breve di cronaca
Libro bianco sulla scuola
La Repubblica - 06-04-2002
ROMA - «Vogliamo far conoscere la riforma della scuola alle famiglie italiane. A tutte le famiglie italiane». Al ministero dell´Istruzione la descrivono come «una grande campagna di informazione e comunicazione». In realtà sarà una inondazione: milioni di opuscoli, distribuiti insieme ai giornali, oppure addirittura spediti a casa e nelle scuole. E ancora, cd-rom, manifesti, passaggi in televisione. Tutto quello cioè che può servire per illustrare la bontà del progetto di Letizia Moratti.
Il piano è stato pensato per accompagnare l´iter parlamentare della legge delega sulla riforma dei cicli, che martedì al Senato muoverà i primi passi in commissione. E ha l´obiettivo dichiarato di arginare le critiche «ingiustificate se non pretestuose» che si sono scatenate contro la proposta del ministro. «I tempi - spiegano a viale Trastevere - non sono ancora definiti con certezza. È certo però che lo scopo dell´iniziativa è interessare tutte le famiglie alle novità della riforma».
L´idea del «libro bianco» è impegnativa. Ma è nello stile del governo e del suo premier. Già durante la campagna elettorale Silvio Berlusconi non aveva badato a spese pur di far arrivare la sua biografia nelle case degli italiani. E per l´entrata in vigore dell´euro il governo ha scelto la strada degli opuscoli, abbinati alle riviste più diffuse. Il piano, fra l´altro, può godere già della copertura finanziaria di oltre 7,5 milioni di euro stanziati per il 2002 a favore di «specifiche iniziative finalizzate alla comunicazione del processo di riforma sia all´interno che all´esterno del sistema scolastico» nell´ambito del progetto di ampliamento dell´offerta formativa.
Nella campagna, poi, potrebbe essere coinvolta anche l´università. Da tempo gli uomini del ministero sono in contatto con «Roma Tre» per siglare un accordo di collaborazione: l´ateneo dovrebbe indicare alla Moratti i metodi più appropriati ed efficaci per far recepire i suoi messaggi alle famiglie. «Nulla di più naturale che, nell´impostazione di questa campagna, il ministro possa utilizzare il serbatoio di competenze scientifiche dell´università», conferma Giampiero Gamaleri, docente di comunicazioni di massa ed ex membro del consiglio di amministrazione della Rai.
Ma mentre la Moratti prepara il suo attacco mediatico, anche il fronte avverso si organizza. L´appello contro la delega sulla riforma dei cicli, realizzato dalla Cgil-scuola, ha già raccolto infatti 70mila firme. Ci sono nomi di spicco del mondo della cultura, dello spettacolo e dell´arte: da Andrea Camilleri a Moni Ovadia, da Sabrina Ferilli a Gianni Morandi, da Carla Fracci a Fabio Fazio, da Gino Paoli a Paolo Hendel. «La scuola è di tutto il Paese e non di un governo, questo o un altro», dice il segretario Enrico Panini. «La delega invece affida all´esecutivo il futuro della scuola, sottraendole autonomia e impedendo una larga partecipazione alla sua riforma».
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