breve di cronaca
Quando l'inciucio diventa sesso sfrenato fra parlamentari
Ansa - 02-05-2001
Il voto di scambio? Un accordo tra i partiti di fazione opposta per il 32% dei giovani. La deregulation? Liberalizzazione della Rai per il 19%. L' inciucio? Sesso sfrenato tra parlamentari per il 12%. Le liste civetta? Un partito politico ambientalista per il 7%. Sono alcune delle risposte date da oltre mille liceali italiani a un'inchiesta promossa dal sito di Marketing e tv (www.marketingetv.com)
sulla conoscenza della terminologia dei politici presso il target giovane. I dati, che hanno subito suscitato reazioni di docenti e presidi, testimoniano la distanza tra terminologia politica e linguaggio giovanile. Che cosa e' il welfare state? Il 12% degli intervistati ha risposto ''il programma di George Bush''. Bipartisan? I partigiani inglesi per il 18%. La carbon tax? Una tassa sull' energia del governo Amato per il 18%. La politica dei due forni? Un programma alimentare di alcune forze politiche per il 9%. E per finire: lo scorporo? La ripartizione equa delle quote proporzionali secondo il 17%. Giorgio Rembado, presidente Associazione Nazionale Presidi, commentando i dati ha proposto di utilizzare la tv per far conoscere temi ed espressioni della battaglia politica ai giovani. ''Il 'Costanzo show' e trasmissioni di approfondimento come 'Tg3-Primo piano' mostrate a scuola potrebbero essere un ottimo strumento di informazione. Il mio e' un parere personale. Dobbiamo pero' abituarci al passaggio da una scuola centralistica in cui il ministro diceva a tutte le scuole del paese cosa dovevano fare e come dovevano comportarsi, ad una visione autonomista, dove ogni singola scuola sceglie il percorso da seguire''. Per l'associazione di presidi la trasmissione in classe di programmi politici tv puo' essere ''uno strumento efficacissimo di trasmissione del linguaggio politico e dei suoi contenuti''. Entusiasta Umberto Diotti, preside del liceo Berchet di Milano: ''Noi queste cose le facciamo da anni, anche prima dell' autonomia gli istituti potevano diversificare i moduli didattici. Gia' facciamo vedere programmi di informazione politica in classe. Abbiamo da tempo due grandi parabole sul liceo cosi' che i ragazzi possono vedere programmi di tutto il mondo. Ottimi - secondo Diotti - i programmi di approfondimento di Raitre, della Bbc e della Cnn''. Anche Salvatore Di Meglio, del liceo classico Andrea Doria di Genova, e' d' accordo: ''Lo strumento tv e la proposta sono ottimi ma a monte ci vuole un' educazione alla lettura corretta dello strumento televisivo. Si' quindi alla preparazione tecnica del lessico della tv. Dopo di che perche' non mandare in onda le trasmissioni di politica nell' ora di educazione civica?''. Non contraria anche Rosanna Bornoroni, del Virgilio di Roma: ''Il Costanzo show in classe? La comunicazione televisiva attuale forse e' piu' adatta ai nostri tempi. I giovani tendono ad assorbire informazioni parcellizzate. Quindi dobbiamo trovare nuovi modi di comunicare. Pero' i giovani devono tornare ad essere protagonisti del palcoscenico e non solo fruitori passivi. Sentono la politica come qualcosa di preconfezionato da altri, e' questo il problema''. Il massmediologo Klaus Davi conclude con un proposta attenta soprattutto al linguaggio: ''I giovani sono gia' i piu' forti consumatori di pubblicita'. Bisognerebbe trasferire il linguaggio dell' advertising alla politica e allora i due mondi potrebbero comunicare piu' facilmente''.
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