I docenti e il cartellino
Cub scuola Torino - 09-04-2005
La storia infinita: il presunto obbligo dei docenti di timbrare il cartellino e una singolare sanzione

All'inizio dell'anno scolastico sembrava definitivamente risolto il contenzioso che opponeva molti dirigenti scolastici ai docenti sul dovere per i docenti stessi di timbrare il cartellino all'ingresso ed all'uscita dall'edificio scolastico.
Lo stesso MIUR (Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca), dopo che il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione aveva dato parere negativo sull'obbligo di timbrare, aveva riconosciuto come non sanzionabile il rifiuto di sottostare a quest'obbligo dove la timbratrice E' stata installata senza una delibera del Consiglio di istituto ed un accordo con la rappresentanze sindacali si istituto.
La documentazione nel merito è disponibile sul sito www.cubscuolatorino.netfirms.com

A rimettere in discussione la situazione ha provveduto il professor Mario Perrini, Dirigente Scolastico del Liceo Galileo Ferraris di Torino nonché autorevole esponente dell'ANP, il potente sindacato dei dirigenti scolastici, che ha sanzionato con l'avvertimento scritto il professor Sergio Morina colpevole, a suo avviso, di non aver timbrato il cartellino.
Il professor Morina, con l'assistenza del sindacato CUB Scuola, ha fatto ricorso contro la sanzione per riaffermare le ragioni di fondo della sua scelta e cioE' l'opposizione al dilapidio di pubblico denaro determinato dall 'introduzione delle timbratrici e alla pretesa di controllare mediante uno strumento inadeguato qual è la timbratrice un lavoro che, a termini di legge, viene documentato mediante la firma sul registro di classe.
La CUB scuola ritiene evidente che, se lo stesso MIUR ha riconosciuto la non sanzionabilità del rifiuto di timbrare, non si comprende quali siano le ragioni della scelta del professor Perrini. In ogni caso, è evidente che è in gioco la libertà sindacale che molti, troppi, dirigenti ritengono un vincolo all'esercizio del loro potere.

Per la CUB Scuola Il Coordinatore Provinciale Cosimo Scarinzi
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 Goffredo    - 10-04-2005
Quante ipocrisie! L'opposizione al timbro del cartellino si cela dietro la mancata puntualità nell'assumere il servizio, dovere indicato chiaramente dalla normativa contrattuale (si entra in classe 5 minuti prima dell'inizio delle lezioni). O no? Io l'ho fatto per una vita e per una vita ho visto colleghi arrivare puntualmente in ritardo. Non mi sembra un comportamento professionale. Pretendiamo l'applicazione del contratto in tutte le sue parti, e cerchiamo di far passare rivendicazioni economiche e normative di alto livello! Ma siamo precisi anche quando il contratto ci richiede puntualità oraria. Altrimenti e' tutta una presa in giro, anche il mestiere di insegnante.

 Cosimo Scarinzi    - 11-04-2005
Caro Goffredo,
perchè ritieni che chi non la vede come te è ipocrità? Passando dalla forma alla sostanza, ammesso che le si possa tenere nettamente distinte, in primo luogo la timbratrice registra l'entrata a scuola e non quella in classe, in secondo luogo è un costo aggiuntivo che sottrae risorse ad altre spese, in terzo luogo, ti piaccia o meno, è oggetto di contrattazione sindacale di istituto.
Infine, non voglio essere polemico, non ti è mai venuto il dubbio che il controllo sulla puntualità del personale è compito del dirigente?

Cordiali saluti
Cosimo Scarinzi

 Franco Tonto    - 15-04-2005
Il cartellino è una dele cose bieche che possono capitare nella scuola italiana. Fa piacere che ci siano colleghi che stanno all'altezza del compito e si mettono contro alle decisioni dei "potenti"dirigenti scolastici.

 Susy    - 21-04-2005
Cari colleghi, io vedo molti dirigenti "impotenti" e molti docenti che se ne fregano pure del dibattito sul tema cartellino. Del resto neppure il duce riuscì a far rispettare l'orario ai dipendenti pubblici, figuriamoci la Moratti..