La nuova storia nella scuola della Moratti
Alba Sasso - 28-09-2004
Si è acceso in questi giorni un dibattito in rete che ha visto gli interventi di diversi genitori e docenti preoccupati per alcuni contenuti dei nuovi testi di storia. All’origine, il brano di un manuale per le scuole medie, che nell’analizzare il passaggio, in epoca post-risorgimentale, dai governi della Destra a quelli della Sinistra storica, presenta gli uomini della Destra come politici disinteressati e quelli della Sinistra come arrivisti e arrampicatori.
Sono convinta che chi scrive un libro su cui dovranno studiare e formarsi i ragazzi, non possa contrabbandare come “verità storica” un proprio giudizio. E’ un segno ulteriore, se ce ne fosse ancora bisogno, di come i programmi della Moratti, e i libri di testo che vi si ispirano, possano rappresentare un salto nel buio per la scuola e per la cultura del Paese.
Da molti anni nella scuola italiana si insegna storia in modo assai diverso: abituando i ragazzi al metodo del confronto e della ricerca, ad acquisire quelle competenze e quella capacità critica necessaria per accostarsi alle fonti, per valutarle, per ricostruire gli eventi ed eventualmente per giudicarli.
Certamente è legittimo e fa anzi parte del lavoro dello storico dare un giudizio sui fatti. Lo sguardo storico non è e non può essere “neutro”. Il giudizio, però, non può sostituire la ricostruzione dei fatti, soprattutto in un libro che sarà oggetto di studio da parte degli studenti. E nel caso specifico, l’ affermazione di questo manuale neutralizza un serio problema storiografico, sul quale é stata prodotta ampia letteratura negli ultimi quarant’anni, per ridurlo negli ambiti assai ristretti di un giudizio moralistico, peraltro di dubbia consistenza e serietà.
Un giudizio pericolosamente fuorviante.


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 koreano    - 28-09-2004
E' una bufala.... qua sotto riporto il link che spiega il motivo di tale bufala (con tanto di scansione della pagina)

http://www.attivissimo.net/antibufala/sinistra_insultata/testo_scolastico.htm


 Redazione    - 28-09-2004
A proposito dell'argomento , riproponiamo una riflessione di Vincenzo Guanci, Membro del Comitato direttivo scientifico di Clio'92, Associazione di insegnanti e ricercatori sulla Didattica della storia.


Che storia è, quella della scuola Moratti?


È una brutta storia, "una svirilizzata favola edificante cucita intorno all’Europa cristiana, unita e solidale nella stessa identità, senza le crociate, senza l’Inquisizione, senza Lutero, e le guerre di religione, senza la caccia agli ebrei e alle streghe, senza la rivoluzione industriale, in una parola senza conflitti né oppressioni, di razza, di classe, di genere […]". Così viene definita da Adriano Prosperi in una recente lettera a "La Repubblica". Per la verità, si tratta di uno dei pochi storici che ha ritenuto di dover dire la sua sulle Indicazioni Nazionali che il Ministero dell’Istruzione ha emanato in attuazione della riforma Moratti in vigore dal 1° settembre 2004; sembra che non interessino molto la corporazione; eppure ai tempi delle Indicazioni sul curriculum di Berlinguer-De Mauro scesero in campo in parecchi, facendosi sentire su tutti i giornali con un celebre 'manifesto dei trentatré' e con numerosi articoli, che, talvolta, giunsero perfino a svillaneggiare i colleghi che facevano parte della Commissione ministeriale che aveva redatto quelle Indicazioni. Forse oggi questo non accade solo perché il Ministero tiene rigorosamente celati i nominativi degli autori delle attuali Indicazioni. È noto bensì che un importante consulente del ministro Moratti è il pedagogista Giuseppe Bertagna; ciò nonostante, come si dice: mater certa est, pater…
Ma andiamo pure a vedere quali sono le modifiche decisive rispetto all’esistente.


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 Giovanni Fontana    - 06-10-2004
Sarebbe ora che chi scrive libri di scuola, li elaborasse su documenti precisi e non, come spesso si vede, facesse dei raffazzonamenti di altri testi presi qua e là, solo allo scopo di confezionare velocemente un prodotto commerciale a scopo di lucro.