breve di cronaca
A difesa della scuola pubblica
Consiglio comunale di Campobasso - 19-11-2004
CITTA’ DI CAMPOBASSO CONSIGLIO COMUNALE
ORDINE DEL GIORNO


Le mobilitazioni, che hanno visto e vedono tuttora impegnati il mondo della scuola e dell’Università , le famiglie e la società civile contro la legge Moratti, dimostrano che la difesa della scuola pubblica e dei suoi valori è diventata questione generale assunta dalle forze più vive del nostro Paese.

In questa riforma, partita all’insegna dei tagli (del personale, del tempo scuola obbligatorio, del sostegno, delle stesse risorse spettanti per la gestione dell’autonomia scolastica) cade l’obbligo da parte dello Stato di istruire tutti i cittadini secondo le loro possibilità, perché l’istruzione diventa un diritto- dovere del singolo.

Questione centrale, ma anche più spinosa da un punto di vista giuridico, è l’introduzione nella scuola di base di una figura docente (insegnante- tutor) con una quasi totalizzante prevalenza oraria, unico responsabile della progettazione dei percorsi di apprendimento, della valutazione, dell’orientamento, del rapporto con le famiglie, del coordinamento professionale degli altri docenti, che ruotano nelle classi con compiti esclusivamente operativi.

Per imporre questo nuovo modello di scuola il governo con il decreto 59/2004, attuativo della legge 53/2003, ha compiuto gravi forzature nei confronti della Costituzione, delle prerogative spettanti alle scuole nell’ambito dell’autonomia delle istituzioni scolastiche e del contratto di lavoro dei docenti.
Con l’apertura dell’anno scolastico i Collegi dei docenti, che avevano deliberato a giugno il mantenimento dell’offerta formativa e degli aspetti organizzativi e didattici previsti in normative ancora vigenti, sono stati oggetto di interventi di intimidazione e di minaccia, seppure rivolti in primo luogo ai Dirigenti Scolastici.

La parola d’ordine del governo, contravvenendo anche allo spirito dell’attuale Titolo V della Costituzione riguardante gli ambiti dell’autonomia scolastica, è quella di far partire la Riforma ad ogni costo, nonostante i molti punti oscuri e contraddittori presenti nella legge, nel decreto attuativo e nella CM 29 applicativa del citato decreto legislativo.

Il Consiglio Comunale

consapevole che un tale atteggiamento instaura un clima avvelenato tra i soggetti interessati, che dovrebbero invece operare in un clima sereno di collaborazione per perseguire gli obiettivi educativi e didattici che la Legge assegna alle Scuole.

Esprime

forte preoccupazione per l’atteggiamento intimidatorio e persecutorio del Ministero e della Direzione Regionale nei confronti dei Dirigenti Scolastici e Docenti che respingono con decisione un disegno che mina alle basi il diritto allo studio, la qualità dell’istruzione pubblica, la libertà d’insegnamento e i diritti degli stessi operatori scolastici.

Il Consiglio Comunale

Ribadisce

- il proprio impegno affinché nelle scuole di ogni ordine e grado della nostra città siano eliminate discriminazioni e autoritarismo.

- la propria solidarietà a tutti gli alunni ed alle loro famiglie, ai dirigenti scolastici ed al personale docente e non docente impegnati a difendere il diritto allo studio e l’autonomia delle scuole.

F.to : A. Aiello
R. Ferraris
L. Bucci
M. Petti
B. Mastromonaco
S. Colagiovanni
S. Tanelli

Approvato all’unanimità in Campobasso l’11 novembre 2004

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 ilaria ricciotti    - 06-12-2004
Come mai nessun attento lettore e commentatore di questa rivista ha espresso le sue opinioni nei confronti di questo Consiglio Comunale che ha preso una giusta posizione mei confronti della scuola pubblica?
Forse esso non merita di essere preso in considerazione? Sarebbe interessante sapere quanti altri Comuni italiani si sono comportati allo stesso modo.