breve di cronaca
Il blocco degli scrutini contro la Moratti e i tagli
Repubblica Torino - 19-05-2005
Al prefetto la lettera in cui si apre la vertenza Cinque giorni per essere convocati

Blocco degli scrutini nelle scuole superiori. Il momento più importante dell'anno scolastico sarà sospeso, rimandato, di almeno due giorni. Valutazioni e pagelle finali aspetteranno. In bilico, promozioni o bocciature. L'hanno annunciato ieri i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil in un documento unitario in cui dichiarano lo stato di mobilitazione della categoria e avviano in Prefettura la procedura di conciliazione obbligatoria: "Se entro cinque giorni non perverremo ad un accordo con la direzione scolastica regionale, daremo il via a una serie di iniziative che comprenderanno due giorni di sciopero delle attività funzionali all'insegnamento - compresi quindi gli scrutini - e per i lavoratori Ata, l'astensione da tutte le prestazioni aggiuntive (come gli straordinari e come le cosiddette funzioni miste, quelle a partire dal prossimo settembre)". Il blocco degli scrutini riguarderà, però, solo le scuole superiori, e in ogni caso non investirà le procedure di valutazione (e poi d'esame) delle ultime classi" e questo per legge.
I punti su cui i sindacati richiedono la conciliazione sono due: le gravi insufficienze nella dotazione organica, con particolare riguardo alla situazione del personale tecnico amministrativo assegnato dal Miur alla Regione (quest'anno, un taglio di 223 posti); la ricaduta sugli organici e sulla qualità della scuola che la riforma scolastica produce con particolare riferimento alla secondaria superiore. Contro la riforma Moratti, quindi, e contro i tagli, un segnale fortissimo: «Potenzialmente devastante, almeno nell'immaginario comune, e di impatto nazionale - spiega Alberto Artioli, Cgil - Ma sarà un'ulteriore forma di protesta, una misura grave, che finalmente segnerà in maniera forte, decisiva, lo scontento della categoria, delle famiglie, degli studenti, dei sindacati. La riforma sta provocando danni enormi anche nella formazione delle classi (si pensi, per un solo esempio, al calo di iscrizioni nei professionali) e un'insicurezza gravissima nella programmazione».
Diego Meli, Uil: «Manca da parte del ministero la minima volontà di un confronto serio, approfondito, sulle questioni scolastiche che, quanto più serie, stanno invece passando in secondo piano. I tagli arrivano senza nessuna spiegazione preventiva. Questione altrettanto grave è il contratto, con stipendi fermi al 2003. Gli insegnanti sono stanchi di una situazione del genere, con mensilità ridotte all'osso». In via Pietro Micca, il direttore Anna Maria Dominici: «Il tentativo di conciliazione con l'Ufficio avviato dai sindacati è prassi prevista dalla norma. Ritengo purtroppo, che sia la questione dell?organico che quella della riforma Moratti non dipendano direttamente dalla direzione regionale, e che non siano quindi materia di mia competenza, su cui io possa dare rispondere o prendere iniziative».

TIZIANA CATENAZZO
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