breve di cronaca
A Padova lezioni all'aperto contro la Moratti
Coordinamento degli insegnanti delle scuole superiori propone un'iniziativa per sabato 21 maggio in piazza Cavour

Insieme alla protesta nasce un Tavolo di discussione sulla "privatizzazione dell'istruzione"

Lezioni all'aperto, in piazza Cavour, per mettere la scuola in vetrina, coinvolgere la cittadinanza e farle conoscere da vicino il momento difficile che l'istruzione sta attraversando: la scuola padovana scende in piazza e lo fa modo suo, non con una manifestazione tradizionale, corteo, bandiere, striscioni, ma attraverso una protesta sui generis che trasferirà intere classi all'ombra del Pedrocchi.
L'iniziativa è del neonato Coordinamento degli insegnanti delle scuole superiori di Padova e provincia che coinvolge docenti di sedici istituti - Einaudi, Fermi, Nievo, Severi, Marconi, Selvatico, Duca degli Abruzzi, Duca D'Aosta, Modigliani, Valle, Calvi di Padova, Newton di Camposampiero, Fanoli di Cittadella, Corradini ed Euganeo di Este, Pietro d'Abano di Abano Terme - tra licei, scuole d'arte, tecniche e professionali. Ad accomunare i prof del Coordinamento la convinta contrarietà alla riforma Moratti che li porterà a partecipare a due proteste, quella padovana fissata per il 21 maggio, e quella nazionale di sabato prossimo a Roma, convocata dal Tavolo "Fermiamo la Moratti" in seno al Forum nazionale dell'educazione e dell'istruzione.

«Siamo convinti che la politica scolastica debba muoversi in una prospettiva democratica che rispetti i tempi di apprendimento, che rifiuti la canalizzazione precoce, che garantisca a tutti l'innalzamento progressivo dell'obbligo di istruzione, a scuola e gratuito, fino a 18 anni e il diritto alla formazione per tutto l'arco della vita, consapevoli - spiega uno dei portavoci, Giuseppe Zambon - che l'istruzione è un fondamentale diritto di cittadinanza che connette la formazione delle nuove generazioni ai valori della pace e della solidarietà, all'integrazione e alla cooperazione tra i popoli. E il raggiungimento di queste finalità è affidato alla valorizzazione della professionalità docente fondata sulla libertà di insegnamento, sul contrasto dei processi di gerarchizzazione e di precarizzazione». Il Tavolo "Fermiamo la Moratti", al quale aderiscono anche associazioni e partiti, dall'Arci ai Cobas della Scuola, dai Ds alla Federazione Verdi, da Legambiente a Rifondazione comunista, «si propone di discutere insieme a studenti, genitori, insegnanti, intellettuali e politici, i contenuti della nuova scuola da costruire e le forme di lotta attraverso le quali opporsi - annota la docente Paola Fontana - ai processi di privatizzazione dell'istruzione e alla sua trasformazione in merce».La riforma prevede, puntualizza la professoressa Rossella Codenotti, di sottrarre risorse tagliando ore di insegnamento curricolari, come l'educazione fisica e il diritto, penalizzare la formazione tecnica e artistica, discriminare gli studenti differenziando le proposte culturali attraverso il ripristino del dualismo tra istruzione (canale dei licei) e formazione professionale (canale regionale con l'avviamento ai lavori meno qualificati) realizzare l'alternanza scuola-lavoro come terzo canale formativo attraverso molte ore di apprendistato in azienda e poche di insegnamento a scuola. Sabato da Padova partirà un pullman alla volta della capitale, con lo slogan "Abroghiamo la legge Moratti, costruiamo una scuola per tutti".

Federica Cappellato


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