pino - 05-10-2004 |
Comunque il latinista è un po' ignorante perchè è il laetamen, letteralmente allietamento, che deriva da laetus e non viceversa. I latini usavano immagini concrete non astratte e più o meno in tutte le lingue l'etimo concreto precede quello astratto. Comunque il senso è proprio quello di ciò che rende rigoglioso, ridente. E probabilmente, come oggi, anche allora i "burini" del Lazio erano dotati di una certa dose di arguta ironia. |
Riccardo Ghinelli - 05-10-2004 |
Non credevo che sarei andato a ricercare un libro edito anni fa per la Fertimont (leggi Montedison) per rinfrescarmi le idee circa l'etimologia della parola "letame". Nel testo "9000 anni di fertilità" di Roberto Anderlini si legge : "Bisogna anche considerare che la parola 'letame' è di conio latino: 'laetamen' trae origine da 'laetare' (fertilizzare) e quest'ulima da 'laetus' che ancor prima di acquistare il significato di 'lieto' aveva quello di 'fertile'. Noi appassionati di giochi di parole sappiamo che nel campo delle etimologie può accadere di tutto, come racconta Dossena nel suo "Dizionario dei giochi con le parole" alla voce "false etimologie", ma questo le supera tutte. In questo caso appare evidente, anche a un professore di agricoltura come me, che si sia addirittura capovolto il rapporto fra parola originaria e derivata. Non capisco come si possa sostenere che letus deriva da laetare e non viceversa. Per quel che ne so di solito i verbi derivano dai sostantivi e non viceversa. Ma questo non è il mio campo (è il caso di dirlo) e potrei sbagliare. Saluti a Letizia (la figlia) e che stia lieta! |