Gerarda Veneroso - 12-06-2005 |
Sono dirigente scolastico di un circolo didattico e sono fortemente coinvolta in prima persona nell'impresa di fare attuare la Riforma nelle scuole che dirigo e non solo, visto che sono impegnata nella formazione e vengo spesso chiamata da altre scuole. Mi sorprende molto constatare che tanto impegno e tante risorse vengano applicate allo scopo di far cancellare una legge che purtroppo è stata poco letta, interpretata, compresa. Di questa legge si sono guardati gli aspetti "sindacali", organizzativi, e la si è valutata in termini di "cosa perdo e cosa guadagno". Quasi nessuno l'ha letta cercando le ragioni didattiche, il senso pedagogico, i "guadagni" per i ragazzi, che ci sono, anche se costano qualche sacrificio ai docenti, qualche rinuncia alle comode abitudini, alle rassicuranti certezze. Soprattutto costa ammettere che c'è un altro modo di insegnare, ma va indagato, appreso, provato e questo ... costa fatica. Meglio evitare. Togliamo la legge. Ah, dimenticavo, io sono di sinistra. |
Giuseppe Aragno - 12-06-2005 |
E' noto a tutti: se non ci fossero i dirigenti scolastici fortementi coinvolti in prima persona - e qualche volta in prima ed in seconda - a contrastare quegli scansafatiche di insegnanti rovina della scuola che un tempo era statale, avremmo ormai chiuso baracca e burattini. Per quanto mi riguarda, Veneruso, sono il peggiore di tutti. Il peggiore, certo, perché, a differenza degli altri, l'ho letta questa sua riforma e non ci ho trovato nemmeno gli aspetti "sindacali" e organizzativi di cui lei scrive. Dirò di più: ci ho visto e ci vedo premeditati aspetti "disorganizzativi" e uno spirito "asindacale" che è assai più inquientante di quello antisindacale. Non le dico, gentile dirigente, le ragioni didattiche, il senso pedagogico e i "guadagni" per i ragazzi! Lei saprà certamente di Diogene. Bene, li cerco come il filosofo con la lanterna, ma non ho fortuna. Lo so. E' che sono stato docente - sono in pensione da settembre - e il mio solo impegno è sempre stato quello di sprecare il mio impegno. Mi ci sono impegnato a fondo e più impegno ci ho messo, più impegno ho perso. Sono stato docente e si sa: non ho fatto e non faccio sacrifici, se esisteva o se esista un altro modo di insegnare, non so. Non ho indagato, né provato: ero e sono un pelandrone, egoista e sfaticato. Ora mi ascolti. E' facile sputare sentenze e, mi creda, ce le può evitare. Spieghi, piuttosto, concretamente e chiaramente, quali sono le ragioni didattiche, il senso pedagogico, i "guadagni" per i ragazzi che lei - solo lei, perché non ne sa nulla nemmeno la Moratti - "legge" nella riforma. Ah, dimenticavo. La sua sinistra la conosco bene: è rossa di fuori e nera di dentro. |
Giuseppe Forleo iscritto cgil scuola dal 1970 - 12-06-2005 |
Che un Dirigente Scolastico, sedicente di sinistra, sia favorevole a questa legge, mi stupisce molto, ma la cosa che mi stupisce maggiormente è che un firmatario del Disegno di legge in questione, abbia rilasciato l'intervista a Tecnica della Scuola riportata da Reginaldo Palermo! C'è qualcosa che mi sfugge...non capisco cosa, ma non vorrei che fosse sempre la stessa cosa....e cioè che se serve per prendere voti o poltrone, anche noi siamo buoni a fare promesse, ma i fatti? anche a noi sfuggono spesso, troppo spesso...! Meditate gente di sinistra...è facile a dirsi e soprattuttp oggi è sconveniente dire di essere di destra!! Ma di quale sinistra stiamo parlando? quella rossa di fuori e nera di dentro!!! |