breve di cronaca
Non si affitta ai Meridionali
Repubblica - 05-02-2005
L´AMACA
di MICHELE SERRA

Le case lombarde ai lombardi, questo è il senso (lombardo) di una nuova legge regionale lombarda. Solo dopo cinque anni di residenza e lavoro in Lombardia si può concorrere a una casa popolare. Direbbe il saggio che il ragionamento va rovesciato, e per abitare e lavorare cinque anni in Lombardia aiuterebbe molto avere una casa. Ma di saggi, in giro, è sempre più difficile trovarne. Dai tempi del cartello "non si affitta ai meridionali" sono passate due o tre generazioni, ma evidentemente, nel profondo Nord, è mutata la scorza e non la sostanza della paura degli alieni che ogni immigrazione porta con sé. Gli indigeni hanno imparato a dare forma meno brusca, e più ipocrita, allo stessissimo concetto.

Giusto ieri l´economista Giavazzi, sul Corriere, lamentava il fatto che in Lombardia, nell´anno in corso, sarà consentito l´ingresso di 120 indiani e non uno di più, e si dà il caso che gli indiani siano tra i migliori informatici e matematici del mondo. L´eventuale informatico indiano si metta in coda, lui e la sua laurea. Trovi il suo dormitorio e tra cinque anni provi a bussare a una porta meno squallida e disagevole, forse gli verrà aperto. Nel frattempo, magari, se ne sarà andato in Germania o in Francia. La Lombardia una volta sapeva fare i suoi conti, ora per risparmiare quattro lire di lenzuola e materasso perde il treno della modernità. Peggio per lei.

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 Sandro Renato Garau dalla Sardegna    - 06-02-2005
Per chi ha sempre pensato di essere cittadino del mondo... Non di quello degli agi sfrenati ma di quello dell'incontro tra persone vere, uguali, è difficile condividere tali ipotesi. Se poi una persona normale crede che le leggi devono essere giuste...PERCHE' SIAMO UOMINI (maschi e femmine). Allora uno non ci capisce più niente. Se poi il discorso è quello illuminato dall'economia. Allora ci capisce anche meno.
Non perchè non ne abbia studiato le regole, ma perchè tutti sanno che a chi ha voglia di lavorare si costruiscono ponti d'oro. Se poi il lavoro è pregiato e aiuta significativamente a crescere... dire no è almeno inopportuno. Alla laica, o cattolica?, ricca e prospera Lombardia si può solo dire: sii te stessa, capitale economica di un'Italia unita, dove alla libera circolazione dei capitali globalizzati faccia da contraltare l'accoglienza di uomini liberi...GLOBALIZZANTI, appunto.
Sandro.