breve di cronaca
Il san Valentino della scuola.
Il Manifesto - 12-02-2005
Riprende la mobilitazione: Milano occupa le elementari. Moratti incontra i cardinali

Se il segno della riforma Moratti sulla scuola non fosse ancora chiaro basti l'incontro di ieri tra il cardinal Ruini e il ministro, in occasione del convegno nazionale della Cei «Sfide dell'educazione». Il cardinale ha riconosciuto che, secondo le linee della riforma, la scuola può recuperare la «frammentazione dei saperi» e addirittura la «separazione tra Vangelo e cultura». Il ministro Moratti, che ha già pagato pegno devolvendo milioni alle scuole private con l'ultima finanziaria, ha giocato in casa sottolineando come la riforma si sia ispirata al messaggio del papa in parlamento, e che «l'educazione e l'istruzione sono prima di tutto servizio alle famiglie, vera forza morale e materiale per la crescita del nostro paese». Eppure, le famiglie italiane continuano a essere fortemente contrarie a questa riforma. L'approvazione in corsa del primo decreto attuativo, che ha sancito la fine del progetto pedagogico del tempo pieno, non ha smorzato il clima incandescente nelle scuole elementari. Rimane ferma la decisione presa durante l'assemblea dei Coordinamenti per la difesa del tempo pieno a Bologna, di indire cinque giorni di mobilitazione. Oggi e domani, e poi il 18,19 e 20 febbraio. A ciò si aggiunge la manifestazione nazionale organizzata da Cgil, Cisl e Uil il 28 febbraio a Roma e lo sciopero indetto dai Cobas il primo marzo. Parecchia carne al fuoco, non c'è che dire.

Apre le danze, stamattina, Milano dove il «Forum delle scuole del milanese» ha annunciato l'occupazione di ben 60 elementari da parte di insegnanti e genitori. Le occupazioni saranno articolate secondo le diverse esigenze: chi la prima ora di lezione, chi l'ultima e chi invece deciderà di andare avanti ad oltranza fino a domani. Ma non basta, perché domani, giorno degli innamorati, è già stato ribattezzato «il San Valentino della scuola pubblica». A Milano sarà un'intera giornata di cortei: la mattina gli studenti si incontrano a Largo Cairoli, il pomeriggio si parte da due zone diverse per ricongiungersi a piazza Duomo. Il primo corteo parte alle 15 da porta Venezia, l'altro sempre alle 15 da porta Ticinese. Sicuramente ci saranno anche tanti bambini, ma il governo non deve preoccuparsi - assicurano sul sito www.retescuole.net - il corteo sarà per metà una celebrazione religiosa per chiedere «a San Remigio di fare la grazia e non far passare la riforma». Domani manifesta anche Firenze, dove alle 18 parte una fiaccolata per le vie del centro storico.

Roma sarà in piazza oggi e domani - mentre altre mobilitazioni si prevedono nel prossimo fine settimana. Alle 17,30 parte da piazza Millesimo un corteo organizzato dal Coordinamento per la difesa del tempo pieno di Roma nord, uno dei più attivi. Arrivo a piazza Clemente IX. E, ovviamente, la capitale non mancherà domani di onorare San Valentino, con una catena umana che partirà da via Furio Camillo per arrivare davanti al piazzale Maestoso su via Appia: «Bambine e bambini vengano in maschera - dice il volantino - ciascuno porti cartelli, striscioni e fischietti e ogni cosa possa far udire il rumore della nostra protesta». Tra gli organizzatori della chiassosa contestazione, il Coordinamento genitori democratici, il Circolo locale «L'albero dei ricci», Cgil e Cobas di zona e le scuole del quartiere, tra cui la Manzoni. Da non dimenticare, inoltre, che domani saranno in piazza alle 15 anche gli insegnanti precari per chiedere che il governo trovi una soluzione alla loro annosa situazione, che certamente andrà a peggiorare con l'applicazione della riforma. L'appuntamento è alle 15 davanti al senato.

Cinzia Gubbini
12 febbraio



  discussione chiusa  condividi pdf