A proposito di gite scolastiche
Gianni Mereghetti - 05-03-2005
Due sono le modalità che caratterizzano le gite scolastiche, o più correttamente viaggi di istruzione: la prima è la modalità culturale dove gli studenti vengono portati di peso da una chiesa ad un museo, da un castello ad una pinacoteca, ed imbottiti di informazioni; la seconda è quella socializzante dove ciò che si va a visitare è un puro pretesto, perché la gita vive di altro, e risparmiamoci i dettagli!
Io quest’anno non ho fatto né il primo tipo di gita né il secondo, anche perché né l’uno né l’altro rientrano nella mia forma di insegnamento. E’ un altro il tipo di gita cui ho partecipato e lo devo agli studenti con i quali sono andato a Cracovia e ho visitato il campo di sterminio di Auschwitz i quali con la vivacità del loro sguardo mi hanno insegnato che una gita può essere un’avventura che c’entra con il destino della vita.
Ho quindi imparato dai “miei” studenti, dal loro sguardo, dalla loro tensione a scoprire qualcosa per la vita dentro una chiesa, di fronte ad un dipinto, tra i blocchi del dolore, nelle viscere di una miniera.
E’ stata quindi una gran bella sorpresa essere andato in gita da insegnante ed avere imparato, ma del resto è questo il bello dell’insegnamento, che lo rende vivo il fatto di imparare sempre

interventi dello stesso autore  discussione chiusa  condividi pdf

 Vittorio Salvini    - 08-03-2005
Esperienza da fare è una visita al museo della resistenza di via Tasso a Roma e conseguente Sacrario delle Fosse Ardeatine, là ho visto espressioni dei miei alunni incredibili.