La calda estate dei precari
Cub Scuola - 17-08-2004
Non è necessaria una straordinaria capacità di analisi dei fatti sociali per rendersi conto che le mobilitazioni dei precari di diverse città italiane sono un evento di straordinario rilievo.
Se persone tradizionalmente miti si risolvono a dar vita a mobilitazioni radicali vi è motivo di riflettere e di comprendere che la misura è colma.
Anni di blocco delle assunzioni, un balletto indecente da parte del governo che ha cercato di opporre precari abilitati a precari specializzati, una girandola di circolari, ordinanze, decreti, una pletora di errori come mai si era vista.
Se volessimo essere maliziosi, diremmo che vi è un lucido progetto di sfascio della scuola, conoscendo il ministro e i suoi portaborse, riteniamo che l’indifferenza alla qualità della scuola ed al diritto allo studio si accompagna ad una cialtroneria intollerabile.
Ed è proprio questa la ragione di quanto sta avvenendo, la presa d’atto da parte dei colleghi precari dell’intollerabilità della situazione.
La CUB Scuola vede in questa mobilitazione un’espressione limpida e radicale della critica al passato contratto, a quel contratto cannibale che ha scambiato aumenti irrisori con consistenti tagli dell’organico e ritiene che si tratta, non dimentichiamo che il contratto è scaduto, di battersi · per l’immissione in ruolo sui posti scoperti - oltre 180.000 - dei colleghi, docenti ed ATA, che ne hanno maturato il diritto · per la parità normativa e retributiva fra docenti di ruolo e docenti precari · per aumenti retributivi reali non finanziati dal taglio dei posti di lavoro nelle prossime settimane proseguiremo con le iniziative locali e proponiamo di arrivare al più presto, entro agosto o ai primi di settembre, ad una manifestazione unitaria nazionale e, se necessario, ad un giorno di sciopero all’inizio dell’anno.


Per la CUB scuola Il Coordinatore nazionale Cosimo Scarinzi



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