Il 21 marzo tutti e tutte a Castelfranco Emilia!
Rolando A. Borzetti - 01-03-2005
Lunedì 21 marzo 2005 Gianfranco Fini e altri esponenti del governo Berlusconi inaugureranno a Castelfranco Emilia il primo carcere privato italiano, gestito direttamente da San Patrignano per conto dell'Amministrazione Penitenziaria.

Come gruppo Dentro e Fuori le Mura di Firenze, impegnato da circa due anni nella lotta dei diritti dei/delle detenuti/e, proponiamo a tutti/e di organizzare insieme una mobilitazione il 21 marzo a Castelfranco Emilia per fermare questo gravissimo progetto, che rientra nella più generale politica repressiva del governo (legge Bossi-Fini sull'immigrazione, ddl Fini sulle droghe, ddl Ciriello, ecc. ecc. ecc.).

Pensiamo sia anche necessario organizzare a livello locale e nazionale delle iniziative volte alla sensibilizzazione e alla mobilitazione sulla questione specifica del nuovo carcere privato e sulle litica penitenziaria e sulle tossicodipendenze. Momenti di confronto e conflitto nei quali far
conoscere anche le reali condizioni di vita dei detenuti: sovraffollamento, negazione del diritto alla salute, autolesionismo, suicidi, morti sospette, mancanza di lavoro, restrizioni sulla concessione delle misure alternative. E denunciare le reali condizioni di vita delle persone che sono nelle comunità 'terapeutiche' gestite da San Patrignano e simili (Exodus): negazione dei diritti e della libertà, violenze, sfruttamento di manodopera gratuita e coatta.

Proponiamo qui di seguito una piattaforma di mobilitazione, sulla base delle rivendicazioni emerse negli ultimi anni.

Fateci sapere cosa ne pensate!

(leandropers@tiscali.it)

  1. No al carcere privato di Castelfranco Emilia, che introduce la privatizzazione del sistema penitenziario e rappresenta l'unione della violenza e dell'affarismo di San Patrignano con la brutalità del carcere.

  2. No al ddl Fini sulle droghe, che equipara sostanze leggere e pesanti, prevede il carcere per i consumatori, attacca il servizio pubblico (Ser.t.) a vantaggio dei privati. Un provvedimento fascista, che impone una visione da Stato etico ingerendo nelle scelte individuali (come la legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita).

  3. Abrogazione della legge Bossi-Fini sull'immigrazione e chiusura dei Centri di permanenza temporanea, senza tornare alla Turco-Napolitano. Libertà di circolazione e diritto di cittadinanza per tutti e tutte.

  4. No al ddl Ciriello, che accentua il carattere classista del sistema penale e penitenziario, salvando da un lato Previti & co. e prevedendo dall'altro l'aumento delle pene e l'esclusione della maggioranza dei detenuti dalle misure alternative. Una giustizia a due binari: garantista
    con i ricchi, inflessibile e vendicativa con i poveri.



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