Salviamo la scuola dicendo...
Rosanna Sardu - 18-03-2005
NO ALLA RIFORMA MORATTI!

PERCHE' FARLO

Sei sei un genitore
:

  • Perché la partecipazione delle famiglie alla vita della scuola viene notevolmente ridimensionata.

  • Perché si riesuma il modello bipolare degli anni 50: l'istruzione «alta» dei licei, istruzione e formazione professionale: un avviamento al lavoro con minime opportunità di istruzione di base. (regionalizzata con titoli senza validità nazionale- Chi deciderà e come quale sarà la “fascia” adatta a tuo figlio?)

  • Perché tutti i ragazzi e le ragazze (i loro genitori su indicazioni della scuola?) dovranno scegliere a 12-13 anni il proprio destino di vita: università o lavoro manuale?

    Se sei uno studente:

  • Perché si stabiliscono condizioni di erogazione dell’istruzione/formazione estremamente legate alle Vostre differenti possibilità socio- economiche persino all’interno della stessa Scuola!

  • Perché si nega il concetto di “pari dignità” dei due canali della secondaria (licei e formazione professionale), impedendo di fatto ogni possibilità di passaggio dall’istruzione/ tecnico professionale al sistema dei licei.

  • Perché ricompare l’istruzione come condizione di privilegio per cui solo chi proviene da famiglie di status sociale medio-alto può accedere agli studi universitari, sia pure con qualche ccezione. Gli “altri”, gli “esclusi”, gli “iniziati” al lavoro precoce saranno incanalati lungo linee educative costruite per prepararli a una vita di meri esecutori, per indurli a ragionare poco sulle cose; saranno indirizzati a un percorso di formazione nel quale è sufficiente imparare il minimo indispensabile.

  • Perché la tanto propagandata scuola delle tre I (inglese, informatica e impresa) vede praticamente in tutti gli indirizzi ridotte le ore di inglese, matematica/informatica e delle materie professionalizzanti legate al mondo dell'impresa.

    Se sei un docente:

  • Perché si sancisce la netta separazione tra canale dell'istruzione (sistema dei licei) e canale dell'avviamento al lavoro (sistema dell'istruzione e formazione professionale). Le enormi differenze in termini di tempo scuola, materie di studio, articolazione dei contenuti decretano la distinzione tra una scuola di serie A, destinata a chi vuole proseguire all'Università, ed un'altra di serie B per individui “naturalmente” meno dotati e quindi da avviare precocemente al lavoro.

  • Perché si evidenzia un tentativo di ritorno a pratiche didattiche contenutistiche e nozionistiche e la gerarchizzazione del corpo docente.

  • Perché il taglio sul tempo scuola determina una drastica riduzione delle cattedre in tutti gli ordini d'istruzione secondaria superiore, e in particolare nei professionali.

  • Perchè i bassi requisiti professionali richiesti ai docenti dell”area professionalizzante portano a disconoscere l”esperienza didattica maturata dalla maggior parte dei docenti che operano all”interno dell”istruzione tecnica e professionale equiparandola a solo cinque anni di presenza di un esperto in settori professionali di riferimento.


    Se sei un cittadino:

  • Perché il sistema duale che si vuole introdurre è una conferma della volontà di separare la cultura dal lavoro. Canalizzando ragazzi poco più che tredicenni in sistemi scolastici distinti, precocemente ed in modo irreversibile, si determina sul piano pratico, la loro appartenenza a classi sociali.

  • Perché si mettono in secondo piano i principi costituzionali che ispirano ad una scuola “laica e pluralista” per privilegiare il conseguimento di “ una formazione spirituale e morale”.

  • Perché non si tiene in alcun conto l”importanza di garantire ed innalzare il diritto all”istruzione superando in modo concreto il fenomeno della dispersione scolastica attualmente a livelli inaccettabili per un Paese Europeo.

  • Perché alle diverse possibilità di contribuzione delle famiglie (diversi bacini d”utenza) potranno corrispondere offerte formative qualitativamente differenziate, accentuando anziché attenuare “ come ci si aspetterebbe da un servizio pubblico “ le disuguaglianze sociali esistenti.

  • Perché non tutte le famiglie saranno in grado di dare lo stesso contributo (portfolio) e per quei bambini che vivono situazioni non facili, per problemi di lingua o di disagio, la scuola non potrà offrire le medesime condizioni. Ciò costituirà ulteriore elemento di discriminazione sociale, in violazione del principio di uguaglianza sancito della Costituzione

  • Perché una scuola che si organizzi per gruppi di livelli, stabilmente distinti, suggerisce un”idea di scuola come puro servizio alla persona, e non mirata alla necessità di promuovere la formazione e le competenze di base in tutti i suoi cittadini e in ugual misura. La formazione e la cultura di base sono patrimonio irrinunciabile per tutta la società.


    Spedisci una mail che abbia come oggetto
    “Salviamo la scuola”
    e come testo
    NO ALLA RIFORMA MORATTI”
    QUESTA È LA SCUOLA CHE DIFENDIAMO


    “ […La scuola è aperta a tutti. Lo Stato deve quindi costituire scuole ottime per ospitare tutti. Questo è scritto nell’art. 33 della Costituzione. La scuola di Stato, la scuola democratica, è una scuola che ha un carattere unitario, è la scuola di tutti, crea cittadini, non crea né cattolici, né protestanti, né marxisti. La scuola è l’espressione di un altro articolo della Costituzione: dell’art. 3: “Tutti i cittadini hanno parità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinione politica, di condizioni personali e sociali”. E l’art. 151: “Tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge”. Di questi due articoli deve essere strumento la scuola di Stato, strumento di questa eguaglianza civica, di questo rispetto per le libertà di tutte le fedi e di tutte le opinioni [….].” (Piero Calamandrei da Opuscolo DOVE VA LA NOSTRA SCUOLA)<

    ai seguenti indirizzi:

    Presidenza della Repubblica
    cgil scuola nazionale
    cisl scuola nazionale
    cobas scuola nazionale
    gilda Milano
    miur
    snals nazionale uil scuola nazionale
    unicobas nazionale

    Istituti Regionali di Ricerca Educativa
    Ufficio Scolastico regionale
    Centro servizi Amministrativi

    ricordandoti di adeguare quelli regionali.

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     olindo    - 22-03-2005
    Finalmenta una voce che evidenzia l'importanza della scuola pubblica non obbligata al servizio dei politici del momento. Olindo