La scuola e il centro sinistra
Corrado Mauceri - 13-06-2005
Per la Scuola della Repubblica
Comitato di Firenze


Nel sito Retescuole in data 1/6 u.s. è pubblicato una nota a firma di Angelo Verpelli intitolata "Perchè la riforma del sistema scolastico piace anche al centro-sinistra ?"
Io penso però che non sia giusto nè fare il processo alle intenzioni, nè, tanto meno,generalizzare; difatti è possibile che alcune componenti del centro-sinistra possano avere un'idea della scuola come quella rappresentata da Verpelli; ma è CERTO che questa idea non può essere quella del maggior partito del centro-sinistra e cioè dei DS che nel suo ultimo congresso nazionale ha approvato un o.d.g. in cui in modo netto ed inequivoco si assume l'impegno non solo della abrogazione delle leggi Moratti, ma di una politica scolastica alternativa a quella delle destre; lo stesso impegno è stato assunto dal Rif. Com, PdCI, VERDI oltre che da molte organizzazioni scolastiche e tra queste la CGIL Scuola e Cobas.

Esiste quindi uno schiertamento vasto , impegnato per l'abrogazione delle leggi Moratti e per una proposta alternativa; è necessario sostenere con forza questa linea anche per scoraggiare eventuali ripensamenti; in questo senso il Comitato di Firenze "FERMIAMO LA MORATTI" si è concretamente impegnato, formulando una proposta di legge per l'abrogazione delle leggi Moratti ; auspichiamo che possa formarsi un vasto schieramento di associazioni e comitati per dare concretezza a questo primo impegno; è evidente infatti che l'immediata abrogazione delle leggi Moratti è preliminare ad ogni altra proposta.

p. il Comittato di Firenze Corrado Mauceri




5 Febbraio 2005
Ordine del giorno sulla Scuola
Approvato dal Congresso.

La legge Moratti e l'intera politica del governo di centro-destra negano l'eguaglianza del diritto di tutti a quel bene primario che è l'istruzione, destrutturano e impoveriscono il sistema pubblico e rappresentano un arretramento della cultura della scuola e dell'Italia.
I democratici di sinistra si impegnano a costruire da subito un progetto diverso e alternativo, facendolo vivere in una grande campagna di discussione nel Paese e nel confronto con tutte le forze del centro-sinistra. A partire dalla convinzione che oggi serve "più scuola", pubblica, laica e di qualità e che garantire il diritto alla cultura e a una formazione qualificata per tutti e per tutta la vita è condizione di democrazia e questione decisiva per la qualità del sistema produttivo. Per questo i democratici di sinistra si impegnano ad inserire nell'agenda del nuovo governo la cancellazione della legge n. 53 e l'immediato avvio di tutti quei provvedimenti necessari a rilanciare il processo di riforma e di innovazione del sistema formativo italiano, nel quadro degli obiettivi indicati dalla Conferenza di Lisbona.

In questo quadro obiettivi decisivi sono:
- la concreta attuazione del dettato costituzionale per quanto riguarda l'autonomia scolastica e la funzione delle Regioni e delle autonomie locali nella programmazione dell'insieme dell'offerta formativa sul territorio;
- investire con forza sulla qualità delle esperienze formative nella fascia 0-3, ampliando e qualificando l'offerta degli asili nido e facendo uscire questo settore dalla condizione di servizio a domanda individuale di tipo assistenziale per affermare il diritto di ogni bambino/a a una esperienza educativa fin dai primi mesi di vita.;
- generalizzazione della scuola per l'infanzia, da realizzare investendo le risorse necessarie, come completamento dell'asse educativo 0-6 anni;
- rafforzare il valore educativo della "comprensività" nella scuola primaria; riportare in vigore l'articolo 130 del Testo unico che regolamenta il tempo pieno e il tempo prolungato, nella prospettiva della loro estensione;
- riaffermare il valore dell'obbligo scolastico, con il suo immediato innalzamento al biennio della superiore, attraverso una profonda riforma che permetta di accogliere e valorizzare le intelligenze diverse, nel quadro di un processo di affermazione del diritto all'educazione per tutti fino ai 18 anni;
- promuovere la spendibilità a livello europeo di diplomi e lauree conseguiti nel sistema di istruzione del nostro Paese;
- investire su un sistema integrato di formazione permanente da definire organicamente, a partire dall'affermazione legislativa del diritto alla formazione per tutto l'arco della vita come nuovo diritto di cittadinanza, per contrastare anche per questa via l'obsolescenza dei saperi professionali e i fenomeni di analfabetismo di ritorno;
- riprendere gli investimenti nel sistema formativo e nella valorizzazione sociale e professionale degli insegnanti; definire nel quadro della eliminazione del lavoro precario, percorsi formativi e nuove forme di reclutamento pubblico, nel rispetto della libertà di insegnamento e nella unicità e specificità della funzione docente come elemento portante dell'autonomia scolastica;
- definire sedi di partecipazione democratica dei genitori, degli studenti, degli insegnanti e del personale della scuola alla vita e alle attività del sistema scolastico e formativo in rapporto con il territorio e con tutte le sue espressioni sociali e istituzionali.
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 ilaria ricciotti    - 13-06-2005
Bravo! Hai fatto bene ad informare quanti ancora hanno dubbi o sono restii a credere quanto sostieni.
A volte, quando leggo certe affermazioni sul centro sinistra da coloro che si considerano di sinistra, penso che essi in realtà siano più magnanimi con la destra che con i partiti a cui sembra appartengano.
Molto probabilmente il berlusconismo ha lasciato un profondo segno ed anche molti insegnanti in fin dei conti preferiscono la moratti ad un eventuale altro ministro catto-comunista.
Che ne pensi?

 Cristina de Marinis    - 19-06-2005
Questo è il Programma del centrosinistra per la scuola: La funzione docente
È tanto diverso dalla legge Moratti? Di più: la legge Moratti è tanto diversa dalla riforma che il centrosinistra fortemente voleva nella passata legislatura?
Sai cosa mi delude di più? La sig.ra Moratti continua ad affermare che il parere degli insegnanti è stato ascoltato. Anche la Fabbrica del Programma presenta questo documento come il parere degli insegnanti che hanno partecipato all'incontro. Bene, io vorrei sapere *quali* insegnanti hanno partecipato, *quali* sono stati ascoltati. Perché sicuramente la sig.ra Moratti non ha ascoltato noi, insegnanti delle scuole di Trieste. E sicuramente non sono stati invitati in Fabbrica tutti gli insegnanti che avevano aderito: io sicuramente l'invito non l'ho ricevuto, ad esempio. Con quali criteri il Ministero ha scelto chi consultare? Con quali criteri sono stati scelti i partecipanti alla Fabbrica tra quanti avevano richiesto l'invito?

 adriano burattin    - 19-06-2005
Non sarebbe male che una persona di cultura, quale dovrebbe essere un insegnante, leggesse tutto il necessario prima di accollare a un intero gruppo sociale, idee che questo gruppo non ha mai professato!! Non basta pensare che "secondo me le cose stanno così....." Per accusare qualcouno di qualcosa, vale la pena di riferirsi a documenti formali inconfutabili. Mai come in questi casi il silenzio è d'oro.

 Salvatore Civello    - 19-06-2005
Vi sembrano obiettivi (tanto per rimanere nell'ambito scolastico) davvero rivoluzionari?
A me sembra di ascoltare le stesse cose dette dalla destra magari con parole diverse, ma le stesse.
L'obiettivo finale della nostra scuola dov'è.
Cosa significa per esempio "promuovere la spendibilità a livello europeo di diplomi e lauree conseguiti nel sistema di istruzione del nostro Paese".
Sono un insegnante siciliano che, nei suoi oramai lunghi trent'anni di insegnamento nella scuola media di primo grado, ha visto solo un degrado crescente delle strutture e della qualità dell'apprendimento dei ragazzi.
Unica novità il PSTD del 1997 che ha riempito le scuole di aule di informatica ormai obsolete (più per dare impulso alla vendita di PC che per reale bisogno delle scuola).
Ma siete andati un pò in giro per l'Italia a vedere in che stato sono gli edifici scolastici? Soprattutto al sud?
Quale politica di rinnovamento ha fatto il centrosinistra negli anni del potere?
Io credo che questa riforma piaccia anche alla sinistra e vedrete che di essa prenderanno proprio quello che serve per limitare la spesa pubblica. Il resto sono chiacchere.
Si perchè l'unico vero obiettivo è quello di limitare la spesa pubblica. E la scuola come la sanità e la giustizia (perchè di Stato rimano solo questo) ne faranno sempre più le spese.
Pessimismo? Può darsi, ma intanto è realtà quotidiana.
Ma chi ha aperto alle scuola private? Non è stato forse Berlinguer o sbaglio?
Chi ha iniziato a privatizzare? Il privato ha come unico fine il lucro e non ci si illuda che si possa tornare indietro. La scuola è in mano ai privati dall'asilo nido all'Università. Una laurea breve a che serve se un'azienda può prendersi un laureato quinquennale allo stesso prezzo di uno con laurea breve. Perchè dovrebbe rischiare? Se ha un master è meglio. E chi li paga i master?
Oggi un laureato in Italia senza un master è uno con la licenza elementare.
Siamo alle solite nella stanza dei bottoni ci va solo chi ha il potere economico. Tutte le speranze delle lotte sociali degli anni sessanta e le conquiste ottenute si sono sciolte come neve al sole.
Peccato è stato un bel sogno.
Salvatore