relative risorse finanziarie.
"

Il ministero ha delegato all'Istituto Invalsi tutto il sistema di valutazione ed accreditamento della scuola italiana , in particolare al punto 8 si fa riferimento alla formazione professionale, inoltre introduce anche il concetto di autovalutazione dei dirigenti e dei docenti al punto 7, con una sorprendente fantasia il Miur attribuisce agli Invalsi delle facoltà taumaturgiche per risolvere il problema dell'abbandono scolastico, punto 6.
Al punto 3 viene fatto riferimento alle attività di ricerca internazionale dei paesi OCSE, i test PISA -Programme for International Student Assessment - e qui vale la pena di approfondire l'argomento anche perché nella circolare 48 si fa riferimento ad un test molto particolare al quale sono stati sottoposti gli studenti dei 29 paesi dell'OCSE, la prova del probelm solving, vediamo un estratto della direttiva:

" Valutazione delle conoscenze e delle abilità degli studenti, nelle aree disciplinari e nelle prime classi dei periodi didattici in cui si articolano i cicli secondo le modalità dettagliate da successive Direttive armali. Le aree disciplinari oggetto di valutazione nei tre anni scolastici di cui alla presente direttiva sono: italiano, matematica e scienze. La valutazione è incentrata non solo sulle conoscenze ma anche sulle abilità di problem solving, per rendere tendenzialmente comparabili i risultati con quelli delle indagini internazionali cui il nostro Paese partecipa."

(Le due circolari e il bando di gara sono disponibili sul sito di retesuole )

Ho avuto modo di accedere ai risultati dei test PISA 2003, e controllando gli esiti dell'Italia nelle prove ho provato il solito senso di sconforto quando ci paragoniamo ad altri paesi, e proprio sul problem solving l'Italia è carente, come anche negli altri test, quindi vorrei riportare alcuni indicatori percentuali estratti dall'analisi delle statistiche, che consiglio a tutti di esaminare.

  • Nelle prove di matematica l'Italia è al 26° posto con un punteggio di 466 su una media Ocse di 500, ma il dato ancor più sconfortante si evince dalla composizione del punteggio: vengono presi in considerazione 7 livelli, il primo in realtà è un sub-livello, il valore di allineamento alla media OCSE, quindi 500 punti, è il livello 3, ebbene ho elaborato una veloce comparazione tra Italia, Francia, Spagna, Olanda e Korea, vediamo i risultati.

    Percentuale di studenti sotto la media OCSE
    Italia 58% - Francia 37% - Spagna 48% - Olanda 29% - Korea 27%

  • Nella prova di lettura l'Italia è al 25° posto con un punteggio di 476 su una media Ocse di 494 e per quanto riguarda la composizione del punteggio, articolato su 5 livelli, i risultati sono:

    Percentuale di studenti sotto la media OCSE
    Italia 49% - Francia 40% - Spagna 47% - Olanda 35% - Korea 24%

  • La prova di scienze ci colloca al 23° posto con un punteggio di 486 su una media OCSE di 500, i dati sulla composizione del punteggio non sono disponibili.

  • La prova di problem solving ci vede al 26° posto con un punteggio di 469 su una media di 500, ma il dato relativo alla composizione del punteggio è allarmante:

    Percentuale di studenti sotto la media OCSE di 500
    Italia 60% - Francia 40% - Spagna 55% - Olanda 41% - Korea 27%

Le statistiche dei PISA sono uno strumento preciso nel delineare la "povertà" culturale di un Paese, purtroppo misurato su chi sta ancora apprendendo il sapere, gli studenti.
Non credo che i nostri ragazzi siano carenti, mentre lo è il sistema che non riesce ad innalzare i livelli di apprendimento, i quattro e più anni di "cura" Moratti hanno i peggiorato i risultati, d'altra parte togliendo risorse alla scuola si impoverisce la qualità della didattica, si va sempre di più verso la differenziazione degli alunni.
L'impiego dei test Invalsi su così larga scala è il vero "bastone" della riforma Moratti, nei prossimi anni tutto il sistema scuola sarà monitorato con dei criteri così poco rappresentativi che i dati forniranno solo degli indicatori di efficienza, e gli insegnanti, loro malgrado, saranno costretti ad adottare una didattica funzionale ai test, proprio per rimanere nei parametri dettati dal governo.
La soluzione per migliorare le perfomances dei nostri alunni, in particolare sul problem sovling, è da ricercare nell'attività di gruppo con l'ampia condivisione delle capacità, non con un attività frontale, non esiste una disciplina di problem solving, però il Miur ha deciso che verrà testata dall'Invalsi.
Siamo di fronte ad un'ulteriore mistificazione, questo governo ha davvero una grande capacità di fare scelte in base alla fonetica di un termine, forse problem solving suonava bene quindi lo hanno inserito a pieno titolo nella direttiva proprio per questo motivo.
Peccato che per raggiungere gli obiettivi fissati a Lisbona, e noi italiani siamo il fanalino di coda del treno europeo delle riforme, non serve rafforzare il sistema di valutazione convogliandone fondi preziosi, bensì bisogna investire nel "sapere", quindi dotando le scuole di sufficiente organico, acquistando i computers, rendendo la scuola un luogo piacevole e sicuro - edilizia scolastica - promuovendo iniziative internazionali di comunicazione fra i vari sistemi scolastici, o in altre parole abrogare la legge 53, non certo adottando scelte frettolose, delegando ad un singolo istituto tutta la responsabilità del successo.
Saremo sempre qui, vigili ed oppositori a qualsiasi atto pernicioso per la scuola, non è importante oggi essere al 26° posto, ma domani, continuando con queste politiche scolastiche dissennate, saremo ammessi a pieno titolo nella "economia più competitiva del mondo basata sulla conoscenza"?
Ho quasi il timore che verremo sanzionati, ma a questo punto la responsabilità sarà degli Invalsi, tutto il resto è storia.

Angelo Verpelli
Genitore del circolo Clericetti-Tajani-Romagna


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 Alex    - 22-06-2005
Grazie per la divulgazione di queste BELLE novità! Perchè se non veniamo a vedere su questi siti (dove piangono e s'indignano i precari) di queste cose non se ne saprebbe assolutamente NULLA!!