Può accadere
D.F. - 15-01-2005
E' molto tardi e navigando in rete vengo a sapere che Vespa ha invitato Romano Mussolini a parlare del libro dedicato alla memoria di suo padre. Apparentemente nulla di male un figlio che rievoca il padre facendoci conoscere anche gli aspetti sconosciuti del carattere del "dolce e romantico" del dittatore fascista. Poi continuo a navigare e leggo su Fuoriregistro Nazifascismo, la Storia e le storie private, con quei preziosi link che fanno tornare ben chiaro in mente cosa ha provocato quel "dolce e romantico" personaggio. Il modo violento col quale ha preso il potere, l'inebriante scalata di egoismo politico che lo ha portato a farsi comunque promotore di leggi razziali e di campi di concentramento, a promuovere guerre e alleanze già perse in partenza provocando la morte di migliaia di persone e l'orrore che tutti conosciamo. E allora sì, vien da pensare che certe trasmissioni non sono fatte a caso, si percepisce il sentore di qualche forma gratuita subdola di fare apparire certi personaggi responsabili in prima persona di morte e sterminio sotto la veste del buon padre di famiglia cercando di alleggerire in un qualche modo tutto il resto.
Mi faccio delle domande.
Come mai il buon Romano proprio ora scrive un libro su suo padre? Perchè Vespa lo invita a Porta a Porta? A questo episodio mi vien spontaneo collegare anche l'intervento di Fini a Gerusalemme nel quale il furbone tenta di spazzare via la pesante e oramai inconciliabile eredità da nostalgici ma che grazie al cielo la storia non potrà mai cancellare. All'interno del partito questo ha provocato scissione (Alessandra Mussolini si è indignata...ecc ecc) ma se guardiamo in maniera distaccata sono due episodi sicuramente di taglio nettamente diverso, ma che a me, che comunque non mi occupo di politica, sembrano avere un fine comune e cioè quello di ammorbidire, offuscare deviare la realtà storica dei fatti. Da un lato il grande professionista della politica che tenta di staccare i ponti col passato per regolare le carte ufficialmente sul piano storico-politico dall'altra il figlio e la nipotina del dittatore tutti intenti a far capire come era dolce buono e affettuoso il povero Benito alla intenerita opinione pubblica
E purtroppo inevitabilmente (scusate l'allarmismo) mi viene in mente una frase di Primo Levi tratta da "I sommersi e i salvati" pag 164 :
"Può accadere, e dappertutto. Non intendo nè posso dire che avverrà.......è poco probabile che si verifichino di nuovo, simultaneamente, tutti i fattori che hanno scatenato la follia nazista, ma si profilano alcuni segni precursori......attende solo il nuovo istrione (non mancano i candidati) che la organizzi, la legalizzi, la dichiari necessaria e dovuta e infetti il mondo."
Voglio tanto sperare che queste parole del grande e mai sufficientemente ricordato Primo Levi non si debbano mai avverare.

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