Da un eccesso all'altro
Gianni Mereghetti - 11-10-2004
In alcune scuole sta succedendo una cosa “strana”, quella della limitazione dell’apertura pomeridiana. E’ per ora un intervento soft, in quanto, contro la prassi consolidata dell’apertura della scuola tutti i pomeriggi, riduce a due o tre giorni la settimana l’apertura pomeridiana. E’ comunque una scelta restrittiva, tesa a scoraggiare l’iniziativa di studenti e insegnanti. Il timore è poi quello che si cominci a chiudere la scuola un pomeriggio, poi due, poi tre per finire con il chiuderla tutti.

Anche il modo con cui questo intervento viene fatto ha del sorprendente. Sarebbe infatti logico se una scuola, constatato che gli studenti e gli insegnanti non attuano iniziative oltre l’orario scolastico, decidesse di chiudere i battenti al suono dell’ultima campanella. Il problema è che non è questo il modo con cui viene fatta la scelta. Si parte da problemi di gestione del personale ATA e a questi si sacrificano le esigenze di espressione e di incontro di studenti e insegnanti. Ho sempre pensato che in una scuola l’organizzazione fosse a servizio di insegnanti e studenti, ma evidentemente mi sono sbagliato!

Temo che si stia andando da un eccesso all’altro. Con il ministro Berlinguer nella scuola si faceva di tutto, con il ministro Moratti si è restituita una centralità all’educazione e all’istruzione, e questo è giusto, ma non vorrei che questo portasse a togliere gli spazi di libertà e di espressione che erano stati ottenuti all’interno della scuola.

Ciò che mi chiedo è se questa “strana cosa” che sta succedendo sia un progetto oppure sia un incidente di percorso.

Se fosse un progetto sarebbe un grave errore, perchè la scuola deve essere a servizio di tutti i soggetti che operano in essa e deve dare piena disponibilità delle sue strutture. Se invece ci trovassimo di fronte ad un incidente di percorso, allora sarebbe opportuno un pronto intervento!


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