ilaria ricciotti - 16-11-2004 |
La scuola in primis è dei soggetti citati, ma anche di tutti i cittadini che debbono essere informati sulla sua salute ed agire perchè essa stia sempre bene. A questo sciopero non hanno partecipato soltanto i protagonisti più diretti , ma anche altra gente. Ed allora io avrei scritto "la Scuola siete voi e noi". |
Paola Arduini - 21-11-2004 |
E Allora subito subito, vogliamo Prodi, Fassino, D'Alema, Rutelli e tutti gli altri dirigenti dell'opposizione, in tv, sui giornali, alla radio a dire uniti: la scuola è al primo posto, vogliamo cambiarla, questa riforma la abrogheremo subito, se andiamo al governo. Vogliamo un sistema PUBBLICO che funzioni, investimenti, risorse. NON VOGLIAMO TAGLIARE LE TASSE, anzi le AUMENTEREMO per finanziare la scuola pubblica, per ristrutturare gli edifici scolastici, per comprare i computer, per aggiornare gli insegnanti, per organizzare biblioteche in ogni quartiere, per organizzare una formazione lunga tutta la vita. Noi, insegnanti, genitori, ricercatori ci stiamo. Basta chiamarci, avete visto. E voi? |
Mara - 21-11-2004 |
E' proprio vero, noi non perdoneremo mai chi si arrende in un momento come questo! Sono un'insegnante di scuola elementare, lavoro in un Istituto Comprensivo in cui la riforma è applicata solo nella parte "obbligatoria". Nessun tutor, il portfolio resta sospeso, le classi IV e V seguono i programmi '85 (ancora in vigore!); personalmente, anche se insegno l'ambito logico - matematico in una I ed in una III, non ho seguito le Indicazioni. Non ci sono insegnanti prevalenti ma abbiamo subito tagli nell'organico e dobbiamo arrampicarci sugli specchi per ritagliare qualche momento di contemporaneità. Ogni giorno dobbiamo lottare per impedire atti di forza da parte del Dirigente Scolastico che si trova tra l'incudine ed il martello, tra le minacce più o meno velate del Ministro e le decisioni prese dagli insegnanti in Collegio dei Docenti. Sono stata un'iscritta SNALS (sic!) per molti anni, credo di aver dato molto del mio tempo (sono stata anche RSU) ad un sindacato che mi ha profondamente delusa e da cui mi sono "cancellata" all'indomani dell'intervista di Ricciato che plaudiva allo sfascio messo in atto da questo governo, ai danni della scuola pubblica . Credevo di essermi iscritta ad un sindacato autonomo, immaginate la mia delusione! Ora più che mai gli operatori scolastici, a tutti i livelli, hanno bisogno di sentirsi appoggiati dalle forze politiche e da quelle sindacali. Noi scioperiamo ma voi fate in modo che la nostra protesta non resti nelle piazze, ma entri nel Palazzo e smuova ciò che resta delle coscienze di chi ci governa. |
carmina - 21-11-2004 |
la scuola siamo noi....noi chi? quelli di noi che ancora continuano a lottare o quelli che accettano tutto senza chiedersi perchè? Grazie per quello che state facendo ma ...se dovessero andar via questi signori che stanno distruggendo la scuola pubblica...quanto tempo ci vorrà per avere una scuola degna di tale nome? Ho partecipato allo sciopero, ho sempre partecipato sin dai primi ma...sono stata costretta ad applicare la riforma anche in quarta e quinta elementare dove non era obbligatorio, sono costretta a compilare documenti secondo riforma e....quello che è più grave a programmare secondo le direttive della riforma...ma non si doveva applicare solo in prima seconda e terza? Che confusione! Perchè? |
ilaria ricciotti - 22-11-2004 |
Dagli interventi si evince che in questo particolare e preoccupante momento, in cui la scuola pubblica è attaccata e rischia grosso, gli insegnanti, i cittadini e la classe politica all'opposizione non possono permettersi di mollare, non possono permettersi di farsi sentire UNA TANTUM. Devono cercare, anche nel loro piccolo, di essere uniti, continuare a dire No ed a richiedere l'intervento delle RSU, dei sindacati ed eventualmente anche dei politici. Devono indire pubblici dibattiti, devono chiedere di andare in TV, devono scrivere sui quotidiani, devono allearsi con i genitori, gli studenti ed i cittadini tutti. Per farla breve non è questo il momento di mollare, ma di continuare la protesta. |
olindo - 23-11-2004 |
Sono un insegnante di Educazione Tecnica uno dei tanti destinati ad essere eliminati,confesso che trascorrero' un Matale all'insegna dell'angoscia non riuscendo a capire perchè noi dobbiamo pagare per delle scelte discutibili e inutili. In Europa la tecnologia è presente nella scuole in Italia la Moratti e il suo gruppo decisionale (le commissioni degli esperti) hanno deciso la fine. Non riesco a crederci se penso che nella mia scuola sono stato il primo ad introdurre l'informatica, che per anni ho gestito il laboratorio preservandolo dalla furia giovanile e di molti colleghi in difficoltà. Ho sviluppato percorsi didattici con grande professionalità studiando ed aggiornandomi, ora è arrivata la conclusione di tutto il mio impegno scolastico. PERCHE' Olindo |
ilaria ricciotti - 24-11-2004 |
Capisco Olindo e la sua angoscia. Non sono indifferente alle sue domande ed anch'io mi chiedo PERCHE'. Coloro che non hanno mai manifestato il proprio dissenso durante la loro professione di insegnante, gli indifferenti, gli schierati, i voltagabbana, gli ignavi dovrebbero essere proprio loro a rispondere a questa domanda. Nello specifico , chi sostiene che questa riforma e questo governo sono dalla parte della scuola, degli alunni, delle famiglie e degli insegnanti, dovrebbero essere loro a spiegare a Olindo e a mille altri colleghi come lui perchè vedranno sbarrato il portone della scuola per sempre. Non essere vicini a chi ha servito questa istituzione, ed ora non può più farlo per delle leggi e leggine che cambiano ogni giorno, significa che non si ha sufficiente sensibilità, e che si vuole ascoltare non la propria anima, ma la voce del padrone. Un padrone che garantisce soltanto i diritti dei più potenti e che quotidianamente getta fumo sugli occhi di milioni di italiani perchè non vedano oltre il loro naso, perchè non agiscano, perchè non protestino, perchè lo lascino fare. NO, così proprio non va. |